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(1 Dicembre 2018)
Voglio fare un grosso in bocca al lupo ai miei fratelli immigrati che dovranno continuare a fare ciò che fanno da sempre, resistere per sopravvivere.
I miei fratelli immigrati dovranno continuare a produrre circa il 10% del PIL italiano e a donare allo stato italiano un saldo attivo di 3,9 miliardi di euro.
I miei fratelli immigrati (circa 6 milioni) dovranno continuare a mandare i loro figli a scuola, ad affittare appartamenti, ad utilizzare i mezzi pubblici, a fare la spesa al supermercato e a mettere benzina alla macchina, in poche parole continueranno a contribuire alla vita economica e sociale di questo bel paese.
I miei fratelli immigrati dovranno continuare a pagarsi loro stessi i contributi, anche la quota spettante al datore di lavoro, oppure dovranno continuare a pagare qualcuno per essere messi in regola e avere un contratto, indispensabile per il rinnovo del permesso di soggiorno.
I miei fratelli immigrati dovranno continuare a pagare qualche “italian@ di buon cuore” per contrarre matrimonio, non avendo magari altre possibilità per rinnovare o chiedere per la prima volta il permesso di soggiorno visto che in Italia attualmente non ci sono decreti flussi e non esiste nessun modo per regolarizzare la propria condizione di immigrato “irregolare”.
I miei fratelli immigrati dovranno continuare ad accettare stipendi mensili di qualche centinaio di euro, magari in regola ma segnati per meno ore , per assistere anziani o malati durante tutto il giorno, tutta la notte e nei giorni festivi.
I miei fratelli immigrati dovranno continuare a pulire le vostre case, a prendere i vostri figli a scuola, a passarci intere giornate insieme e a trattarli come se fossero i ”loro figli”, mentre voi, giustamente, andate a lavorare, e tutto questo per poche centinaia di euro al mese e magari senza mai ricevere un “grazie”.
I miei fratelli immigrati dovranno continuare a raccogliere nei campi per qualche decina di euro al giorno per poi venire rinchiusi in veri e propri ghetti, perché quello che conta è che abbiano un po’ di lamiere in testa e un po’ di cibo, tanto occhio non vede cuore non duole.
I miei fratelli immigrati dovranno continuare a lottare contro leggi create a tavolino dai politici, servi dell’economia, per renderli ricattabili e mantenere viva una guerra tra poveri che possa continuare a garantire profitto ai padroni.
I miei fratelli immigrati dovranno continuare ad aspettare che la sinistra italiana capisca che la lotta dei lavoratori immigrati non ha bisogno di essere “accolta” o “ integrata“ ma ha semplicemente bisogno di un vero e sincero compagno di LOTTA DI CLASSE.
Nell’attesa che qualcosa cambi, noi lavoratori immigrati continueremmo a costruire dialetticamente e materialmente la società italiana.
Zaria Galiano - Comitato Immigrati in Italia
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