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(10 Maggio 2018)
Nella finta campagna moralizzatrice scatenata dai media per attaccare gli ultimi rimasugli di Welfare pubblico, si è schierata anche la TENARIS attaccando frontalmente i lavoratori che usufruiscono della legge 104.
A diversi lavoratori, ad Arcore e a Dalmine, che usufruiscono di questo permesso, l’azienda ha contestato un uso distorto di questo permesso e ciò sarebbe emerso da mesi di controllo fatti da investigatori privati.
L’azienda non mira tanto a moralizzare i comportamenti ma usa la legge 104 per licenziare lavoratori non ben visti. Perciò è necessario che ci sia una risposta collettiva da parte di tutti i lavoratori.
Questa vicenda ripropone in termini nuovi l’espandersi del potere di controllo del padrone e il restringersi della privacy dei lavoratori. Lo stesso uso di agenzie investigative pone interrogativi anche ai lavoratori e al sindacato: dove inizia il diritto alla privacy e dove finisce il potere di controllo del padrone e come impedire gli arretramenti.
Il diritto alla privacy può essere a volte limitato per interessi superiori; l’amministrazione della giustizia e la sicurezza pubblica ad esempio sono certamente prevalenti su quelli dei singoli individui. Ma è certo che , senza una norma che accordi questo favore, la regola generale, anche in ambito lavorativo, sfera privata e sfera lavorativa vanno tenute separate.
I DIRITTI NON SONO STATI REGALATI,
DOBBIAMO EVITARE DI FARLI METTERE IN DISCUSSIONE
e il miglior modo per farlo è lottare, come storia ci insegna
Venerdì 11 maggio sciopero delle ultime due ore del turno
maggio 2018
FlmUniti Cub
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