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(Dalla parte di Cuba)

Il Tribunale di Atlanta revoca le sentenze e le condanne ai Cinque

(11 Agosto 2005)

9 agosto - Un tribunale federale d’appello ha revocato oggi all’unanimità le sentenze di colpevolezza e gli ergastoli ai quali erano stati condannati i cinque cubani accusati di spionaggio, affermando che non hanno avuto un giusto processo a causa dei pregiudizi della comunità di Miami e alla vasta diffusione avuta dallo stesso nella città. Commentando la sentenza del Tribunale d’Appello e del Gruppo di Lavoro dell'ONU, il Presidente dell'Assemblea Nazionale, Ricardo Alarcón, ha dichiarato a Granma Internacional che adesso quello che compete al Governo degli Stati Uniti è semplicemente la loro liberazione.

“È una decisione molto importante – ha aggiunto Alarcón - perché è quello che abbiamo detto durante tutti questi anni, sia gli accusati sia i difensori e tutti i gruppi di solidarietà nel mondo che sono sorti in questi anni. La condanna e la sentenza sono annullate ed è stato ordinato di fare un nuovo processo. Questo è quello che ha deciso la Corte d’Appello di Atlanta.

E’ qualcosa di molto importante, perché implica il fatto di riconoscere che si è trattato di un processo viziato, che è state violata una serie di norme fondamentali del diritto, compreso forse la più ovvia: che è stata montata tutta questa farsa giudiziaria contro 5 combattenti del terrorismo, che sono stati accusati di lottare contro i gruppi terroristici di Miami, e l’obbligo che il processo avesse luogo a Miami. Questa è stata una grave violazione della giudice e inoltre è una prova suprema del modo in cui ha agito il Governo degli Stati Uniti, dato che come riconoscono i magistrati nella loro sentenza di oggi, un anno dopo, quello stesso Governo aveva detto che non si può fare un processo imparziale a Miami su qualsiasi fatto che si riferisce a Cuba.

Credo che, in essenza, la decisione risponda fondamentalmente a un’impostazione di base fatta dalla difesa. Nessuno può dire ora che non abbia fondamento tutta la nostra denuncia sul fatto che il processo era falso, che era pieno di pregiudizi, che era perfino assente il senso della giustizia, perfino quello della giustizia nordamericana, e che dal punto di vista strettamente tecnico nordamericano, il minimo che avrebbero dovuto fare era annullarlo e rifare un nuovo processo e questo è stato ciò che hanno deciso i magistrati. Ora tocca agli Stati Uniti rispondere. La risposta è molto semplice.

Alcuni giorni fa, un gruppo di esperti delle Nazioni Unite aveva stabilito che l'arresto di questi cinque cubani e tutto il processo era stato arbitrario e contrario al diritto. Essere privati della libertà contro la legge, è un sequestro. Ora un tribunale nordamericano determina che quello che ha fatto il Governo degli Stati Uniti contro queste persone non è stato legale e per questo motivo lo annulla e ordina di rifare il processo, che si faccia giustizia. Quello che deve fare il Governo degli Stati Uniti, immediatamente, è di metterli in libertà. Se li vuole accusare di altre cose, che li accusi, che presenti prove, che cerchi un tribunale imparziale per processare cinque uomini che oggi si trovano sequestrati e che devono essere liberati. È molto importante ora vedere che i grandi mezzi internazionali scoprano la notizia. Se lo dice la CNN, permetteranno che il popolo degli Stati Uniti conosca la verità, perché i tre magistrati hanno detto quello che è stato detto oggi, perché i cinque esperti delle Nazioni Unite hanno detto quello che loro dicono oggi, che permettano al popolo degli Stati Uniti, che permettano alla gente di conoscere la verità, i fatti, quello che hanno detto le parti in questo processo, per vedere a quale conclusione arriverà la gente. Io non ho il minimo dubbio che qualunque persona onesta, integra, che analizzi questo caso giunga alla stessa conclusione. Lo hanno appena fatto i magistrati nordamericani. Per loro il mio rispetto, sono giuristi di fama negli Stati Uniti, con un lungo curriculum, e si sono pronunciati nell'unico modo che possa farlo qualunque persona onesta, la stessa cosa farà il popolo degli Stati Uniti, quando i monopoli che hanno l'egemonia sui mezzi di informazione in quel paese permetteranno loro di conoscere la verità, di far valere il Primo Emendamento, che è quello che dà il diritto all'informazione”.

Il Tribunale ha accettato gli argomenti della difesa

Un gruppo di tre giudici del Tribunale d’Appello di Atlanta ha ordinato la ripetizione del processo, accettando gli argomenti degli avvocati difensori riguardo le sentenze di colpevolezza emesse nel 2001.

Nessuno dei membri della giuria era cubano, ma gli avvocati avevano messo in discussione il processo per difetto di forma e di fondo.

I Pubblici Ministeri federali non hanno rilasciato per ora commenti sulla decisione del Tribunale d’Appello.

Inoltre, è stata annullata la condanna per cospirazione per commettere omicidio contro Gerardo Hernández.

Hernández era stato condannato a due ergastoli, con l’accusa della morte di quattro cubani esiliati che volavano con due aerei da turismo abbattuti nel 1996 da un MIG della Forza Aerea cubana.

I cinque erano stati condannati nel giugno del 2001 essendo stati ritenuti colpevoli di avere agito come agenti non registrati di un Governo straniero.

I Cinque avevano ammesso di essere agenti del Governo cubano, ma hanno detto che stavano spiando gruppi di esiliati “terroristi”, non il Governo degli Stati Uniti.

Avvocati della difesa hanno detto che il principale compito degli agenti era quello di far frustrare le azioni di estremisti esiliati che appoggiavano azioni di terrorismo a Cuba, compresa una serie di attentati a La Habana nel 1997 in cui morì un turista e altri 12 rimasero feriti.

Prensa Latina ha indicato che dal 10 marzo dell'anno scorso, tre magistrati nordamericani erano stati incaricati dall’XI Circuito della Corte d’Appello di Atlanta di rivedere il caso di Gerardo Hernández, René González, Ramón Labañino, Antonio Guerrero e Fernando González.

Trascorsi quasi 17 mesi, dopo aver rivisto un gran numero di documenti, i giudici si sono pronunciati, all'unanimità, per la revoca delle sentenze ai Cinque - come sono noti nelle campagne internazionali per la sua liberazione – e hanno ordinato lo svolgimento di un nuovo processo.

I Cinque erano stati arrestati nel settembre 1998, e dopo 17 mesi di confino solitario, sottoposti a Miami a un processo pieno di irregolarità.

Secondo le sentenze revocate oggi, Gerardo deve scontare un doppio ergastolo e 15 anni di prigione; Ramón e Antonio, ergastolo, più 18 anni di carcere il primo e 10 il secondo; Fernando, 19 anni, e René, 15.

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