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L'ombra nera

L'ombra nera

(20 Agosto 2012) Enzo Apicella
E' morto ieri il disoccupato Angelo di Carlo, che si era dato fuoco per protesta 8 giorni fa davanti a Montecitorio

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EX POZZI: UNO SPIRAGLIO DI LUCE

SERVE UNA GRANDE MOBILITAZIONE PER RICACCIARE INDIETRO LA NOTTE DELL’ENNESIMO DRAMMA SOCIALE FIGLIO DELLE POLITICHE NEOLIBERISTE (UNA PREDA SU CUI VOLTEGGIANO I POPULISTI NELLE ORE ELETTORALI)

(6 Novembre 2017)

Spoleto: dalla Settimana della cultura operaia, sulla giornata del 5 novembre

5 novembre 2017

Nella foto LA CENERENTOLA DI ILIA MONTANI: UNA DENUNCIA LA CONDIZIONE DI SFRUTTAMENTO E PRECARIETA’ DEL LAVORO OGGI.

Gli interventi di operai RSU ex Pozzi, di rappresentanti del Comitato Disoccupati e Precari, di Ettore Magrini, rappresentante territoriale dell’Unione Sindacale di Base, nell’assemblea sulla crisi della ex Pozzi svoltasi nella seconda giornata della settimana della cultura operaia, hanno imposto domande ineludibili, attraverso le quali si deve passare per trovare la risposta necessaria a una soluzione nell’interesse dei lavoratori.

Si è cominciato con la rappresentazione da parte di chi l’ha vissuta in prima linea come operai della IMS IF, della stagione di lotta che ha portato gli operai di Santo Chiodo a protestare in ogni luogo di potere, dalle sedi dalla controparte industriale e dai palazzi chiamati a decidere della sorte dei lavoratori dello stabilimento metallurgico di Spoleto: davanti ai cancelli della fabbrica come sotto l’Asso Industriali a Perugia; dal Tribunale al Comune di Spoleto o lungo le vie e le piazze della città. Sono stati anni di mobilitazione permanente. La prima domanda necessaria e inevitabile è stata perciò, perché si è perso ? e la seconda, che fare ora? Dagli interventi è venuta fuori una realtà palese che molti non riescono a vedere e che altri vogliono nascondere. Nell’epoca della globalizzazione capitalista dei mercati e delle produzioni, una lotta operaia in una realtà produttiva complessa ( perché si muove su un mercato nazionale e internazionale ) può vincere solo se si crea un fronte di lotta ampio, di tutta la città e soprattutto tra i lavoratori. Queste condizioni non si sono state date in questi anni per la ex Pozzi, decisamente insufficienti infatti sono state l’una e l’altra per tutto il periodo che gli operai hanno costantemente lottato; questo nonostante ci fossero situazioni, quali l’arresto del padrone e dei capi per aver truffato gli operai e la città che avrebbero potuto attivare percorsi capaci di mettere in campo risorse utili alla ripresa produttiva. Comunque la mobilitazione operaia sempre più difficile col passare del tempo ha lasciato segni. Oggi sembra aprirsi uno spiraglio di luce, l’estensione al ramo Isotta Fraschini della ex Pozzi, della Cassa Integrazione fino al 31 marzo. Un risultato importante che rinnova la speranza di una uscita positiva dalla vertenza.

Alcuni interventi hanno teso a sottolineare che affermatesi le logiche di mercato e le conseguenze dell’azione fraudolenta della proprietà, è cresciuta anche la speculazione populista sulla ex Pozzi. Cioè, personaggi mai presenti nel momento dell’uccisione della fabbrica, in queste ore elettorali volteggiano sul cadavere dello stabilimento di Santo Chiodo. Le illusioni populiste sono gravide di conseguenze negative, disarmano gli operai, sono portatrici di divisione tra i lavoratori e peggio ancora li vorrebbero in ginocchio di fronte a un “benefattore” a cui affidare la propria sopravvivenza ancorata a un lavoro precario, senza diritti e senza prospettive.

La conclusione del dibattito è stata che la tragica vicenda della ex Pozzi non è che l’ ennesima testimonianza di come nell’epoca del neoliberismo e dei populismi non c’è speranza per i lavoratori di uscire vincenti nei conflitti sul lavoro, se non si ricostruisce una rete proletaria capace di allargare la lotta in una dimensione di mutua solidarietà che sola può garantire resistenza di lunga durata nel conflitto e il cedimento del padrone come conseguenza della lotta. Questa rete deve essere incardinata su un nuovo fronte oggi costituito da lavoratori dipendenti, precari, disoccupati, immigrati.

OCCORRE FARE PASSI CONCRETI, PER QUESTO SU PROPOSTA DELL’USB IL COMITATO DISOCCUPATI E PRECARI DI SPOLETO SI FARA’ PROMOTORE DI UN APPELLO A TUTTE LE RSU DELLE AZIENDE IN CRISI, PER UNA MANIFESTAZIONE CITTADINA CHE CHIEDA A TUTTE LE ISTITUZIONI DI SVOLGERE APPIENO IL PROPRIO RUOLO, IN PARTICOLARE CHIEDENDO MAGGIORE ATTENZIONE ALL’ISTITUZIONE REGIONALE IN QUANTO SOGGETTO DECISIVO PER LA SOLUZIONE DELLA SITUAZIONE OCCUPAZIONALE DI CRISI CHE ATTRAVERSA LA CITTA’.

Associazione Culturale CASA ROSSA

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