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(29 Marzo 2019)
Testo del volantino che il PCL distribuirà a Verona il 30 marzo
In questi giorni un consesso di forze reazionarie, neofasciste, estremisti religiosi e attivisti contro i diritti delle persone LGBTQI, con il sostegno del governo, si radunano per riconfermare la naturalità della famiglia. Una famiglia che si vuole sancita dai dettami religiosi.
In tutte le religioni la famiglia è una gabbia necessaria per stabilire gerarchie, garantire diritti di proprietà e servizi di cura e assistenza. Il sentimento ha ben poco a che fare con questo, è la concezione della famiglia come referente sociale centrale per le donne, dove poter risolvere le esigenze di liberazione di posti di lavoro per gli uomini e tornare a incorporare il lavoro di cura in un processo senza valore e sostitutivo dei servizi sociali che vengono progressivamente ridotti.
Si vuole rendere assoluta la sessualità eteronormata, che nasconde come è sotto gli occhi di tutte e tutti solo violenza, aggressioni, lesioni dei diritti dei soggetti più fragili: bambini, adolescenti e donne cresciute nell'insicurezza e nell’oppressione.
Si ripropone la tutela della maternità come progetto di ripopolazione razzista, reazionaria e nazionalista, di una polverosa concezione della riproduzione come baluardo della difesa della patria, anticipando la futura propaganda militarista e guerrafondaia.
Ed ancora, la negazione dei diritti delle persone LGBTQI è un mero strumento di oppressione delle differenze, così da schiacciare la società su un unico modello, allo scopo di poterla meglio controllare e reprimere. Un modello sociale ed economico fondato sull’alleanza tra capitalismo e patriarcato.
Contro tutto questo vogliamo la fine di tutti i privilegi politici ed economici della Chiesa e lottare contro tutte le forme religiose di oppressione delle donne e delle persone LGBTQI.
Rivendichiamo l'abolizione dell'obiezione di coscienza negli ospedali e lo stop dei finanziamenti statali alle scuole, alle strutture sanitarie e ai Centri antiviolenza di matrice religiosa.
Rivendichiamo il diritto di autodeterminazione nelle scelte di vita, che si ottiene a partire dall’autonomia economica e dalla garanzia di avere un lavoro.
Lavorare meno, lavorare tutti! La libertà dei soggetti della famiglia deve essere tanto nell'unione quanto nella disunione e scioglimento del vincolo familiare. Ciò è possibile solo se le persone sono economicamente autonome e indipendenti. Pertanto, la rivendicazione che il lavoro esistente venga redistribuito fra tutti e tutte a parità di salario e la cancellazione di tutte le leggi che hanno precarizzato il lavoro sono il primo passo per permettere che la famiglia si realizzi come libera unione.
Rivendichiamo un welfare interamente pubblico che liberi le donne dal peso del lavoro di cura nella prospettiva della sua socializzazione. No ai sussidi per le madri, ma difesa dei servizi sociali legati alla maternità: assistenza medica, no alla chiusura dei reparti di maternità di prossimità, asili, servizi di cura socializzati per i figli.
Rivendichiamo una scuola pubblica e senza stereotipi di genere. No all'educazione sessista, sì all'educazione sessuale nelle scuole.
Rivendichiamo la necessità di abbattere i confini e unire le lotte di tutti gli sfruttati attraverso l’accoglienza e la tutela delle/dei migranti e l’istituzione dello Ius soli. La nostra deve essere una lotta permanente sulle direttrici dell’internazionalismo, oltre che dell’anticapitalismo, anticlericalismo e antifascismo.
Difendiamo tutte le leggi frutto delle lotte del movimento delle donne e delle persone LGBTQI: aborto libero e gratuito, divorzio, unioni civili. Contrastiamo le modifiche proposte da questo governo e le nuove leggi sulla ripartizione dei beni dopo le separazioni, sull'affidamento dei/delle figli/e. Rivendichiamo la possibilità di adozione per tutte e tutti: dai singoli individui alle famiglie omosessuali, così come il diritto del matrimonio civile per le coppie omosessuali.
Lottiamo contro la riapertura delle case chiuse, contro lo sfruttamento della prostituzione e per il contrasto alla tratta.
Vogliamo una società nuova, liberata dal capitalismo e dal patriarcato, che non riconoscerà più nella famiglia monogamica la sua casamatta, ma che attraverso l'instaurazione di nuovi rapporti sociali liberi anche l'affettività delle persone.
QUESTA SOCIETÀ DOMINATA DALL'IDEOLOGIA BORGHESE DEL PROFITTO NON PUÒ GARANTIRCI QUESTE COSE. DOBBIAMO ABBATTERE IL CAPITALISMO E TUTTE LE FORME DI CONTROLLO SOCIALE CHE CI IMPONE.
DOBBIAMO RIVOLUZIONARE TUTTA LA SOCIETÀ SE VOGLIAMO CAMBIARE LA VITA DELLE DONNE E DI TUTTI I SOGGETTI OPPRESSI.
Partito Comunista dei Lavoratori
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