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(11 Maggio 2018)
Dal nostro punto di vista ancora una volta le vicende palestinesi mostrano con chiarezza i giochi di potere dei vari imperialismi mondiali volti a spartirsi il Medio Oriente, distruggendo territori sempre più vasti, a scapito delle popolazioni, soprattutto del proletariato, non solo sfruttate a loro vantaggio ma sacrificate come carne da macello per nuovi equilibri sullo scacchiere mondiale.
Il massacro dei palestinesi durante le “Marce del Ritorno” verso la barriera divisiva tra Gaza e il resto della Palestina colonizzata, è infatti il drammatico frutto non solo della guerra arabo-sionista, ma anche della definitiva resa dei conti tra fazioni interne palestinesi (A.N.P. e Hamas) tanto corrotte quanto litigiose, così come dei consueti reciproci appoggi tra Israele ed USA.
Sullo sfondo il più o meno rinnovato protagonismo competitivo di altri paesi capitalisti impegnati in vari scenari mediorientali in guerre di spartizione a vantaggio delle loro borghesie e a svantaggio del loro proletariato.
Il nostro appoggio ai palestinesi nasce innanzitutto da uno spirito di autentica fratellanza nei confronti di una lotta di proletari sfruttati da parte di sfruttatori/padroni imperialisti che sono gli stessi che sfruttano noi in Europa e in Italia. La lotta dei proletari palestinesi contro la guerra, la miseria, l’oppressione ha gli stessi profondi caratteri della lotta che anche noi, seppur a riparo dalle bombe, dovremmo mettere in campo qui contro la precarietà, la disoccupazione, il continuo peggioramento delle nostre condizioni di vita.
Il solo modo che riteniamo valido per solidarizzare concretamente con gli sfruttati palestinesi è rilanciare la lotta di classe contro classe qui da noi. Lottare contro i nostri padroni, contro i nostri governi, contribuendo all'organizzazione delle forze della rivoluzione sociale e ristabilendo il principio primo di un vero internazionalismo proletario.
Con l’auspicio di una presa di coscienza del proletariato mediorientale nel riconoscere e combattere tutti i propri nemici, in casa e fuori, e nell'impegno a riconoscere e combattere i padroni in casa nostra, è tempo di respirare forte, compagne compagni, e di avere coraggio.
Gli sfruttati di ogni angolo del pianeta meritano di rimettersi in proprio, a lavorare per la propria rivoluzione, togliendo ogni delega a tutti i falsi rappresentanti.
Non riusciamo ancora ad impedire i moderni massacri capitalistici,
né delegare ai silenti-assenti o complici come l'UE e l'ONU l’impegno di fermarli.
Possiamo e dobbiamo fare meglio:
contribuire all'organizzazione delle forze della rivoluzione sociale.
Per discutere e mettere a fuoco questo tipo di problematiche è nata “classe contro classe”, assemblea aperta di coloro i quali sentono l’esigenza materiale di porre concretamente al centro, oggi, i problemi della rivoluzione.
per contatti: classecontroclasse@inventati.org
classe contro classe
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