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10 febbraio: voci fuori dal coro istituzionale

Una giornata con 150 manifestazioni contro razzismo e fascismo

(12 Febbraio 2018)

corteo da Piazza Malatesta

Roma, Piazza Malatesta: partenza del corteo contro fascismo e razzismo (da https://www.facebook.com/romattiva/)

Il sanguinario raid di Macerata del 3 febbraio ha assunto un significato politico del tutto imprevedibile, soprattutto per i signori delle istituzioni e della politica politicante. In precedenza, c’erano stati episodi altrettanto se non più efferati, di cui molti, forse, se ne sono dimenticati. Ricordo alcuni eventi, sparsi nel tempo e nello spazio della bella Italia:

Gallarate (Varese), 14 marzo 1999, Cosimo Iannece, imprenditore edile, brucia vivo il manovale rumeno Ion Cazacu

Gerenzano (Varese), 17 giugno 2008, Antonio Fioramnonte, figlio del padrone della ditta Katon, spara e uccide Said Saber, fratello di un operaio egiziano che chiedeva di essere pagato.

Milano, 14 settembre 2008, Abdul Wiliam Guibre (Abba), 19 anni, sprangato a morte da Fausto e Daniele Cristofoli, padre e figlio.

Firenze, 13 dicembre 2011, Gianluca Casseri, noto simpatizzante e attivista di Casa Pound, scorrazza per due ore sparando con una .357 Magnum ad alcuni senegalesi: ne uccide due, Samb Modou e Diop Mor; ferisce Moustapha Dieng (alla schiena e alla gola) e più gravemente Sougou Mor, mentre Mbenghe Cheike si salva per un pelo.

Fermo, 5 luglio 2016, Amedeo Mancini uccide a sprangate Emmanuel Chidi Namdi, 36enne nigeriano. L’assassino se la cava con 4 anni e dopo un anno è in libertà.

Oltre a questi assassini di marca chiaramente razzista (e fascista), sono molti, troppi, gli emigrati e i profughi che hanno perso la vita nei lager di Stato (come Sandrine Bakayoko, a Conetta/Venezia, il 2 gennaio 2017), nei campi di lavoro forzato (come Becky Moses, a Rosarno, il 27 gennaio 2018) e nei luoghi di lavoro, più o meno nero (i cosiddetti omicidi bianchi).

Tutte morti avvenute all’ombra di un soffuso razzismo che alimenta un crescendo di vessazioni, come la caccia ai questuanti promossa dal sindaco di Como.

Nessuno di questi e di altri episodi ha però suscitato reazioni paragonabili a quelle accese dal raid fascista di Macerata. Come mai?

Sicuramente, ha contribuito il clima elettorale. È un clima sofferto, in cui si consuma il distacco tra istituzioni, politicanti e popolo (la cosiddetta società civile).

Sicuramente, di fronte al raid di Luca Traini, istituzioni e politicanti si son cagati sotto, temendo imbarazzanti conseguenze per l’ordine pubblico. E hanno perso la percezione della realtà, vietando una sacrosanta manifestazione a Macerata. Poi, di fronte alla determinazione di chi, giustamente, voleva far sentire la propria voce, hanno fatto macchina indietro, consentendo la manifestazione, ma seminando timori e minacce.

Sabato, altre iniziative si sono svolte in circa 150 località (secondo il Viminale), tra cui Amsterdam, con partecipazioni che andavano dalle migliaia di Macerata (circa 30mila) e di Milano, alle centinaia presenti in tante località minori. Tutte le manifestazioni hanno avuto uno svolgimento tranquillo, fin troppo, tranne qualche nota vivace a Torino e soprattutto a Piacenza, dove i facchini hanno saputo coniugare la lotta al fascismo e al razzismo con la lotta contro il capitalismo.

Non sono mancate le infiltrazioni. La presenza di tanto popolo nelle piazze italiane ha attratto alcuni politicanti in servizio permanente effettivo: a Macerata Pippo Civati e qualche supporter di Emma Bonino, a Milano Laura Boldrini, a Bologna Gianni Cuperlo... Tutti a raccattar voti! C’è poco da fare, i corvi sono sempre in agguato.

Certo, le manifestazioni di sabato 10 febbraio sono una piccola cosa per scacciare le nere nubi dal nostro orizzonte, ma possono diventare un primo passo significativo verso lotte autonome e autorganizzate, unica garanzia per poter affrontare razzismo e fascismo.

Oggi, razzismo e fascismo riprendono fiato per stroncare ogni iniziativa contro lo sfruttamento e l’oppressione che ogni giorno di più affliggono le nostre vite, sotto la sferza di una crisi economica, sorta dalle perversioni del modo di produzione capitalistico.

Fascismo e razzismo sono l’immancabile contorno di una società basata sullo sfruttamento e l’oppressione, come la società capitalista che domina l’Italia e il resto del mondo. Un connubio da ricordare sempre.

E sempre da ricordare è la natura sessista di questa società che, nelle spire della crisi, rigurgita i tratti di estrema violenza che hanno accompagnato l’assassinio di Pamela a Macerata, di Jessica a Milano e di migliaia di altre donne, dovunque e ogni giorno.

Milano 12 febbraio 2018

Links

Macerata
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/02/10/macerata-sfilano-migliaia-contro-il-razzismo-siamo-30mila-gino-strada-italiani-migliori-dei-partiti-assenti/4151351/

Piacenza
https://www.facebook.com/mimo.ali.9484/videos/2135016069872842/?notif_id=1518274233433172¬if_t=live_video
https://www.facebook.com/ilpiacenza/videos/2385789418113997/

Monza (Boccaccio)
https://boccaccio.noblogs.org/post/2018/01/22/cronache-di-resistenza-due-giorni-di-lotta-antifascista-a-monza/

Roma

https://www.facebook.com/romattiva/photos/a.258559520936900.62900.256563974469788/1475277362598437/?type=3&theater

Firenze
https://www.facebook.com/CpaFirenzeSud/photos/a.488146911209545.117237.486260468064856/1773456136011943/?type=3&theater

Palermo
http://www.palermotoday.it/cronaca/manifestazione-antirazzista-piazza-politeama-10-febbraio-2018.html

Amsterdam

http://www.cronachemaceratesi.it/2018/02/11/amsterdam-marcia-per-macerata/1066062/

Dino Erba

Fonte

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