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(15 Novembre 2010) Enzo Apicella
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Partecipiamo alla manifestazione nazionale antirazzista del 10 novembre, portando in piazza contenuti di classe e internazionalisti!

(8 Novembre 2018)

no al decreto salvini

Il 10 novembre si terrà a Roma (h. 14:00 Piazza della Repubblica) una manifestazione nazionale contro la politica razzista del governo Salvini-Di Maio, a cui aderiscono moltissime sigle sindacali, associazioni antifasciste, antirazziste e di movimento.

E’ una manifestazione significativa, che si tiene in un clima di attacco diretto ai migranti, agli operai, ai lavoratori, ai sindacalisti di lotta, ai movimenti sociali, portato avanti da un esecutivo che si manifesta sempre più come un governo populista di estrema destra che sfrutta il terreno preparato dalle misure approvate dal governo Renzi (norme Minniti, etc.) per avanzare nei suoi obiettivi reazionari.
Perno centrale della sua politica è stato in questi mesi il “Decreto sicurezza”, voluto da Salvini e fatto proprio dai vertici del M5S che, assieme alla Lega, hanno deciso di mettere la fiducia al Senato per far passare una vergognosa legge razziale e antioperaia.

La norma si accanisce contro la parte più debole, oppressa e sfruttata dei salariati, in aperta violazione della Costituzione democratico-borghese (art. 3) e della legislazione internazionale. Con il raddoppio della permanenza nei lager per i rimpatri, la revoca della protezione e l’abrogazione dei permessi di soggiorno per motivi umanitari, la possibilità di trattenere gli stranieri da espellere anche presso la polizia, gli immigrati sono pregiudizialmente accusati di essere fonte dell’insicurezza sociale, segregati socialmente e giuridicamente, condannati senza appello.

Siamo di fronte alla più grande ed odiosa menzogna verso quel popolo italiano che a parole il governo dice di voler difendere. La causa dell’insicurezza del lavoro e della vita non sono i migranti, è il capitalismo, un sistema marcio e irrazionale!

Sul piano della repressione delle lotte, il governo punta a trasformare in reato assemblee, dimostrazioni di protesta e picchetti che occupano le strade, mentre prevede l’espulsione per i lavoratori stranieri che vi partecipano. Tale misura è stata richiesta dai padroni, in particolare quelli del settore della logistica, in cui tali forme di lotta sono spesso utilizzate dagli operai super-sfruttati protagonisti di dure battaglie sindacali. Chiaramente essa colpisce l’intero movimento operaio e criminalizza la protesta sociale.

Obiettivo politico del decreto razzista e antioperaio – che svela il volto ultrareazionario del “governo del cambiamento” e della UE che ha dato il via libera al pacchetto – è mettere gli sfruttati italiani contro gli sfruttati immigrati, aumentare ricatti e concorrenza, dividere e indebolire entrambi. Allo stesso tempo si vuole costruire uno Stato sempre più poliziesco e autoritario.

Per questo è della massima importanza scendere in piazza il 10 novembre su chiari contenuti di classe e internazionalisti. Occorre condurre una lotta a fondo contro il governo Salvini-Di Maio, contro il razzismo che è un’arma dei capitalisti, rafforzando i vincoli di solidarietà dei lavoratori nativi e immigrati, gettando le basi di un’ampia alleanza di lotta, con alla testa la classe operaia, contro le politiche antioperaie, l’autoritarismo e la repressione, così come contro la guerra e il saccheggio imperialisti, che sono causa delle ondate migratorie.

Esigiamo il ritiro immediato e totale dell’infame decreto Salvini e delle altre leggi e misure contro gli immigrati; la regolarizzazione e la totale parità dei salari, l’uguaglianza dei diritti democratici e sociali per tutti i lavoratori, nativi e immigrati; il permesso di soggiorno e i documenti di viaggio per i migranti. Diciamo NO alla criminale politica dei respingimenti, della chiusura dei porti e delle espulsioni!

La lotta contro la repressione, il razzismo e il fascismo deve uscire dall’angusto ed inconcludente ambito umanitario e riformista per diventare sempre più un aspetto della lotta generale rivoluzionaria contro il sistema di sfruttamento capitalistico e il suo Stato oppressore, per il loro abbattimento e la costruzione di una società senza sfruttamento, senza razzismo, senza fascismo: la società socialista.

Per questo in tutte le lotte di tutti gli sfruttati e gli oppressi deve risuonare con ancora più forza la parola d’ordine «Proletari di tutti i paesi, uniamoci!». Per questo chiamiamo i proletari più coscienti ad unirsi e formare il Partito indipendente e rivoluzionario della classe operaia.

8 novembre 2018

Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia

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