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Il Campo Antimperialista nella lista nera?

(13 Agosto 2005)

Eravamo rimasti al fatto inaudito che 44 membri del Congresso americano, in data 28 giugno, avevano inoltrato all’ambasciatore italiano a Washington, Sergio Vento, una formale nota di protesta affinche’ il governo Berlusconi (come se non bastassero tutti gli arresti, le perquisizioni e le vessazioni da noi subite in Italia) illegalizzasse il Campo Antimperialista in quanto “finaziatore del terrorismo iracheno”. La notizia, rimasta segreta fino al 27 luglio, e’ stata poi fatta trapelare (allo scopo di aumentare le pressioni su Roma) da un organo di stampa vicino al Pentagono, il settimanale US News.

A commento, il 4 agosto abbiamo affermato due cose principali: (A) «Il Campo Antimperialista e’ cosi diventato il capro espiatorio per mettere alla prova il tasso di sudditanza a Bush non solo del governo Berlusconi ma anche del centro sinistra» nonche’ per terrorizzare tutti coloro che a vario tititolo lottano contro il dominio mondiale americano; (B) che in quanto convinti difensori della lotta di liberazione del popolo iracheno «siamo il banco di prova sul quale l'amministrazione americana vuole sperimentare l’imposizione al mondo di un unico spazio giuridico imperiale, stracciando e/o sussumendo lo Stato di diritto vigente negli altri paesi liquidando quindi, assieme alla nostra Costituzione, il principio inviolabile ad essa indissolubilmente connesso, della sovranita’ nazionale».

Abbiamo ampiamente diffuso questo Comunicato e convocato la stampa, abbiamo rivolto un appello alla solidarieta’. Tutti hanno compreso al volo l’eccezionale gravita’ del gesto americano. Risultato? Il sllenzio regna sovrano. La stampa italiana, che di noi ha detto e stradetto, proprio perche’ sente che qui siamo difronte al granchio di una Sigonella bis, si e’ messa da sola, ma di concerto, il bavaglio. Per quanto attiene alla solidarieta’ ci sono giunti centinaia di messaggi di solidarieta’ da parte di tanti movimenti e singoli cittadini d’ogni paese. Niente di niente da parte degli “antagonisti” italiani. Forse stanno tutti al mare. O forse fanno finta di nulla, nell’illusione suicida che la cosa non li riguardi. Non parliamo nemmeno dei partiti della sinistra istituzionale.

C’e’ ora un fatto nuovo, non meno inquietante.

In data 2 agosto il sito statunitense Spacewar (il nome e’ tutto un programma!), anch’esso legato al Pentagono, comunica che a Washington, c’e’ stata una riunione di un Comitato del Congresso per la lotta al terrorismo dove si e’ discusso di come contrastare l’autofinanziamento della resistenza irachena e quindi della campagna del Campo 10 EURO PER LA RESISTENZA IRACHENA. Per la prima volta, infine, gli americani mettono sotto accusa anche la rete europea dei comitati IRAQ LIBERO. Si dice che è sceso in campo Caleb Temple in persona, direttore operativo della Joint Task Force for Combating Terrorism (organismo della DIA-Defense Intelligence Agency).

I contorni di questa torbida macchinazione si fanno piu’ chiari. Siamo davanti ad un’offensiva strategica pensata e voluta dai piu’ alti livelli isituzionali americani. L’obbiettivo ultimo e’ spingere tutti i paesi europei (proprio come sta facendo Londra) ad adeguare il proprio Stato di Diritto al Patriot Act (il cui impianto sembra fotocopiato dalle leggi speciali naziste del ‘33). Per realizzare questo obbiettivo occorrono degli agnelli sacrificali, ovvero dei mostri che dopo essere stati satanizzati fungano da vittime simboliche e il cui sacrificio sia un segnale tenebroso per tutti. Come primo agnello sembra abbiano scelto noi.

Ma veniamo alle mosse tattiche dei guerrafondai americani. L’attacco sembrava si limitasse ad esercitare forti pressioni sul governo italiano affinche’ si decidesse a farci fuori. Ora e’ invece chiaro che gli USA, nel caso di esitazioni romane, non escludono di inserire unilateralmente il Campo nella loro famigerata LISTA NERA di “movimenti terroristi” --nella quale hanno in realta’ ficcato anche il fior fiore dei mvimenti rivoluzionari e antimperialisti. Con questo atto di forza non solo il governo italiano ma pure l’Unione Europea sarebbero messi con le spalle al muro, tenuti a porre fine agli indugi e decidere nel giro di pochi mesi se mettere fuori legge il Campo o meno (e sarebbe la prima volta che in Europa, con l’eccezione di Batasuna, viene proscritto un movimento che non ricorre alla lotta armata). La diplomazia segreta USA e’ da tempo al lavoro in Europa per sondare l’eventuale disponibilita’ a colpire non solo chi sostiene la Resistenza irachena o palestinese ma, come insistono in maniera maniacale i dirigenti statunitensi, ogni corrente “antiamericanista”. Ove Bush incontrasse ostacoli alla illegalizzazione sic et simpliciter del Campo (preferibilamente a scala europea, come minimo in Italia), la Casa Bianca potrebbe scegliere la subordinata: iscrivere alcuni dirigenti del Campo medesimo nella LISTA NERA sempre col pretesto giuridico (10 Euro) di “finanziare il terrorismo iracheno”.

Davanti a questa minaccia non possiamo che ribadire le nostre richieste del 4 agosto:

«Al governo italiano diciamo che esso puo’ e deve respingere le pressioni provenienti da Washington; puo’ e deve farlo se non e’ un governo fantoccio degli Stati Uniti; se ha a cuore non solo la democrazia e la liberta’ di cui si fa vanto, ma pure l'indipendenza del nostro paese.
Alle forze dell’opposizione parlamentare chiediamo di tenere fede alle loro affermazioni sul ritiro delle truppe d’occupazione in Iraq, chiedendo al governo non solo di respingere le pretese americane ma di presentarsi in Parlamento a riferire cosa esso abbia fatto e abbia intenzione di fare per rifiutare questa pesante ingerenza imperialistica nella politica italiana.
Al movimento contro la guerra, a tutti gli antagonisti, chiediamo di manifestare immediatamente la loro protesta contro le richieste nordamericane e, ove possono, di mobilitarsi a difesa della democrazia e della liberta’. Ovvero, oggiorno, anzitutto di potere sostenere il legittimo diritto del popolo iracheno a cacciare le truppe colonialiste d’occupazione».

Ora aggiungiamo solo una postilla rivolta ai giornalisti e agli organi di informazione italiani: per quanto tempo vorrete restare silenti davanti all’enormita’ di questa minaccia? Come mai quando si trattava di satanizzarci rilanciavate prontamente le veline provenienti dagli USA, adesso tacete nonostante siano gli stessi principali quotidiani americani a parlare di questo caso? Dove si sono nascosti i paladini dell’Europa “culla dei diritti umani” e che solo ieri criticavano Blair? Dove sono finite le vestali liberali che non c’e’ giorno che non pronuncino retoriche omelie sulla magnificenza della nostra democrazia?

Assisi, 9 agosto 2005

Per informazioni e messaggi immediati di solidarieta’: campoantimperialista@tiscali.it

LA FONTE UFFICIALE:
US Probes Insurgency Funding, by Bryan Mcbournie UPI , Aug 02, 2005 http://www.spacewar.com/news/iraq-05zk.html

Notiziario del Campo Antimperialista .... 10 agosto 2005

Fonte

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