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RESOCONTO INIZIATIVA DI MOBILITAZIONE LAVORATORI E LAVORATRICI APPALTO SERVIZI UNIVERSITA’ DI ROMA 3 DEL 21 DICEMBRE 2018 (Soc coop sociale Formula Sociale CNS)

USI IN STATO DI AGITAZIONE SINDACALE…VALUTAZIONI E OSSERVAZIONI SUI CAMBI DI APPALTO IN QUESTO MILLENNIO, VERSO LA CONVOCAZIONE DEL CAMBIO DI APPALTO DEL 28 DICEMBRE MATTINA, ALL’ISPETTORATO DEL LAVORO (ITL) DI ROMA

(26 Dicembre 2018)

comunicatousi

Una giornata di mobilitazione, nelle portinerie e negli uffici gestiti dal personale della Società Cooperativa Sociale Formula Sociale, aderente al Consorzio Nazionale Servizi CNS, appalto dell’Università degli Studi di Roma 3.

In ballo, l’imminente cambio di gestione e appalto, sempre all’interno della CNS tra Formula Sociale e la Coopservice s.c.p.a., a partire dal 1° gennaio 2019, all’interno di una procedura di ristrutturazione cogestita tra Università Roma 3 e CNS che, agli attivisti e ai responsabili del sindacato aut organizzato e autogestito Usi, aveva le caratteristiche più d una operazione da cessione di ramo di azienda (articolo 2112 del codice civile italiano), che di un cambio di appalto “classico”.

Anche dallo scarno comunicato con il quale il 14 dicembre scorso, la cooperativa Formula sociale avvisava di tale operazione di cambio di gestione e di spostamento, di una parte del personale a Coopservice (circa 90 persone interessate), anch’essa aderente a Cnsma che di solito si occupa di servizi fiduciari e vigilanza non armata, mentre il rimanente organico (circa 80 persone) rimaneva a Formula Sociale, a svolgere alcune funzioni di facchinaggio, servizi ausiliari, oltre a mantenere la gestione di due sedi di Roma Centro e la “nuova” del Lido di Ostia, del terzo Ateneo di Roma. Poche informazioni fornite ai dipendenti dell’appalto, quasi nessuna alle organizzazioni sindacali e alle rappresentanze sindacali, una preintesa firmata dalla sola CGIL F.P., che sulla tutela sindacale di chi avrebbero dovuto transitare a Coopservice, diceva poco e non dava sufficienti garanzie. Un percorso annunciato a parole da settembre 2018, ma veniva sempre rimandato, fino ad arrivare a pochi giorni dalla chiusura per le festività natalizie delle lezioni e dei corsi universitari, per renderla esecutiva a giochi…fatti, secondo gli ideatori di tale operazione di spartizione del personale e della ristrutturazione avviata da Cns, senza un chiaro e partecipato percorso di confronto sindacale con le rappresentanze sindacali interne presenti da anni in questo appalto. Usi aveva proclamato e fatto le procedure, senza esito, di raffreddamento del conflitto e di stato di agitazione sindacale, attivando il 19 dicembre la procedura innanzi alla ITL di ROMA (Ispettorato Territoriale del Lavoro, competente anche per i cambi di appalto), che convocava le parti uscenti, subentranti, la Cns la stazione appaltante e Usi per il 28 dicembre mattina. Stato di agitazione che il 21 dicembre scorso, è sfociato in volantinaggio, informazione a studenti/studentesse, ai docenti e al personale tecnico dell’Ateneo, con adesione all’assemblea convocata dalla Cgil F.P. la mattina al Rettorato (adesione data per evitare inutili e controproducenti divisioni tra lavoratori e lavoratrici e aumentare la dis-informazione, si ricorda che tutti erano ex della coop sociale 29 giugno/CNS) e presenza attiva al presidio.

Sono state praticate le funzioni e attività di servizio essenziali (ma non una serie di attività collaterali, non servizi pubblici essenziali anche ai sensi della famigerata legge sullo sciopero…), come da capitolato di appalto e secondo l’esperienza sindacale praticata in occasioni precedenti, di altri cambi di appalto succedutisi negli ultimi 15 anni. Volantini e manifestini avvisavano di tale situazione di mobilitazione, tappezzando diverse facoltà, era fornita l’informazione sui motivi della protesta, ricevendo la solidarietà di molti docenti e del personale tecnico e anche di diversi studenti, un primo appuntamento vedeva la presenza di associati e simpatizzanti Usi presso la Facoltà di Lettere, per poi spostarsi e confluire verso le 13 al presidio assemblea convocato dalla Cgil F.P., i cui rappresentanti sindacali, erano stati subito ricevuti dalla Direzione Generale di Roma 3, prima che arrivasse la delegazione Usi. Al presidio - assemblea hanno partecipato circa 60 tra dipendenti e soci dell’appalto, con distribuzione di volantini e comunicati, il tutto in modo pacifico ma combattivo.

Una volta scesi i rappresentanti Cgil, che hanno detto che…vi era stata qualche “incomprensione” su tutta la vicenda e che per il momento la questione non era ancora chiusa…FINO ALLA CONVOCAZIONE DEL 28 DICEMBRE, SU ATTIVAZIONE DI USI ALL’ISPETTORATO, dove anche la Cgil, come la Uil erano stati successivamente convocati, proprio la mattina del 21, assieme all’Unione Sindacale Italiana, per confrontarsi su tutti gli aspetti rimasti oscuri, di garanzia salariale, occupazionale, di mantenimento di livello e inquadramenti (operaie impiegati oppure…operai comuni e mobilità a livello regionale?), del CCNL di riferimento (Coop sociali quello attuale, oppure quello utilizzato da Coopservice, servizi fiduciari?) e delle condizioni acquisite dagli appalti precedenti, che erano richiamati anche dal testo del capitolato di appalto come condizioni necessari e già in godimento dal personale fin dal 2015, appalto che vedeva sempre la CNS aggiudicataria, ma al posto della cooperativa 29 giugno di Buzzi, coinvolto negli scandali e inchieste sugli appalti del “sistema di mafia capitale”, alla meno compromessa Formula Sociale, da pochi mesi con il ripristino di un Presidente e degli organi societari normali, dopo un periodo di commissariamento che definire “turbolento e scarso di garanzie di chi lavora” è fin troppo diplomatico. Durante gli interventi, è stata ribadita dagli associati a Usi, la necessità di un maggiore protagonismo operaio e del personale dell’appalto, senza delegare a ristretti tavoli, il futuro lavorativo, occupazionale e di condizioni salariali e normative di chi in questi servizi e appalto ci lavora da molti anni. E’ stato lanciato in assemblea, quindi e su iniziativa di iscritti Usi, la presenza la mattina del 28 dicembre all’Ispettorato del Lavoro dei lavoratori e delle lavoratrici, per far sentire anche fisicamente oltre alla delegazione sindacale, che non si decide automaticamente e senza il rispetto delle regole che disciplinano gli appalti pubblici e con soldi pubblici, sulla testa e sul futuro di chi quei servizi li eroga.

Appello che è stato raccolto la mattina del 21 dai partecipanti all’assemblea presidio, senza alcun commento negativo da parte della stessa Cgil, che in modo affrettato e inopportuno, aveva subito firmato una preintesa sindacale, che più che tutelare il personale oggetto del passaggio a Coopservice, faceva venire il …”maligno sospetto”, che volesse dare copertura all’università di Roma 3, che non ha vigilato né controllato tramite i suoi organi nominati per l’appalto in questione (come è compito e dovere per rispetto al codice degli appalti decreto legislativo 50 2016) la corretta salvaguardia lavorativa, salariale e occupazionale del personale, oltre che con la firma sulla preintesa da parte della sola Cgil (escludendo pure la Uil, presente nell’appalto e pure firmataria del CCNL…), tenere sotto controllo la forza lavoro e tutelare il passaggio tra le due cooperative anch’esse aderenti alla CNS, senza interferenze scomode.

Per questa volta, per l’intervento preciso e determinato dell’Usi, tale operazione è almeno rimessa in discussione, con l’attivazione della procedura del cambio di gestione-appalto e con la richiesta di verifica se non vi siano invece i presupposti di applicazione, per analogia e per quanto si legge nelle stesse comunicazioni datoriali (del 14 dicembre di Formula sociale e degli effetti di tale spartizione di personale, forza lavoro, servizi e sedi tra le due cooperative), di quanto è previsto dal codice civile all’articolo 2112. Un articolo del codice civile, che di solito è usato per cessioni di ramo d’azienda, affitto di ramo d’azienda, trasferimento di ramo d’azienda e altri ipotesi giuridiche similari…condizione e fattispecie giuridica, che avrebbe maggiori garanzie di tutela, anche rispetto ad uno strano “cambio di gestione” con le caratteristiche sopra esposte, i dubbi e le incertezze riconosciute il 21 mattina, tra due cooperative aderenti allo stesso Consorzio, aggiudicatario effettivo dell’appalto dei servizi a Roma 3.

DIAMO APPUNTAMENTO NON SOLO ALLA PRESENZA DI LAVORATORI E LAVORATRICI DELL’APPALTO presso l’Ispettorato il 28 mattina (appuntamento dopo le 9, convocazione alle 9.30), per dare il giusto sostegno alla delegazione Usi, che sarà affiancata da quella di Cgil e della stessa Uil, MA CON INVITO ALLA PROSSIMA…PUNTATA, per tutti-e coloro che sono interessati a far si, che i cambi di gestione e di appalto, siano svolti in modo rispettoso delle regole e dei diritti/tutele di chi lavora, non sempre sostenuti e legittimati da frettolosi accordi e preintese di qualche sindacato con tendenza “egemonica” e in questo caso, ancora una volta, si dimostra che se si è autorganizzati sul posto di lavoro e non silenziosi o complici, non serve essere firmatari del CCNL. o di accordi interconfederali di legittimazione omologante al peggio sulla rappresentanza sindacale (10 gennaio 2014…do you remember?), per potersi difendere collettivamente e organizzare la RESISTENZA ATTIVA sui posti di lavoro.

“Basta poco, che ce vò?” diceva uno slogan di una campagna di sensibilizzazione sociale…E’ VERO, BASTA POCO, UN PIZZICO DI FIDUCIA DI LAVORATORI E LAVORATRICI, NELL’AUTORGANIZZAZIONE SINDACALE E NEI SINDACATI AUTOGESTITI E INDIPENDENTI, come l’antica USI, ancora non sottomessa od omologata. Basta poco, per iniziare una nuova stagione di riscossa dal basso e l’anno che sta per iniziare, il 2019, è a 50 ANNI DALLA STAGIONE DELLE LOTTE OPERAIE DEL 1969…

BASTA POCO, MA CE VO’…

A cura della segreteria intercategoriale Usi Unione Sindacale Italiana fondata nel 1912
E di Usi C.T.&S. – sezione sindacale e rappresentanza sindacale Usi interna all’appalto a Univ. Roma 3

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