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Il dilemma dei generali

Il dilemma dei generali

(23 Giugno 2012) Enzo Apicella

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Lavoratrici e lavoratori Zètema verso lo sciopero dell'8 marzo

(27 Febbraio 2019)

PRESIDIO SOCIAL CORNER 8 MARZO DALLE 9 ALLE 13 PIAZZA MADONNA DI LORETO (sotto al Campidoglio/Fori Imperiali)
ASSEMBLEA PUBBLICA INTERCATEGORIALE 1° MARZO 2019 AULA 17 SCUOLA DI LETTERE UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI ROMA 3 VIA OSTIENSE 234, DALLE 17 ALLE 19.45 (invito a partecipare), con avvocate, esperti, rappresentanze sindacali, associazioni di donne...

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Care/i colleghe/i, il 22/2 u.s. si è tenuto il tavolo RSU il cui O.d.G prevedeva informative relative la fornitura dei buoni pasto, il piano di formazione, la riorganizzazione dei PIT (ricorderete che è prevista la chiusura di due PIT) ed un aggiornamento sull’applicazione del 64 ter.

Sono arrivata al tavolo, colpevolmente, in ritardo, poiché dovevo finire dei sopralluoghi per il mio lavoro. Quando sono arrivata si stava discutendo la riorganizzazione dei PIT, per cui ho introdotto la posizione USI con delle riserve legate al fatto che non avevo ascoltato le informative dell’Azienda. Non avendo ottenuto un breve riepilogo in tal senso da parte aziendale, mi sono allineata alla discussione, scoprendo, poi, attraverso il comunicato della O.S. C.G.I.L. che dovrà esserci una ri organizzazione del personale. A tal riguardo ho formalmente chiesto all’Azienda le informative fornite al tavolo RSU, visto che non si fanno verbalizzazioni degli incontri, per avere il quadro completo.

A proposito di richieste formali, precedentemente, avevo chiesto all’Azienda di fornire al tavolo RSU il “Rapporto periodico situazione personale maschile e femminile” che, per obbligo di legge, l’Azienda doveva trasmettere entro il 30/6 al Ministero del Lavoro e successivamente condividere con le rappresentanze sindacali. E’stato finalmente fornito il 25/2 u.s.

Riguardo i PIT, il prospetto aziendale relativo la loro ri organizzazione non trova la condivisione dell’USI alla luce del rispetto parziale del contratto di servizio con Roma Capitale, laddove si applicano solo le previste chiusure e non le previste aperture di PIT più grandi, nel centro storico (io ho ribattezzato questa cosa dei PIT più grandi...il Taji Mahal...perchè, ormai, ne ho una visione mistica).

Verranno spostati gli operatori in altre posizioni, mentre abbiamo un servizio depauperato che vede personale esterno sostituire le assenze dei nostri impiegati. Si è parlato di lavoratori che dovrebbero lavorare al Dipartimento durante la settimana e da casa il week end perché il dipartimento è chiuso. Lavoro “ da casa” (che si spera essere lo smart working) di cui l’Azienda non ha più discusso al tavolo e non ha più presentato neanche uno straccio di prospetto sui diversi settori ed in che percentuale si potrebbe applicare. Come al solito si naviga a vista senza pensare alle esigenze di lavoratori e lavoratrici. La discussione andrà avanti, la chiusura dei due PIT è prevista per il 31/3 p.v.

L’informativa relativa i buoni pasto arrivata oggi, 26/2, era stata data anche nella parte di tavolo in cui ero assente, ma i colleghi delle altre sigle mi avevano aggiornata. Ed io mi sono attivata per far presente all’Azienda che molti colleghi si erano già informati per conoscere i punti vendita in cui poter utilizzare i REPAS LUNCH, scoprendo con orrore che, quelli indicati sul sito della ditta, si dividono in due categorie (entrambe negative per noi): chi accetta solo i cartacei e chi non li accetta proprio (siete liberi di fare le vostre prove). A questo punto, la dr.ssa Di Cicco si è allarmata ed ha avviato degli approfondimenti e su richiesta del Tavolo, di capire come mai si fosse nuovamente scelta la via del buono elettronico, la risposta è stata che l’Azienda si doveva adeguare alla gara CONSIP. Peccato la gara CONSIP prevedesse sia buoni cartacei che elettronici… Cosa che è stata fatta puntualmente notare dalla sottoscritta a tutto il tavolo RSU. Avendo segnalato per prima, il dramma della QUI TICKET, direttamente alla CONSIP, sono consapevole dell’alto rischio INUTILIZZO cui stiamo andando nuovamente incontro.

L’Azienda ha presentato al Tavolo RSU la scheda di valutazione, accompagnata da un vademecum. Poichè persistono parecchie perplessità su tale scheda, i suoi contenuti ed il corretto utilizzo dello strumento valutativo, è stato chiesto venisse consegnato tutto il materiale per garantire un approfondimento a stretto giro (materiale pervenuto il 25/2 con richiesta aziendale di invio contributi entro il 28/2 p.v).

Per l’ennesima volta, inoltre, l’Azienda arriva al tavolo con un piano per la formazione già predisposto, con delle lacune incredibili che non sono state neanche correttamente spiegate e con una richiesta di collaborazione alla stesura finale per accedere poi al FONDO FORTE (i cui tempi di scadenza...guarda caso sono sempre stretti). Ci è stato letto un documento sulla formazione che l’Azienda non ha voluto condividere durante il tavolo, pertanto ho chiesto una formalizzazione ufficiale, perché ho preso degli appunti e non sono per niente convinta della visione aziendale:
sarà prevista una formazione generale (obbligatoria) e specialistica. Il piano verrà realizzato anche in parte dall’azienda ed in parte con finanziamenti (Fondo FORTE e Regione Lazio, la cui parte servirà a certificare la figura dell’assistente di sala con l’ausilio di FEDERCULTURE).

-Una consistente parte del piano formativo, legato alla “valorizzazione del ruolo” sarà rivolta al personale di front office, tutto, circa 400 dipendenti.

- E’ previsto un intervento di formazione (lingua inglese), anche per tutti i tutor di Technotown in vista della riconversione in laboratorio scientifico e come supporto per le nuove attività (ancora da capire).

- Per il settore degli impiegati, la constatazione di un gap legato all’utilizzo di applicativi informatici fa prevedere un intervento su 40 impiegati che li impiegano per il proprio lavoro.

- Per circa 40 responsabili di settore è previsto un intervento formativo per l’acquisizione di competenze legate alla gestione ed alla promozione di progetti per far leva sulla collaborazione tra le aree.

Sono state individuate altre aree: compliance, customer satisfaction, corso di inglese per 15 quadri, Informagiovani, su cui, tutti, però, abbiamo chiesto chiarimenti… perché l’azienda, a suo tempo, aveva prospettato una visione del lavoro dei colleghi dell’Informagiovani, teso ad acquisire competenze per diventare formatori a loro volta.

Alcune aree vedranno una formazione specialistica altre specialistica per l’area coinvolta: trasparenza ed anticorruzione, saranno tenuti direttamente dalla dr.ssa Di Cicco della durata di un paio d’ore.

Circa 28 unità di redazione e contact center (di cui è prevista una non ben specificata unificazione, neanche prevista dal Contratto di Servizio con Roma Capitale) saranno formate.

E’ previsto un intervento formativo per il responsabile della comunicazione istituzionale

con l’obiettivo di sviluppare le competenze per comunicare efficacemente ai media la mission aziendale.

Per il marketing (altra novità da interpretare), verranno formate 6 unità.

Ci saranno poi tutti i corsi riguardanti l’aggiornamento di rischi generici e specifici, un corso per alcuni addetti alla conservazione per l’utilizzo del trabattello e l’aggiornamento di ASPP ed RLS e la formazione dei nuovi preposti.

Un’area in particolare, però, giunge nuova e priva di chiarezza: “Change” non ci sono state date indicazioni sulle unità coinvolte, ma ci è stato detto che il corso deve supportare le risorse coinvolte nella fase di “transizione” verso un futuro assetto “desiderato”. Dovrà fornire strumenti per riconoscere e comprendere il cambiamento e gestire “l’impatto umano” nella transizione. Ecco, forse, ora, comprenderete le mie preoccupazioni quando si parla di formazione in azienda.


Per concludere, ricordo a tutte/i lo

sciopero dell’8 marzo contro tutte (TUTTE!)

le violenze sulle donne. VI ASPETTO!

Serenetta Monti (RSU USI Zètema)

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