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Spoleto: una lettera dai contestatori di Salvini

(22 Giugno 2018)

Pubblichiamo questo testo (pervenutoci tramite l'Associazione Culturale Casa Rossa) ed esprimiamo piena solidarietà alle compagne e ai compagni presi di mira dalla polizia per aver levato la propria voce contro il Ministro dell'Interno, impegnato in uno dei suoi squallidi comizi elettorali.

Ieri sera abbiamo voluto far sapere a Salvini che non è il benvenuto a Spoleto. L'uomo politico che più di ogni altro incarna la volontà del capitalismo di dividere gli sfruttati, per tenerli meglio in catene, che da ministro dell'interno conferma e peggiora la politica repressiva di Minniti (nel programma giallo-verde ci sono più galera per i poveri e meno tasse per i ricchi, costruzioni di un lager in ogni regione di reclusione profughi, telecamere sulle divise e taser in mano agli sbirri), è stato ripagato per qualche minuto con la sua moneta: "Tornatene in Padania", "Salvini padano a Spoleto non ti vogliamo", "a Spoleto si mangiano gli strangozzi non la polenta", "chiudiamo i confini...con la Padania", alcune delle paraculate simil-razziste che hanno fatto imbestialire i leghisti presenti; naturalmente gli abbiamo anche dato del "razzista", dell'assassino, ma anche del "coglione" - sarà poco politico, ma lo avete visto Salvini? E' proprio un coglione!

Una contestazione che, al di là del numero dei protagonisti, è nata in maniera del tutto spontanea - lo si dice sempre, ma il fatto è che è andata proprio così - poche ore prima dell'arrivo del...coglione a capo delle forze dell'ordine italiane. Divisi in due gruppi, abbiamo provato a mettere confusione fra le guardie. Un gruppo più grande ha rovinato la festa razzista in mezzo a piazza Garibaldi, circondato per primo, mentre altri due contestatori, da un altro settore della piazza, sono riusciti ad avvicinarsi al palco per far sentire meglio al nuovo ministro dell'interno tutto l'affetto che proviamo per lui. Per tutti Salvini ha mandato bacetti dal palco...proprio un coglione.

Placcate dalla digos a tutela del nuovo loro padrone, tre compagne e due compagni sono stati identificate e, con tempi diversi, rilasciate nelle ore successive.

Nella convinzione che serve ben altro per arginare le nuove politiche repressive e far arretrare la marea popolare di consenso verso il razzismo sempre più becero, ieri sera per qualche ora ci siamo divertiti. E loro si sono incazzati.

Facciamoli incazzare ancora di più, e sempre più spesso.

I contestatori di Salvini

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