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LEGGE DI BILANCIO E DEF SONO STRUMENTI PADRONALI

(2 Novembre 2018)

Editoriale del n. 70 di "Alternativa di Classe"

di maio-salvini

La legge di bilancio è il documento nazionale più importante dell'intero anno: stabilisce come e dove si spenderanno i soldi pubblici, in base alle entrate previste. Intorno a questa legge si sono creati i più grossi attriti tra i due partner di governo, Lega e Movimento 5 stelle.
Si tratta della legge approvata ogni anno e che contiene l'autorizzazione al governo da parte del Parlamento a prelevare il denaro pubblico necessario ad esercitare le funzioni fondamentali dello stato borghese. In questa forma, la legge di bilancio esiste dal 2016, e per questo spesso si sentono ancora utilizzare i vecchi nomi di questa legge: legge finanziaria, legge di stabilità, oppure il più generico”manovra economica”. Tutti questi nomi indicano la stessa cosa: il disegno di legge che il governo deve presentare al Parlamento entro il 20 Ottobre di ogni anno con le spese previste per l'anno successivo, comprese le nuove tasse.
Una volta ricevuto il disegno di legge, il Parlamento ha quindi tempo fino al 31 Dicembre per discuterlo, modificarlo e approvarlo. Il Governo di Salvini e Di Maio era obbligato ad inviare alla UE la bozza di legge di bilancio entro il 15 Ottobre ed ha dovuto presentare il disegno di legge alle Camere entro il 20 Ottobre. Il testo di legge contiene la manovra di finanza pubblica per il triennio 2019-2021, ovvero le indicazioni su come il governo intende raggiungere gli obiettivi dichiarati nella Nota di aggiornamento al DEF (Documento di economia e finanza).
Nel mese di Dicembre governo e Parlamento continueranno ad apportare modifiche alla manovra, eventualmente tenendo conto delle indicazioni arrivate dalla UE. Il via libera alla legge di bilancio arriverà poco prima di Natale, la scadenza infatti è, come detto, prevista il 31 Dicembre.
Il Governo è andato avanti con la manovra, ignorando la prima bocciatura della UE e la stroncatura dei mercati.
Nel testo della prima lettera inviata a Bruxelles il 22 u.s., che era stato deciso politicamente durante il vertice tra il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i due vice premier, già si difendeva senza tentennamenti la Legge di bilancio. La si indicava come necessaria per il “rilancio della crescita” e per una conseguente riduzione del deficit. Si annunciava il rientro rapido nei parametri continentali, non appena le misure approvate consentiranno al Paese di uscire dalla crisi degli ultimi 'dieci anni'. Viene inoltre ribadita la collocazione dell'Italia nell'eurozona.
C'è nel Governo chi lavora ad una distensione con l'Europa, e prevede di modificare la manovra in Parlamento, inserendo il monitoraggio costante dei conti dello Stato. La spesa verrebbe, in questo caso, modulata in base alla crescita, permettendo di lasciare invariato il deficit al 2,4% del Pil.
Se il Pil dovesse restare sotto le stime del governo, andrebbero ridotte anche le risorse stanziate per il” superamento” della Fornero, la flat tax, ed il reddito di cittadinanza. Il Ministro dell'Economia G. Tria preferirebbe una riduzione del deficit dal 2,4% al 2,1%, come auspicato alcuni giorni fa in Consiglio dei ministri.
La UE, preso atto della posizione del governo italiano, con la lettera di Martedì 23, ha rigettato la manovra, dando tre settimane di tempo per cambiarla. Visti anche i malumori confindustriali, è iniziato così il balletto dei politicanti, sia di governo che di opposizione, sul fatidico “spread” dei titoli italiani e, ancora di più, sulle valutazioni delle “agenzie di rating” sulla manovra, per peggiorarla ulteriormente in nome dei “mercati internazionali”.
La Legge di bilancio prevede che le pensioni anticipate dovrebbero rientrare tra le modifiche. Il Governo intende realizzare “Quota 41”, cioè ridurre a 41 anni di contributi il requisito per la pensione anticipata, quella che si ottiene indipendentemente dalla età. “Quota 100” non partirà a Gennaio 2019. Partirà con qualche mese di ritardo, perché l'INPS ha chiesto al governo tempo per organizzarsi. Ed inoltre pare che ci sia il vincolo di avere almeno 38 anni di contribuzione non figurativa, penalizzando chi, per qualsiasi motivo, ha iniziato a lavorare dopo i 24 anni di età...
Il ”superamento” della Legge Fornero, se dovesse essere calcolato tutto con il metodo contributivo e non retributivo, sarebbe solo funzionale al ricambio generazionale della classe lavoratrice. Un ricambio vitale per le imprese che, liberandosi di un “alto costo del lavoro”, potranno rilanciare la loro competitività e beneficiare di una forza-lavoro giovanile molto ricattabile e sfruttabile.
La Flat tax, con un'aliquota al 15% per i ricavi sotto i 65mila euro, punta anch'essa a favorire le aziende.
Il Decreto fiscale, poi, permette a chi ha evaso fino a 100mila euro di “regolarizzare” la propria posizione versando il 20% dell'imposta dovuta, ed è prevista altresì una “rottamazione” delle cartelle esattoriali. Un bel regalo agli evasori!
Il DEF del Governo Salvini -Di Maio è funzionale agli interessi di competitività del capitalismo italiano. Questo governo intende affrontare la persistente crisi capitalistica con una politica economica protezionistica all'insegna del populismo e del sovranismo.
Il Governo si fa carico in modo particolare delle necessità materiali e politiche della piccola e media borghesia, illudendo la massa dei lavoratori di condividere i loro stessi interessi. L'intero sistema politico, coadiuvato dai media, attraverso la politica di divisione scientemente perseguita, sta cercando di fare identificare anche i lavoratori in questa o quella “LOBBY”, puntando a far perdere loro ogni barlume di coscienza di classe.
Il “reddito di cittadinanza” rende il proletariato giovanile sempre più ricattabile sul mercato del lavoro capitalistico, alimentando sfruttamento e lavoro nero. Chi percepisce il contributo dovrà fare “volontariato” nel proprio Comune, e seguire corsi di formazione. L'assegno mensile di 780 Euro verrà definito sulla base di parametri che tengono conto dei componenti della famiglia.
Il Movimento 5 stelle, dopo essersi presentato come forza ”ANTISISTEMA” di opposizione,governa per conto della borghesia. Approfitta della giusta e comprensibile sfiducia dei lavoratori nei comportamenti delle burocrazie sindacali per attaccare pesantemente i diritti acquisiti con duri anni di lotte. Insieme con la Lega, ha messo in campo una manovra che favorisce le aziende con l'abbassamento del costo del lavoro.
E' quello che hanno fatto tutti i governi, da quello presieduto da Prodi a quello di Berlusconi,da Monti a Renzi, a Gentiloni. Abbassare il costo del lavoro significa colpire i salari dei lavoratori. In questo senso il governo di Movimento 5 stelle e Lega è in perfetta continuità con gli altri governi borghesi.
Il Movimento 5 stelle asseconda l'alleato Salvini su razzismo e diritti degli immigrati. Il Governo porta avanti con determinazione un nazionalismo aggressivo, xenofobo, sovranista. La borghesia italiana non vuole correre il rischio che i lavoratori individuino nel capitale il vero nemico, e allora presenta loro gli immigrati come colpevoli di tutti i mali. Viene portato avanti un duro attacco nei confronti di questi proletari, nostri fratelli di classe, in nome delle tradizioni nazionali, razziali e religiose.
L'attuale spinta sovranista della borghesia italiana, che ha fatto emergere nelle elezioni del 4 Marzo scorso il populismo di destra, è il prodotto del lavoro dei precedenti governi di centro-sinistra. Fu il Governo Gentiloni che assecondò la mistificazione della “emergenza immigrazione” per confondere i lavoratori, e sviarli dai problemi legati alle loro condizioni di lavoro e di vita. Fu il Governo Gentiloni a stabilire con il governo libico che decine di migliaia di migranti finissero in campi di detenzione!
La strada da percorrere oggi per i comunisti è continuare a battersi in tutti i sindacati possibili affinché al loro interno si affermi un indirizzo classista. L'unità d'azione del sindacalismo conflittuale è indispensabile; al contrario, la guerra fra sigle fa buon gioco alle burocrazie sindacali. Si deve usare l'arma dello sciopero come principale forma di lotta. Ogni azione sindacale ha sempre più un valore politico.
E' importante affermare la necessità dell'unione fra lavoratori autoctoni ed immigrati e con i lavoratori degli altri P
aesi, quale unico modo per poter contrastare il ribasso dei salari ed il peggioramento delle condizioni di lavoro. E' altrettanto doveroso dire che il problema per i lavoratori di ogni Paese non è certo il respingimento degli immigrati, ma sviluppare l'unione internazionale del proletariato.

Alternativa di Classe

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