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ELEZIONI EUROPEE: NEL MERITO DELLA CONSULTAZIONE LANCIATA DA “POTERE AL POPOLO”

(4 Gennaio 2019)

simbolo potere al popolo

Nella considerazione che è difficile procedere per domanda secca/risposta secca. Un tema quello elettorale per il quale non vale la logica della consultazione online di tipo plebiscitario. Serve un dibattito molto ampio e non semplicemente sulla base di punti ti tipo meramente enunciativo.
1) Massima attenzione all’idea che raccogliere le firme per la presentazione alle europee e la successiva campagna elettorale servano a mobilitare quella che viene definita “la nostra area sociale di riferimento”. Nel caso di un mancato passaggio del quorum (com’è capitato alle Politiche, quindi saremmo alla seconda volta consecutiva) il contraccolpo risulterebbe molto rischioso dal punto di vista del prosieguo dell’impresa politica. Purtroppo quando si scende (come può essere giusto, intendiamoci) nell’agone elettorale lo scotto da pagare è questo, non ci sono vie di mezzo. Beninteso non sto esprimendo un parere contrario: mi limito all’invito a riflettere su due elementi: forze a disposizione e spazio politico;
2) C’è da considerare che lo sfrangiamento sociale e quello che mi sono permesso di considerare come “disarticolazione del consenso e del dissenso” non consente di valutare il rapporto concreto tra schema di divisione politica e corrispondente relazione sociale. Giocano elementi inediti di trasversalità. Pensiamo a due temi di grande impatto: reddito di cittadinanza (la faglia appare essere nord/sud) e sul tema dei migranti che avrà certamente un grande impatto sulla questione elettorale e al proposito della quale dovrà essere valutata con grande attenzione l’iniziativa dei Sindaci che, se portata avanti politicamente, pone questioni di carattere costituzionale che non possono essere considerate secondarie anche sul piano della formazione degli schieramenti politico – elettorali una volta portate a conseguenze dirimenti;
3) L’elemento politico – elettorale da considerare con il massimo dell’attenzione non potrà che essere quello dell’eventuale “buco” lasciato da un pezzo del movimento 5 stelle. Una parte dell’elettorato che verosimilmente sarà perduto da 5 stelli andrà sicuramente a destra: sarà il frutto della “doppiezza” tra protesta/governo con l’idea di spingere sull’acceleratore nello spostamento a destra del governo, soprattutto dal punto di vista razzista. Quanto potrebbe andare a sinistra andrà valutato circa la possibilità di riportare a una dimensione di classe il giudizio (e la volontà di lotta) riguardante l’estensione delle contraddizioni sociali nel prosieguo della crisi. Possibilità che andrà analizzata alla luce del già più volte citato “sfrangiamento sociale” in una società dove domina “l’individualismo competitivo” che tende a trasformarsi in “individualismo della paura”in assenza di una funzione pedagogica svolta da soggetti politici a integrazione di massa.

Franco Astengo

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