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Ventiquattro ore senza di noi

Ventiquattro ore senza di noi

(1 Marzo 2010) Enzo Apicella
Sciopero generale dei lavoratori migranti

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(L'unico straniero è il capitalismo)

NOI DANNATI della TERRA ROVESCEREMO il MONDO!

(10 Settembre 2018)

logo classe contro classe

Sulla pelle dei proletari immigrati si giocano battagliette elettorali e strategie demografiche, politiche europee, governative e tentativi di ripresa politica.
Per noi sono fratelli di classe, compagni di sfruttamento.
Insieme siamo la miscela infiammabile della rivoluzione.

NOI DANNATI della TERRA
ROVESCEREMO il MONDO!
ANTIRAZZISMO o ANTICAPITALISMO, “COMPASSIONE” o RIVOLUZIONE?

Donne uomini e bambini che fuggono da guerre, miseria, repressione, alla ricerca di una possibilità di vita,
incontrano la realtà crudele di un sistema che li sfrutta, dopo averli ghettizzati, perseguitati, utilizzati politicamente.

Donne uomini e bambini immigrati,
frutto ineliminabile dello sviluppo ineguale del capitalismo e delle conseguenti sue contraddizioni, diventano per i padroni forza lavoro insostituibile e pareggio della crisi demografica del loro sistema,
per i piazzisti politici carne da macello per la loro campagna elettorale del diritto proprietario, per le teste vuote e rasate figlie dell'ideologia “prima gli italiani” bersaglio di aggressioni e stragi.

Razzismo, come fascismo, nazismo, sessismo,
sono le idee diffuse dai padroni e dal loro sistema capitalista, che quando diventano senso comune,
si trasformano in ideologie dominanti.
Per questo le troviamo in mezzo a noi.
Per questo è necessario combatterle, con la lotta, con ogni mezzo necessario, ovunque esse si nascondino.

Viviamo i tempi del confronto tra due sistemi ideologici:
:l'europeismo imperialista, cioè il sostegno del processo di composizione e rafforzamento della U.E., e il nazionalismo razzista,
sovranista ed euroscettico, che fa finta di esserne il contraltare.
2 facce della stessa medaglia, 2 facce dell'oppressione,
2 facce dello sfruttamento! 2 facce dell'Europa dei padroni!

Per noi esseri umani indistinti componenti della razza umana, ed in particolare per noi sfruttati come loro,
i lavoratori immigrati non solo solo obiettivo della nostra solidarietà ed amicizia, ma oggi fratelli di classe nella lotta contro i padroni comuni,domani sostanza infiammabile della nostra rivoluzione sociale.

NEL FLUSSO del MOVIMENTO REALE........
Nel mondo gli immigrati, nel 2017, sono stati 258.000.000, in Europa 76.000.000, in Italia 5,8 milioni, rispettivamente con un aumento rispetto al 2000 del 41%, del 50%, e del 34%.
4 abitanti del pianeta su 100 sono nati in un paese diverso da quello di residenza.
I flussi migratori provengono in maggioranza dall'India, dal Messico, dalla Russia, dalla Cina (con trasmigrazioni interne verso le “zone blu” costiere di 5.000.000 di persone).
La maggioranza numerica appartiene alla migrazione economica, infatti “solo” 65,6 milioni sono costretti a fuggire da guerre, mentre 22,5 milioni di questi sono rifugiati, con piu' della metà avente meno di 18 anni.

A dispetto delle campagne securitarie, xenofobe e razziste europee corroborate dall'avvento del protezionista Trump, il 2017 si è chiuso con il piu' basso numero di immigrati giunti via mare sulle coste del mediterraneo dal 2014, complessivamente 171.000, meno della metà di quelli del 2016.
In compenso, sempre nel 2017, ci sono stati 3116 morti affogati nel “mare mortum”, 18 ogni 1000 sbarcati, l proporzione piu' alta del quadriennio passato (14,2 nel 2016, 3,7 nel 2015, 15,2 nel 2014).

Un inarrestabile movimento mondiale “libero” di circolare e di essere sfruttato nelle officine del mondo, nonché di essere strumentalizzato per la formazione di basi elettorali e movimenti reazionari di massa.
E' convenienza del profitto che questa circolazione sia sempre piu' “libera”, ma sempre piu' controllata e selezionata da muri e frontiere, regolata secondo ricette miste di funzionalizzazione produttiva, inserimento sociale, repressione.
Un fattore economico indispensabile che produce il 25% del p.i.l. mondiale, compensando l'”inverno demografico” occidentale, cioè la combinazione tra il calo quantitativo della popolazione ed il suo invecchiamento, e trasformandosi, quando occorre, in campagne o filiere politico-governative e giuridiche razziste (in Italia legge40- la Turco-Napolitiano-la Bossi-Fini-i decreti Minniti-il “prima gli italiani” Salvini-Di Maio ).

Un movimento epocale storico-naturale che, soprattutto in occidente ed in particolare in Europa, è il frutto ultimo della fase imperialista di sviluppo capitalistico, dove la tendenza al recupero ed alla legalizzazione mirata (con l'eccezione schifosa italiana che nega anche lo Ius Soli!) viaggia di pari passo con l'esclusione, la ghettizzazione e la carcerizzazione del “surplus clandestino”.
…......CONTRO TUTTE le IDEOLOGIE!
Diretta derivazione della realtà di un mondo sempre piu' interetnico, sono le ideologie di massa in apparente contrasto tra loro: quella “sovranista” nazionalista e razzista e quella globalizzatrice democratica ed antirazzista.
Due facce della medesima realtà, o quantomeno l'una espressione dell'altra: un movimento reale che trasforma il mondo, cui qualcuno pensa di opporsi, urlando all'”invasione” o alla “fascistizzazione”, cui governi e “movimenti” tentano di porre un freno, erigendo muri, barriere e c.p.t., o adottando la strategia dell'accoglienza “compassionevole” vaticana.
Noi siamo contro tutte queste ideologie perchè siamo contro il sistema che le produce, contro l'internazionalizzazione capitalista ma anche contro le utopie “sovraniste”, contro l'imperialismo europeo ma anche contro le piccole patrie, contro il razzismo ma anche contro i carrozzoni antirazzisti della “società civile e proprietaria”.
Ancora una volta sul filo e nel flusso del movimento reale, cerchiamo di intravvedere le opportunità che si offrono agli sfruttati nel processo di diffusione, contaminazione e concentrazione metropolitana del proletariato monsiale.

No abbiamo mai creduto, in passato come oggi, a presunte “fascistizzazioni” della società capitalistica, italiana e non.
Non ci abbiamo mai creduto perchè la storia non ritorna, né va indietro, come non va indietro il processo mondializzante in corso, e la forma politica piu' conveniente al suo sviluppo, la democrazia.
Certo una democrazia in via di ristrutturazione imperialista che in Europa e non solo paga il prezzo di un euroscetticismo presente ma non vincente, di una funzionalizzazione semplificatrice che fa a meno anche della “delega del suo popolo”, ma che continua ad utilizzare l'ideologia xenofoba e razzista per sfruttare meglio lavoratori migranti ed autoctoni, o a scagliare i sui servi fascisti contro lotte ed insorgenze proletarie.
Insomma, all'attuale bisogna capitalista, basta e serve la democrazia, certo condita dalla puzzolente cappa proprietaria e razzista, ma non trasformabile in una qualche autarchia dittatoriale fuori dal tempo della globalizzazione.

Nelle frequenti campagne elettorali, e di certo anche e soprattutto nelle prossime Europee del maggio 2019, si amplificherà l'utilizzo della questione migratoria, mutuata nelle varie salse politice di destra e di sinistra, a soffiare sul fuoco di paure, difficoltà e contraddizioni reali ma deviate verso il “nemico esterno”.

E' un profluvio di dichiarazioni d'intenti, tutte utopistiche ed irrealizzabili, data l'oggettiva ineliminabilità di un fenomeno storico-naturale come quello delle ondate migratorie interne ed interstatuali ai blocchi continentali.
Si va dal sovranismo euroscettico del “prima gli italiani” all'”umanitario” “aiutiamoli a casa loro”, dall'europeistico e profittualmente interessato “controllo dei flussi” alla “difesa della razza bianca” tout court, per poi scendere i gradini della demenza ad armare la mano di “giustizieri” neri piu' delle loro vittime.
Una cosa è certa, la rincorsa a chi difende meglio conti in banca, proprietà e suolo nazionale coinvolge tutti i competitors elettorali, come è certo che chiunque partecipa alla lotteria elettorale nel tentativo di ripulirne gli schizzi di sangue, non fa altro che contribuire (inutilmente!) a ri-dargli lo smalto perduto.

Per quanto ci riguarda, i lavoratori migranti non possono essere solo esseri umani bisognosi della nostra solidarietà materiale, tantomeno l'obiettivo di qualche campagna di “umanesimo compassionevole” di una qualunque sinistra di stato o di “movimento”, ma sono nostri fratelli di classe, sfruttati come e piu' di noi.
Ecco perchè bisogna difenderli e difenderci dai padroni, dai loro servitori politici, e dai loro scherani fascisti armati contro di noi che dalla propaganda elettorale passano sempre piu' spesso agli spari.
D'altra parte, il discrimine tra elemosina compassionevole e rivolta l'hanno posto direttamente i lavoratori migranti, dimostrando la loro insorgenza senza mediazioni a Rosarno nel 2010,
Quando al contrario sono rimasti invischiati, intrappolati, nelle paludi sindacali e politiche, hanno pagato il prezzo della strumentalizzazione e dell'ipocrisia pelosa oltre quella del sangue.
A Foggia, dopo la strage di 12 lavoratori immigrati, c'è stata l'ennesima pietistica manifestazione della triplice che chiedeva diritti e tutele, mentre l'USB ha fatto la sua sfilata da Rignano a Foggia e il “Comitato Lavoratori delle Campagne” rivendicato anch'esso traporti, contratti sportello legale ecc.
Nessuno di questi organismi è fuoriuscito dalla logica corporativa, e, dopo aver reclamato tavoli di trattativa e riconoscimento istituzionale si è inerpicato sul terreno scivoloso e perdente della “responsabilità”, essendo obbligato a fare i conti con le leggi che questo determinato modo di produzione impone.
Insomma Foggia (come Macerata) è rimasta nell'ambito della compatibilità, dell'”indignazione” che non scalfisce minimamente il modo di essere del capitalismo; al contrario Rosarno è stato rivolta stile banlieue che nessun sindacatino o partitucolo antagonista poteva cavalcare perché non chiedeva contratti, diritti e garanzie ovvero tutto ciò che tiene legati i proletari alle istituzioni borghesi, ma si poneva direttamente sul terreno dello scontro per la riappropriazione del diritto alla vita.
Dato che il Capitale è deterministicamente costretto a rivoluzionare continuamente il suo modo d'essere, i veri conservatori sono tutti quei sinistrorsi, antagonisti orfani vari di fronti popolari e/o stati-guida che a parole lottano contro il sistema dissociandosi poi dagli episodi di "rottura": Rosarno come P.za Statuto nel 1962 per capirci.
In ogni episodio di polarizzazione di classe risulta evidente la separazione netta tra chi è in linea con il "movimento reale" cogliendone opportunità e ontraddizioni, e chi, a parole, è a favore della lotta di classe ma, nei fatti, è per la difesa di questo vecchio putrefatto mondo.
Cosi' come risulta netta la scissione con chi, come nel caso della nave Diciotti, fa il presenzialista fuori tmpo massimo o l'ideologo questurino dell'”indagine su Salvini”. “Indagini” e presenzialismi servono alla battaglia per il riequilibrio tra i poteri dello stato, all'eterna campagna elettorale del populismo sovranista e della “rivincita del P.D.”, e al presenzialismo di saltimbanchi dell'opportunismo alle prese con la ripresa delle loro appassite stagioni politiche.

Tutti in Sicilia, tutti a Catania, al tabernacolo Diciotti, intorno alla nave dei dannati che , invece di affogare,
son potuti scendere su questa terra arida ed inospitale per loro.
Tutti parlano, comiziano, fanno appelli, si indignano, protestano, indagano, tranne loro, quelli che, sulla nostra “stessa barca”, remano e stanno nella stiva, muoiono e lavorano per tutti.
Verrà un tempo che anche loro, i dannati, prenderanno parola e forza,
rivolteranno la barca rovesciando in mare quanti li hanno utilizzati, oppressi, sfruttati.



La presenza di movimenti reazionari di massa e l'assenza, o la scarsezza, di movimenti di classe,
impongono una riflessione profonda su tempi forme ed attrezzatura del nostro agire politico ricoluzionario.

CLASSE contro CLASSE

Fonte

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