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Fiat voluntas Usa

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(24 Settembre 2012) Enzo Apicella
Nel suo discorso all'Unione Industriale di Torino Marchionne addossa le colpe della crisi Fiat all'Italia che non si libera dalle zavorre.

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(Flessibili, precari, esternalizzati)

Roma, 25 febbraio: una riunione pubblica del Raggruppamento-coordinamento cittadino operatrici-operatori sociali in lotta

(16 Febbraio 2019)

Le mobilitazioni degli operatori sociali a Roma sono sempre state al centro del nostro interesse. Il loro carattere rivelatore è del resto indubbio, su due fronti in particolare. Il primo concerne la precarietà delle condizioni di lavoro, legata al fatto che i servizi in cui gli operatori dispiegano le proprie energie sono totalmente esternalizzati e affidati a quelle cooperative sociali che, a dispetto della denominazione (che potrebbe rinviare a principi solidaristici), non conoscono altro fine se non il lucro. In second’ordine, trovandosi da solo ad assistere, poniamo, il figlio disabile d’una famiglia in difficoltà, l’operatore sociale è tra i principali testimoni e dell’impoverimento crescente di larghe fasce della popolazione e degli effetti devastanti dei tagli alla spesa pubblica. In sostanza, la sua battagli si carica di molteplici valenze e la sua rivendicazione di migliori condizioni economiche e normative fa tutt’uno con la richiesta di un potenziamento del servizio in cui è coinvolto; potenziamento che può verificarsi solo in conseguenza d’un maggiore intervento pubblico e di un correlato ridimensionamento delle rapaci cooperative. Certo, la complessiva lotta degli operatori sociali ha sin qui registrato una continua oscillazione tra fasi di notevole protagonismo e periodi di stanca, e risulta spesso difficile organizzare numeri consistenti di lavoratrici e lavoratori: la ricattabilità, inevitabile portato della precarietà estrema, spinge molti al silenzio. Tuttavia, tra alti e bassi, non sono mai mancate forme di coordinamento degli operatori sociali più consapevoli e combattivi. Nel decennio scorso, per dire, ebbe un certo impatto il Co.Citt.O.S (Coordinamento cittadino operatrici/ori sociali), che svolse un’encomiabile attività di smascheramento delle cooperative, ancora ammantate da un alone mutualistico. Oggi, vi sono diverse realtà, tra le quali non possiamo fare a meno di citare il Raggruppamento -coordinamento cittadino operatrici-operatori sociali in lotta, anche perché, in un lodevole sforzo unitario, è sostenuto e partecipato da diversi sindacati di base: Cobas, Usi, Cub, Usicons. Ora, il soggetto in questione ha promosso, per il 25 febbraio, una riunione pubblica che si terrà presso la sede dei Cobas, in Viale Manzoni 59, a partire dalle ore 19.00. L’ordine del giorno dell’incontro è di estremo interesse e comprende, tra gli altri punti: le modalità di partecipazione allo sciopero globale delle donne dell’8 marzo (Usi e Usicons hanno proposto di realizzare, nella mattinata, un presidio al Campidoglio); il concreto sostegno alla campagna cittadina per una delibera di iniziativa popolare volta all’internalizzazione del servizio assistenza e diritto allo studio degli alunni con disabilità, lanciata nelle settimane scorse dal Comitato Romano AEC; la possibilità di intervenire sulla proposta di delibera consiliare relativa alla riforma dell’assistenza domiciliare e dovuta a diversi consiglieri del Movimento 5 Stelle, così da avvicinarne il più possibile i contenuti alle istanze di utenti e lavoratori. Insomma, la stessa vastità degli argomenti trattati fa capire come, per gli operatori sociali, questo sia un importante momento di riattivazione: sarà dunque cura del nostro sito cercare di documentarlo quanto più possibile.

Il Pane e le rose – Collettivo redazionale di Roma

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