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Un po' di informazione sul tfr

(3 Agosto 2005)

Il decreto di attuazione della norma, riguardante il TFR, contenuta nella legge sulle pensioni, approvata nell'agosto del 2004, non è stato ancora varato. Il ministro del lavoro ha avviato un confronto con le organizzazioni sindacali concertative e con i datori di lavoro.

Il ministro cerca di trovare un accordo con i sindacati che pretendono con prepotenza, attraverso l'imbroglio legalizzato del silenzio-assenso, il conferimento del TFR ai soli fondi pensione di natura contrattuale, gestiti da loro e dai datori di lavoro.

Contemporaneamente, banche, compagnie di assicurazione e, più in generale, i gestori finanziari chiedono di essere considerati alla pari dei sindacati e di poter concorrere da bravi compari alla spartizione "equa" del bottino rappresentato dai 14 miliardi di euro rappresentatati dei TFR dei lavoratori.

Altri argomenti in discussione sono l'entità degli incentivi fiscali sulle somme conferite ai fondi e di riconoscimento alle aziende di un rimborso (un vero e proprio regalo a spese di tutti i contribuenti) per la mancata gestione in futuro del TFR dei dipendenti.

Per giustificare il loro comportamento, CGIL CISL e UIL dichiarano, sapendo di mentire, che i soldi versati nei loro fondi sarebbero sicuri e redditizi solo per il fatto che a gestirli sarebbero dei sindacalisti.

Invece, come ormai tutti sanno, nessun tipo di fondo, aperto o chiuso, nessuna assicurazione privata può garantire un reddito sicuro paragonabile a quello percepito col TFR.

Fino ad oggi eravamo abituati a vedere questi tre sindacati contrattare il peggioramento delle nostre condizioni in cambio del riconoscimento di un ruolo istituzionale e di un po' di soldi pubblici a sostegno di patronati etc, etc.

In questo caso invece CGIL, CISL e UIL vanno oltre la concertazione e scelgono di impadronirsi direttamente di quote garantite di salario dei lavoratori e di gestirle nei consigli di amministrazione insieme ai datori di lavoro, attraverso speculazioni finanziarie dall'esito del tutto incerto.

La scelta se conferire o meno il TFR ai fondi pensione dovrebbe essere fatta a partire dal 1 gennaio 2006 e avere come termine ultimo il 30 giugno dello stesso anno.

Appena il decreto sarà varato cercheremo di dare risposte precise sui tempi, sugli incentivi, sulle conseguenze economiche sociali e politiche.

Inoltre dovremo con grande energia denunciare il ruolo di CGIL, CISL e UIL in questa vicenda, invitando i lavoratori a resistere al bombardamento pubblicitario di assicurazioni private, gruppi finanziari (dalla Coop alla Mediolanum!), sindacati concertativi, partiti di governo ed opposizione (su questo argomento in assoluto accordo), giornali e televisioni di ogni tendenza, enti pubblici come INPS ed INPDAP e a tenersi stretto il proprio TFR.

A cura del gruppo di lavoro sul TFR della Federazione RdB CUB di Genova

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