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Alitalia toglie i diritti sindacali al SULT Assistenti di Volo

(8 Agosto 2005)

Il Sult si ribella: «Sciopereremo senza rispettare la franchigia». Intervista a Fabrizio Tomaselli, della segreteria nazionale: «Siamo l'organizzazione più rappresentativa tra gli assistenti di volo. Contro di noi, un attacco infondato sul piano giuridico e grave sul piano politico. Una rappresaglia per punire chi dissente»

«L'attacco dell'Alitalia nei nostri confronti è infondato sul piano giuridico e grave sul piano politico. Si tratta di una rappresaglia punitiva alla quale saremo costretti a rispondere duramente nei prossimi giorni, non rispettando la franchigia estiva».

Fabrizio Tomaselli, della segreteria nazionale del Sult, non ha dubbi: gli assistenti di volo non esiteranno a mobilitarsi contro la sospensione dei diritti e delle agibilità sindacali decisa venerdì scorso dalla compagnia di bandiera ai danni dell'organizzazione maggiormente rappresentativa della categoria. «I lavoratori sono inferociti - assicura - perché, al di là del loro essere iscritti o meno a questo o quel sindacato, si rendono conto che siamo di fronte a un attacco alla civiltà e alla democrazia. Mi auguro che anche gli altri sindacati prendano una posizione chiara sull'accaduto e condannino l'operato dell'Alitalia».

E' stato un fulmine a ciel sereno o ve l'aspettavate?
Un fulmine a ciel sereno, se si pensa alla validità giuridica dell'atto aziendale e all'opportunità politica dello stesso. Molto meno "a ciel sereno" se si pensa che l'azione sindacale condotta dal Sult in questi mesi ha smascherato una situazione completamente diversa da quella propagandata sui giornali dalle veline aziendali.

Ti riferisci allo stato di salute di Alitalia? Vuoi dire che il piano Cimoli non sta funzionando?
Certamente non sta funzionando. Già il rinvio della ricapitalizzazione ne è una prova. I conti non sono quelli che si pensavano, mentre il quadro della situazione che emerge dalle singole categorie è ancor più drammatico. Parliamo degli assistenti di volo. A settembre è stato fatto un contratto molto penalizzante per la categoria. Noi l'abbiamo sottoscritto per responsabilità, perché la situazione era grave. Avremmo però dovuto poi concordarne le modalità applicative. L'azienda ha lasciato correre il tempo, volutamente, fino al 25 febbraio scorso, quando ha siglato un'intesa solo con Cgil Cisl Uil Ugl e Anpav, che insieme rappresentano meno del 50% della categoria. Il resto infatti è rappresentato dal Sult, che ha mille iscritti, e da Avia, che ne ha 500. La mancata firma di quell'accordo viene presa a pretesto dall'Alitalia, sei mesi dopo, per negare le agibilità sindacali a noi e ad Avia, in quanto diritti che, per legge, spettano solo alle organizzazioni firmatarie di contratti di categoria. Ma il contratto noi lo abbiamo siglato, a settembre. Quello del 25 febbraio è solo un accordo applicativo. Seguendo questa logica, qualsiasi azienda potrebbe fare accordi con sindacati di comodo e poi far fuori le organizzazioni più rappresentative. Si tratta di un vero e proprio "golpe". Nell'arco di due ore, da quando ci è arrivata la comunicazione, sono state smontate materialmente le nostre bacheche, sono stati inviati i telegrammi ai delegati per la revoca dei permessi sindacali, non abbiamo più diritto d'assemblea. Abbiamo immediatamente chiesto un incontro alla presidenza del Consiglio, al ministero del Lavoro e dei Trasporti. Il fatto è che l'azienda ha pianificato questa azione a tavolino, ponendola in atto in un momento in cui sa benissimo che c'è la "franchigia" prevista dalla legge sugli scioperi e il parlamento è chiuso. Alla luce di tali comportamenti, non possiamo più assicurare il rispetto della franchigia. Probabilmente ci sarà uno sciopero, decideremo noi la data e il preavviso. Sappiamo cosa vuol dire, le istituzioni sono già state avvisate. Ma a questo punto ognuno si deve assumere le proprie responsabilità.

Tra l'altro, la vertenza che state conducendo riguarda non solo i lavoratori ma anche i viaggiatori...
Lottiamo per garantire a bordo i livelli standard di sicurezza. Sempre più spesso i voli Alitalia partono con tre persone di equipaggio invece delle quattro previste. Se c'è meno personale a bordo e il limite d'impiego continuativo di 15 ore diventa la normalità, è evidente che aumenta il rischio per steward e hostess di non essere lucidi in caso di pericolo. Da circa un mese a queste parte abbiamo radicalizzato la protesta: con un assistente di volo in meno non si parte. Questo ha portato alla cancellazione di alcuni voli. E l'azienda si è innervosita... La verità è che il Sult nei trasporti dà fastidio dappertutto: pochi mesi fa ci hanno tolto i diritti sindacali nelle ferrovie. C'è insomma un progetto politico che tende a eliminare chi dissente.

Liberazione, 7 agosto 2005
articolo di Roberto Farneti
Foto: Alessandro Ambrosin

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