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Pensare è illegale

a proposito del mandato di arresto europeo

(6 Febbraio 2005)

Il nefasto “mandato di arresto europeo”, approvato mercoledì dal Senato - nel silenzio del ministro Castelli che si è piegato a questo vulnus alla libertà dei cittadini italiani in cambio di una più rapida approvazione della sua miniriforma della giustizia - giace da ieri all’odg della Camera dei deputati.

Manca soltanto quest’ultimo sì italiano al mandato di cattura Ue, contrabbandato come “strumento per semplificare, all’interno dell’Unione, le procedure di estradizione”, e già in vigore nel resto di quella farsa di Europa che risponde alla denominazione di “Unione Europea”.

Questa norma, appena applicata da Francia e Germania, già nell’estate scorsa aveva prodotto delle gravi lesioni alle garanzie dei cittadini europei. Per opera della magistratura d’assalto spagnola (il famoso giudice Garzon...), la Francia aveva permesso l’arresto, nel suo territorio, di propri cittadini guasconi, rei - perché federalisti, ma non certo dell’Eta - secondo Madrid, di connivenze con il separatismo basco. Reciprocamente tale “mandato di cattura Ue” aveva reso possibile l’arresto di membri dell’associazione spagnola Cedade che, per le loro opinioni e prese di posizione “revisioniste”, erano, secondo la magistratura francese, imputabili ai sensi della legge liberticida Fabius Gayssot.

Ora anche la libera stampa, il libero pensiero italiano, potrà essere inviato alla forca e incarcerato su richiesta di un qualche giudice liberticida deciso a reprimere il pensiero libero degli italiani.

Non a caso è da rilevare come la bandiera giustizialista più estrema, in Italia, a favore del mandato di cattura Ue, sia stata issata dai Ds e, in particolare, dal loro senatore-avvocato Guido Calvi che si è lamentato per gli emendamenti introdotti al Senato perchè forse sono “tali da rendere la legge inapplicabile” a causa di “una serie di paletti e di formalismi che finisce per svuotare di significato il mandato di cattura europeo”.

Il lamento di Calvi è il lamento della sinistra (si fa per dire) forcaiola e nostalgica dei gulag.

Un capolavoro “democratico”, un inno alla distruzione del vivere civile, della civiltà giuridica, del nostro continente.

La barbarie giuridica del mandato di arresto europeo cancella uno dei capisaldi del diritto italiano: il diritto al proprio giudice naturale e, con la legge-quadro, articolo 32 sui reati di razzismo e di xenofobia, determina di fatto la cancellazione dell’art. 21 della Costituzione Italiana che recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. In parallelo alla firma della Costituzione europea, con la quale decade la sovranità dei singoli Stati nazionali, i detentori del potere si sono forniti, con tale vergognoso mandato di cattura “Ue” dello strumento indispensabile per mantenere il loro ordine. Perché una cosa sanno bene: i cittadini-sudditi, non soltanto italiani ma anche di tutti gli altri Stati, si accorgeranno adesso di quale era lo scopo vero che gli è stato così a lungo tenuto nascosto: la cancellazione di ogni nazione, di ogni patria, di ogni indipendenza.

I Tribunali che si stanno allestendo sono Tribunali Speciali, come sempre avviene quando si perseguono le idee.

Venerdi 28 Gennaio 2005

Ugo Gaudenzi - Rinascita

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