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No alle missioni militari all’estero!
Fuori le truppe italiane dall’Africa!

(18 Gennaio 2018)

Niger

La Camera ha indegnamente chiuso la sua attività nella XVII legislatura con il voto favorevole alla prosecuzione delle missioni militari dell’imperialismo italiano (Afghanistan, Iraq, Libano, Kossovo, Libia, etc.) e all’avvio di nuove missioni in Niger e in Tunisia, volute dal governo Gentiloni.
In Niger saranno inviati 470 militari e 130 veicoli e due aerei, nell’ambito di una missione condotta sotto l’egida della UE, di fatto a guida francese, che si estende alla Mauritania, alla Nigeria, al Benin.
Tra gli obiettivi della missione in Niger figurano il blocco dello snodo di Agadez dove passano i migranti provenienti dall’Africa occidentale, l’addestramento delle truppe del corrotto regime di Issofou, ansioso di ricevere tangenti e armi per rimanere al potere.
La missione bellica farà comodo all’imperialismo francese, che saccheggia le risorse di uranio del Niger (terzo produttore mondiale). Macron è in difficoltà economica per continuare a dominare e sfruttare i popoli africani e cerca appoggi internazionali.
In Tunisia saranno inviati 60 militari a sostegno della missione NATO per puntellare il regime borghese scosso dalle proteste popolari.
Entrambe le missioni militari alimenteranno il terrorismo islamista ed esporranno la popolazione italiana a possibili ritorsioni.
Gentiloni ha avuto la faccia tosta di parlare di impegno a favore della pace e contro il traffico di esseri umani, quando la politica del suo governo, persino peggiore di quello di Renzi, è quella disumana e reazionaria dei respingimenti in mare e dell’esternalizzazione delle frontiere. A causa di ciò migliaia di migranti affogano in mare e sono rinchiusi in lager gestiti da milizie locali, nei quali si commettono torture, violenze e abusi senza fine.
Occupazione militare, saccheggio economico, aggressioni ai popoli, repressione politica: ecco cosa significa lo slogan imperialista e pretesco dell’ “aiutiamoli a casa loro”.
I costi complessivi delle missioni di guerra saranno 1504 miliardi di euro, circa 80 milioni in più rispetto all'anno passato. Un pesante fardello che ricade sulle spalle degli operai e degli altri lavoratori sfruttati sotto forma di tagli alla sanità, all’istruzione e ai trasporti pubblici, sacrifici e militarizzazione della società.

Il voto bipartisan sulle missioni militari mette in luce qual è la soluzione di governo che i gruppi dominanti dell’imperialismo italiano sostengono per proseguire nell’offensiva capitalistica, nella reazione e nella politica di guerra.
Una soluzione reazionaria facilitata dalla blanda opposizione del M5S e dei socialdemocratici, che non vogliono uscire né dalla UE né dalla NATO e tanto meno avversare con la lotta nelle fabbriche e nelle piazze.
Basta con la politica di guerra dell’imperialismo italiano!
Ritiro di tutte le truppe inviate all’estero! NO all’invio di truppe e mezzi in Africa!
Esigiamo una politica di accoglienza dignitosa e rispettosa dei diritti dei migranti.
Regolarizzazione e parità dei salari e dei diritti per le lavoratrici e i lavoratori immigrati.
Permesso di soggiorno e documenti di viaggio per i migranti.
NO ai lager, ai ghetti, ai respingimenti e alle deportazioni.
Fuori l’Italia dalla UE e dalla NATO!
Nessuna fiducia ai partiti borghesi e piccolo borghesi, sviluppiamo il fronte unico proletario dal basso per difendere in modo intransigente i nostri interessi di classe.
18 gennaio 2018

Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia

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