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(7 Febbraio 2012) Enzo Apicella

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    Roma, lettera all’assessora Laura Baldassarre: a proposito dei Sassat 2

    (10 Settembre 2018)

    unioneinquilini

    Assessora alla Persona, Scuola e Comunità solidale

    Laura Baldassarre del Comune di Roma.



    Scriviamo per porle alcuni quesiti in merito alla sua proposta di attivare i cosiddetti “Sassat 2” con il patrimonio immobiliare dei beni confiscati alla mafia che dovrebbero offrire una casa alle famiglie sgomberate senza dover separare il nucleo, come è accaduto fino ad ora e anche a via Costi con le soluzioni offerte dalla Sala Operativa Sociale.

    Un’iniziativa lodevole che però ha bisogno di alcuni chiarimenti visti i tempi stretti con i quali la Prefettura sembra voler procedere per mantenere fede alla Circolare del Ministro dell’interno.

    Le rivolgiamo le seguenti domande:

    Tenendo conto del regolamento sui beni confiscati alle mafie, che dispone la gestione degli immobili all’assessorato del Patrimonio, chiediamo se c’è stato un coordinamento tra i due assessorati.

    Se ci può dire quante sono le unità abitative da finalizzare ai “Sassat 2”, se queste hanno bisogno di ristrutturazione e se sono state destinate risorse del bilancio comunale a tal fine.

    Tenuto conto che non si tratta di alloggi Erp se è previsto un canone di locazione da chiedere alle famiglie sgomberate e se è stato definito l’ammontare del canone.

    Tenuto conto che spetterà a Roma Capitale la manutenzione di questi immobili se sono state destinate risorse a tal fine e a quanto ammontano.

    Qualora, come noi riteniamo, questi alloggi da destinare alle famiglie sgomberate non siano ancora disponibili in numero sufficiente, le chiediamo, se non ritenga il caso di proporre alla Sindaca e al Prefetto la sospensione degli sgomberi.

    È del tutto evidente che senza alloggi disponibili e sulla base di quanto da lei dichiarato non si possa procedere agli sgomberi.

    Per concludere una considerazione su quanto accaduto nel recente sgombero di via Costi. Ci sorprende che una ex funzionaria Unicef e poi presso il Garante Nazionale dell’infanzia non sia intervenuta sulla questione dei minori trattenuti per ore e ore. Perché non ha formalizzato alcuna protesta per il fatto che è stato impedito alla rappresentante del Garante dell’infanzia di vedere i bambini? Questa è in maniera evidente un’aperta violazione della convenzione internazionale sui diritti dei minori.



    In attesa di una gradita risposta

    Unione Inquilini

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