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Roma, 11 gennaio: conferenza stampa in Piazza Indipendenza

(10 Gennaio 2018)

nuovo si cobas

In un comunicato in circolazione da ieri, il Si COBAS di Roma ricorda che lunedì prossimo, 15 Gennaio, si svolgerà la "la prima udienza per i fatti legati al violento sgombero di Piazza Indipendenza". Gli imputati sono tre, tutti rifugiati da molti anni residenti in questo paese, uno dei quali è iscritto al sindacato in questione, particolarmente attivo nell'organizzazione delle lotte nel settore della logistica. L'occupazione era, precisa il Si COBAS, "soprattutto un luogo dove centinaia di lavoratori e lavoratrici dei luoghi dello sfruttamento dell’economia romana, trovavano un alloggio", essendo impossibilitati, viste le paghe da fame percepite, ad "accedere al mercato degli affitti".

La feroce negazione del diritto all'abitare, praticata in agosto con lo sgombero di Piazza Indipendenza e con altre spietate operazioni repressive, dev'essere contrastata col concorso dei movimenti sociali e di tutte le forze antagoniste e di sinistra di classe della città. Tanto più che le istituzioni, oltre a mostrare la propria faccia feroce, hanno palesato anche la propria cronica incapacità a farsi carico delle situazioni più estreme. Quelle rispetto alle quali persino la Sindaca Raggi - così legata a una plumbea retorica legalitaria - ha voluto sottolineare la propria attenzione. Infatti, le "fragilità (donne con minori) tanto care alla" prima cittadina di Roma "sono in realtà" ancora "parcheggiate in case famiglia dove viene limitata la loro capacità di incontrare gli altri familiari". E se ci si rapporta alle altre realtà raggiunte dalla stretta repressiva dell'ultima estate, in applicazione delle ricette legalitarie del Ministro di polizia Minniti, più chiara diventa l'inconsistenza di quelle dichiarazioni del ceto politico tese a rassicurare circa il fatto che, una volta ristabilito il rispetto della legge, diviene più facile garantire pure il diritto a un'abitazione decente. A tutt'oggi, "gli sgomberati di Cinecittà sono ancora accampati nella basilica di SS.Apostoli ed aspettano ancora una soluzione degna" mentre "gli altri rifugiati di Piazza Indipendenza si sono spostati nelle occupazioni di Via Collatina e Via Cavaglieri anche esse sotto sgombero".

Al cospetto d'una situazione davvero drammatica, il sindacato quindi richiama di nuovo l'attenzione su quello sgombero di Piazza Indipendenza che, peraltro, suscitò a suo tempo forti perplessità da parte di diverse organizzazioni a difesa dei diritti umani. Far sentire la propria vicinanza a chi, oggi, è sotto processo è quanto mai necessario, anche in considerazione del fatto che, visto il clima che si vive nel paese, creato ad arte dal sistema mediatico, c'è il rischio che la magistratura ceda alla tentazione d'una punizione esemplare nei confronti di chi ha semplicemente cercato di difendere un proprio diritto basilare.

Mai come ora è giunto il momento di far propria l'impostazione di quel Si COBAS che, nel comunicato, rivendica esplicitamente "il diritto alla casa per tutti i lavoratori italiani e stranieri", chiedendo "che non ci siano mai più sgomberi di occupazioni abitative".

Una battaglia per il diritto all'abitare pienamente - e continuativamente - assunta da migliaia di persone è infatti il miglior ostacolo alle ricorrenti strette repressive, agite a turno da tutte le principali forze politiche. Di conseguenza, anche il nostro sito invita a partecipare alla conferenza stampa che il Si COBAS ha indetto per l'11 gennaio, alle ore 12, in Piazza Indipendenza (angolo Via dei Mille), in vista dell'apertura di un processo che non può e non deve risolversi in un'ennesima espressione di giustizia sommaria, indifferente alle necessità delle classi sfruttate.

Il Pane e le rose - Collettivo redazionale di Roma

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