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Torino: contro il decreto Pisanu

(10 Settembre 2005)

Bouiriqi Bouchta, da tempo imam di Torino, è stato espulso in applicazione alle norme antiterrorismo emanate dal ministro Pisanu. La polizia l'ha prelevato nella notte dalla sua abitazione nel quartiere di Porta Palazzo. L'imam sarebbe già in Marocco, suo paese d'origine.

Bouchta, accusato di terrorismo e per questo espulso dalle leggi forcaiole del ministro Pisanu, si è distinto nella nostra città per aver più volte espresso pubblicamente solidarietà con la lotta di liberazione del popolo palestinese e insieme ad una delegazione di italiani si era recato in Iraq poco prima dell'invasione angloamericana. Nelle molte iniziative a Porta Palazzo e in città contro la guerra, a favore dei diritti dei migranti, ha sempre partecipato dando il suo apporto. Da sempre è stato oggetto, di campagne diffamatorie da parte della Lega Nord, e il noto razzista Borghezio l'ha sempre indicato come terrorista. Ghiglia e Alleanza Nazionale, ubriachi dalle campagne razziste sulla sicurezza in città idem; la gazzetta dell'Infamità Torino Cronaca gli ha sempre dedicato ampio spazio nelle proprie campagne fasciste contro gli immigrati.

Il nuovo pacchetto anti-terrore del ministro degli interni, messo a punto in fretta e furia in seguito agli attentati di Londra dello scorso 7 luglio, colpisce nel mucchio e rinforza l'apparato legislativo che vorrebbe far ordine in materia di immigrazione. La smania repressiva di questo governo si sfoga contro ogni tipo di dissidenza e di resistenza, contro la marginalità, contro le lotte sociali, contro chiunque non si allinei alla logica dell'ordine costituito.

Non si contano più le sentenze di assoluzione nei confronti di migranti prima accusati di terrorismo e per questo incarcerati e successivamente - senza che i media se ne accorgessero - dichiarati innocenti ed estranei ai fatti. E pare che anche questa volta il ministro Pisanu, sempre in prima fila in questa nuova caccia alle streghe, abbia preso un granchio e si sia scagliato contro un personaggio scomodo forse più per il suo protagonismo, a volte discutibile, che per le incerte attività di cui è accusato. Qualsiasi giudice un minimo coerente con le leggi che rappresenta dovrebbe stracciare questo provvedimento in un nonnulla.

Ma si sa, oggi in Italia come altrove la colpevolezza sta nel fatto stesso di essere straniero e per questo potenzialmente pericoloso, virtualmente terrorista, comunque perseguibile dalla legge. Inoltre nel caso degli Imam e dei mussulmani in genere il governo, la Cia e chi per loro, colpiscono chi non è allineato ai diktat dell'occidente criticando pubblicamente le scelte dei governi di guerra, vanno bene solo, come del resto in tutte le categorie, i ruffiani e gli accomodanti, nel caso della popolazione mussulmana gli Imam e i rappresentanti di comunità allineati ai e supini ai vari Governi. Lo spettro del terrore si aggira in occidente e ogni governo è chiamato - non si sa se per mandato divino trattandosi di lotta del bene contro il male o per dovere morale se il conflitto è affrontato in termini di ordine e pace sociale - a risolvere il problema con ogni mezzo necessario. Fuori si muove guerra e si invadono i cosiddetti stati canaglia, quelli che l'occidente ha deciso essere le terre generatrici di terrore. Dentro si controlla e si sorveglia, si incarcera e si espelle chiunque non sia gradito tra le mura delle fortezze occidentali.

Difendere il diritto alla critica, alla libertà di pensiero, all'opposizione alla guerra globale è necessario, per questo invitiamo quanti si riconoscono in queste parole d'ordine

- ad un presidio che si terrà sabato 10 settembre a partire dalle ore 15 a Porta Palazzo, in C.so Giulio Cesare.

- e ad un primo momento di controinformazione giov. 8 dalle 17 davanti alla prefettura

network antagonista piemontese
csoa Askatasuna- Csa Murazzi - Collettivo Universitario Autonomo
aska@csoaskatasuna.org

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