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Sasà Bentivegna, Partigiano

Sasà Bentivegna, Partigiano

(3 Aprile 2012) Enzo Apicella
E' morto ieri a Roma Rosario Bentivegna, che nel 1944 prese parte all’azione di via Rasella contro il Battaglione delle SS Bozen.

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Chiarezza sul fascismo

(18 Febbraio 2018)

La solidarietà che dobbiamo nei confronti delle vittime della furia razzista scatenata a Macerata ci impone la chiarezza politica.
Non solamente l’equivoco comportamento degli organi dello Stato e dei suoi rappresentanti politici, ma l’atteggiamento dei nuovi propagandisti della lotta parlamentare per le riforme, rivela il timore nutrito dalla borghesia che la lotta rivoluzionaria contro lo Stato borghese e le sue istituzioni si affermi nel nostro paese.
Con le prossime iniziative promosse in seguito all’episodio di Macerata, capi sindacali, pseudo-marxisti ed apologeti della democrazia parlamentare non fanno che accrescere il disorientamento e la confusione politica.
Ai loro promotori bisogna rispondere che il carattere di classe del fascismo è uno solo e di esso è stata data lapidariamente la definizione:
“Il fascismo è la dittatura aperta, terroristica degli elementi più reazionari, più sciovinisti e più imperialisti del capitale finanziario”.
Nel nostro come negli altri paesi capitalisti, non questa dittatura aperta è attualmente instaurata, ma un processo progressivo di fascistizzazione delle istituzioni statali e civili viene portato avanti per dare ancora più libertà di manovra al capitale finanziario.
Al pericolo che questo processo, insito nella lotta del capitalismo contro la classe operaia e contro i popoli, evolva in aperto fascismo, occorre prepararsi con la costituzione di un vasto fronte antimperialista-antifascista, diretto dalla classe operaia.
La politica abbracciata dai monopoli e dai governi borghesi che difende la “libertà” del mercato e la concorrenza – con l’ulteriore liberalizzazione dell’economia e la limitazione al massimo dello Stato “assistenziale” borghese – non ha portato alla classe operaia e ai lavoratori nulla di buono se non l’intensificazione dello sfruttamento, la disoccupazione, l’abbassamento del livello del salario reale, l’aumento della povertà.
Per domare la ribellione sempre più estesa di vasti ceti popolari, oltre che della classe operaia, nel tentativo di occultare l’origine della miseria di massa nel capitalismo stesso, la borghesia sta tentando l’arma della divisione tra i lavoratori suscitando un’ideologia razzista, xenofoba.
Sono gli apparati informativi e pubblicitari mantenuti dalla borghesia con enormi risorse materiali e umane che sfruttano gli episodi frutto della degenerazione morale e spirituale della società borghese attribuendone la causa all’immigrazione straniera.
Dell’allontanamento della gioventù dalla vita sociale e dai grandi problemi della rivoluzione, della sua degradazione morale e spirituale, la borghesia porta per intero la responsabilità.
In questo brodo di coltura agiscono i gruppi e gli elementi fascisti, favoriti e protetti dalla macchina statale e dai partiti riformisti e liberali che mettono sullo stesso piano la bestia nazifascista e l’antifascismo, un’operazione politica con la quale si porta avanti il progetto di trasformazione reazionaria dello Stato e della società.
L’estensione del movimento di lotta nelle fabbriche e in tutti i luoghi di lavoro, la costruzione del fronte unico proletario contro il capitale e la sua politica di sfruttamento e di oppressione, è l’unico antidoto per far fallire i tentativi della borghesia, per strappare gli strati proletari più arretrati e incolti dalle grinfie del capitale e dei suoi servi.
La concretizzazione delle idee del marxismo-leninismo con la costruzione del Partito indipendente e rivoluzionario della classe operaia è il solo mezzo per garantire l’energia, la fermezza e la continuità alla lotta politica, per condurre la lotta di classe al suo inevitabile esito, il socialismo.
16.2.2018

Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia

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