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Manovre di screditati socialdemocratici

(15 Gennaio 2018)

bersani e d'alema

Si avvicinano le elezioni e il sottobosco socialdemocratico ex PD entra in fibrillazione. L’operazione centrale è quella portata avanti con il progetto che vede raccolto – attorno al nome “spendibile” di Grasso - il vecchio gruppo dirigente PD (MPD, i civatiani di Possibile), Sinistra Italiana, ex vendoliani, ex pisapiani e altri “sottocespugli”.
Guardano alla nuova impresa elettoralistica anche quegli esponenti PD che prevedono la batosta elettorale di Renzi e si preparano a scappare (Emiliano, Cuperlo, ecc.).
“Liberi e uguali”: mai nome fu più beffardo. Costoro negli anni scorsi e nel più recente passato hanno davvero mantenuto la classe operaia e le masse popolari “libere ed uguali” di essere sfruttate ed oppresse nel modo più brutale.
Bersani, D’Alema e Grasso sono quelli che hanno mandato su Renzi e votato il Jobs Act. Sono complici da decenni delle politiche antipopolari volute dalla borghesia e dalla UE. Sostengono le missioni di guerra NATO e hanno appoggiato negli anni diversi tentativi di stravolgere la Costituzione democratico-borghese e liquidare i diritti operai.
Oggi, dopo aver abbandonato la “nave che affonda”, questi signori cercano di uscire dalla loro lenta agonia, cercando di approfittare dell’inevitabile emorragia di voti PD, per poi cercare un accordo post elettorale con Renzi.
“Liberi e uguali” è il motto per ingannare le masse ed occultare il fatto che finchè la proprietà dei mezzi di produzione e il potere politico rimangono nelle mani dei padroni e dei loro rappresentanti è impossibile parlare di effettiva libertà, di effettiva eguaglianza per la grande maggioranza della popolazione.
Parlare di libertà e di uguaglianza mentre gli operai, i lavoratori, i giovani vengono portati alla rovina, mentre i capitalisti e gli speculatori si arricchiscono sempre più significa prendersi gioco delle masse sfruttate e oppresse.
Obiettivo fondamentale dei Bersani, dei D’Alema e dei Grasso è quello classico della socialdemocrazia: aiutare l’oligarchia finanziaria a perpetuare il suo dominio con le politiche di “riforma”, e mantenere il proletariato sotto il giogo della borghesia, dispensando illusioni e cercando di bloccare qualsiasi risveglio della lotta di classe degli sfruttati.
Ma gli operai, le masse che resistono non si faranno fregare da operazioni opportuniste e cialtronesche e gireranno le spalle a coloro che li hanno traditi, illusi, svenduti e lasciati alla mercé delle classi sfruttatrici.
L’unico vero modo per la classe operaia di avere una rappresentanza politica che faccia realmente i propri interessi, è sempre quello di costruire una propria organizzazione politica indipendente e rivoluzionaria. Al lavoro, compagni!

Da Scintilla n. 85 – gennaio 2018

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