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(22 Febbraio 2011) Enzo Apicella
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Perugia, sull'iniziativa promossa dal S.I. Cobas al circolo "Island"

(21 Aprile 2018)

Perugia - 13.04.2018

Presentazione del libro “Carne da macello”

circolo island perugia 2

L'iniziativa cittadina é stata promossa dal coordinamento provinciale S.I. Cobas di Perugia.

L'incontro si è svolto nel circolo “Island” molto attivo nel promuovere incontri a carattere sociale.

L'ospitalità non è stata solo logistica ma anche di partecipazione attiva da parte di giovani che gravitano nella sua orbita.

Nonostante alcuni intoppi tecnici nella proiezione del filmato l'incontro ha avuto una buona
partecipazione, dalle trenta alle quaranta persone.

La relazione introduttiva ha richiamato i momenti significativi di una lotta decennale che per estensione ed intensità ha cambiato in meglio le condizioni di questo settore di classe operaia, prevalentemente caratterizzato da migranti.

La continuità della lotta ha prodotto una stabilizzazione nei rapporti di lavoro che fa di questi lavoratori una parte attiva ed integrante della scena sindacale.
Non più “migranti” ma lavoratori, senza altra caratterizzazione di provenienza.

Chiave di questa realtà acquisita con le lotte, è stata la rivendicazione della “clausola di solidarietà”che obbliga le cooperative che gestiscono il reclutamento della mano d'opera a confermare i lavoratori presenti nei magazzini ad ogni cambio d'appalto.

Dopo uno sviluppo spontaneo delle lotte oggi ci si confronta con un padronato e un quadro istituzionale schierato a contenere la diffusione di questa esperienza nuova ed imprevista in Italia.

L'allargamento di questo modello di conflittualità ad altri settori di classe operaia è fondamentale per non subire l'accerchiamento che condannerebbe all'isolamento.

Questa lotta, è stato sottolineato, ha avuto anche momenti di drammaticità: picchetti e scioperi contrastatati da violenza repressiva da parte delle forze dell'ordine sempre più forti.

Un lavoratore della Granarolo di Bologna ha riportato la sua esperienza personale.

Licenziato assieme ad altri lavoratori per aver osato denunciare le condizioni schiavistiche di lavoro.

Ma la lotta è continuata incessantemente fino al reintegro in azienda.

E' stato un riscatto di dignità conseguito assieme ad altri lavoratori licenziati e di altre ditte e al S.I.Cobas.

Il nostro compagno, nell'intervento, ha avuto una certa difficoltà sia per una imperfetta conoscenza della lingua, sia per la timidezza.

Aveva iniziato a leggere l'intervento che si era preparato, ma ad un certo punto ha iniziato a parlare a braccio producendo applausi dalla platea perché il suo racconto è stato vivo e colorato.

Si sono succeduti diversi interventi che se da una parte lamentavano la diffusa passività dei lavoratori nella realtà perugina dall'altra veniva espressa meraviglia per l'energia prodotta da lavoratori non contaminati da anni di corruzione ad opera del sindacato e delle altre istituzioni
“riformiste”.

Ricorrente negli interventi la domanda sul perché i lavoratori italiani siano passivi e perciò incapaci di una qualche reazione nonostante il peggioramento evidente delle loro condizioni.

Il relatore ha replicato che le cause sono complesse e difficile è l'elencazione in questo resoconto, ma è chiara, si è detto, l'urgenza a cui attendere: la creazione di un “fronte di lotta anti-capitalistico” che raccolga tutte le energie disponibili al conflitto.

Al di là degli interessi di bandiera, ogni sforzo deve essere teso al rafforzamento della lotta sociale e non solo allo sviluppo della propria organizzazione.

Buona è stata la vendita del libro.

Al momento dei saluti forte è stato l'auspicio alla ripresa di contatti e di incontri nei mesi a venire.

sicobas.org

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