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(4 Febbraio 2011) Enzo Apicella
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    E quindi? Staremo ancora ad aspettare? … “… Questo non creto…”

    (10 Maggio 2019)

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    Care/i colleghe/i, dopo quasi dieci anni di miei comunicati sindacali, avrete capito che non amo i formalismi e condivido con voi quanto necessario, quasi come fosse un diario di viaggio. Questa premessa era doverosa per giustificare i miei ritardi nell’elaborare la “formalizzazione” dei resoconti relativi i tavoli RSU di Zètema cui partecipo. E’ un po’ di tempo, infatti, che mi è necessario prendere una pausa al termine del tavolo per lasciare decantare alcune spiacevoli sensazioni che mi porterebbero a creare comunicati soggetti a malintesi. Stavolta mi sono presa un po’ più di tempo rispetto al tavolo in cui è stato sottoscritto l’accordo per la formazione (ed a cui io non ho messo la mia di firma... Le motivazioni sono nella nota a verbale che l’Azienda deve avere dimenticato di allegare all’accordo pubblicato su INTRAZET e, pertanto ve la allego io assieme a quella dell’O.S. UGL visto che manca anche la loro sul sito).

    Nel tavolo del 2/5 u.s., invece, il tema principale è stato quello dell'area Turismo e relativa chiusura Pit con conseguente esubero di colleghi da re inserire in ruoli che da mesi venivano anticipati, "condivisi" al tavolo. Come al tavolo erano state condivise le modalità del reperimento: la prima, fondamentale, rassicurazione era stata che in caso di esito negativo del reperimento si sarebbe ri convocato il tavolo per discutere nuovamente. Com'era il detto? Finita la festa gabbato lo santo? Ecco : finito il tavolo, l'azienda ha agito diversamente. Non solo esprimendo, nel reperimento fattoci pervenire, la volontà di applicare l'integrativo in caso di assenza di volontari... Ma riducendo all'osso il termine per decidere di aderire: di fatto 5 giorni in cui dover decidere di cambiare la propria vita! La cosa grave è che il reperimento porta la firma del Dr. Tagliacozzo, mentre l'impegno al tavolo é stato preso dalla Dr.ssa Di Cicco. Ecco una delle sensazioni spiacevoli di questi ultimi tavoli cui non partecipa più l'A.D.è che si stia operando a comparti stagni per poter poi dire... "ma le mie indicazioni erano altre". Sta già accadendo anche nelle singole istanze che diversi colleghi hanno portato, individualmente, direttamente al Dr. Tagliacozzo a cui va riconosciuta un'attenta capacità di ascolto e di entrare in empatia con chi ha davanti, tanto da comprendere ogni singola situazione, prendere impegni con tutti e non rispettare nessuno degli impegni presi. Il malumore cresce persino rispetto alcune situazioni irrisolte che determinano iniziative personali che portano malessere sui posti di lavoro. Eh si perché se io dico a qualcuno "tranquillo, ti sposto lì" é giusto che i colleghi che da tempo chiedono equità per tutti e riconoscimento dei meriti (come emerso anche dall'analisi di clima aziendale fatta pervenire ad OO. SS. ed RSU ieri 7/5) si urtino e chiedano chiarimenti e rispetto.

    Sono tutti comportamenti che, a fronte di una scadenza del contratto di servizio prevista per il 31 dicembre di quest'anno, assumono particolare gravità. Diciamocelo... Stiamo perdendo pezzi e l'orizzonte é troppo nebuloso per stare tranquilli. Il prossimo pezzo che se ne va? Proprio quei PIT prossimi alla chiusura che produrranno il relativo esubero dei colleghi da re distribuire. Tema, peraltro, sui cui tutte le OO.SS. hanno espresso perplessità, vista la carenza cronica di unità di personale di sostituzione. In merito questa chiusura, come RSU USI, mi sono già espressa: l'azienda non ha saputo difendere i colleghi, il servizio ed il contratto di servizio. Perché se è vero che nel contratto di servizio queste chiusure erano previste, è anche vero che sarebbe stata prevista l'apertura di un Pit nel Tridente... Di cui non si hanno più notizie. Inoltre, qualcuno diceva che "a pensar male si fa peccato ma a volte ci si azzecca"... Come non pensare male della recente apertura di alcuni bagni pubblici la cui gara d'appalto prevedeva aree di accoglienza turistica dove reperire informazioni e che l'azienda (la nostra!) ha negato che fosse in questi termini il servizio da far erogare al privato?

    Nell'ultimo tavolo RSU, infatti, la Dr.ssa Di Cicco aveva tenuto a precisare che nel bando non erano indicati i servizi di accoglienza turistica ed ha continuato a ribadire la sua tesi nonostante io le abbia letto il bando seduta stante che, solo tra i primi punti in fin dei conti… recita quanto segue:”… Sezione II Oggetto della concessione… concessione per la progettazione esecutiva, la realizzazione e la gestione economica e funzionale di strutture di ACCOGLIENZA TURISTICA INTEGRATE con servizi igienici pubblici interrati, siti nel centro storico di Roma Capitale”. Un bando che viene dal lontano, epoca Alemanno, ma oggi è fiorito in tutto il suo splendore tanto da offrire lo stesso servizio degli attuali INFOPOINT, con la differenza che il turista paga il suo accesso per usufruire anche del servizio igienico. E potete verificare quanto io vi stia dicendo sul loro sito: www.pstop.it … Ma a Roma è tutto bello, bello bellissimo (cit.)

    Il tavolo del 2/5 è inoltre proseguito con l’introduzione di un’altra proposta “fantastica”, mossa dalla spinta aziendale di “concentrarci sulla persona”: la possibilità per i lavoratori Zètema di convertire (su base volontaria) una parte o l’intera somma del Premio produzione in welfare aziendale, mediante una piattaforma messa a disposizione da CONSIP o, in alternativa, attraverso un bando promosso dalla nostra azienda. Come RSU USI ho risposto no grazie. Premesso che la buona notizia è che anche quest’anno avremo un premio di produzione (significa che il 2018 è stato chiuso in attivo, ma come sapete per l’approvazione del bilancio bisogna aspettare il cda), i lavoratori Zètema non hanno questi premi produzione stratosferici che possano giustificare l’appoggio di tale proposta esclusivamente perché è un processo totalmente detassato. Tale meccanismo è stato introdotto in aziende dove, innanzitutto, il welfare aziendale è già stato discusso a prescindere da tale possibilità (da noi non è ancora accaduto, anzi!) e dove, il premio produzione, corrisponde ad almeno una mensilità, laddove non risulti anche superiore. Ho personalmente ribadito , poi, la totale mancanza di fiducia nelle attuali dinamiche CONSIP che già ci hanno scottato con la scelta dei fornitori di buoni pasto: prima la QUI TICKET, drammaticamente fallita lasciando esercenti con somme sostanziose da recuperare e danneggiando noi lavoratori che per mesi abbiamo effettuato pellegrinaggi per poter usare buoni pasto residui o, addirittura, aspettare un recupero con la nuova società, sempre scelta mediante CONSIP che ha prodotto ulteriori ritardi e pellegrinaggi ed ancora oggi parecchi disservizi: REPAS LUNCH.

    Collegandomi a questa necessità aziendale di “concentrarci sulla persona”, ho comunicato alla dr.ssa Di Cicco che, da mesi, (dicembre 2018) ho chiesto in azienda di verificare la possibilità di attivare una convenzione con un sito di e-commerce che su Roma ha anche degli shop fisici, con agevolazioni molto vantaggiose per tutti quei dipendenti delle aziende che già vi partecipano. Ad oggi non ho MAI ricevuto risposte sull’esito di tale verifica per capire se fosse negativa o positiva. Il sito è quello della PROMOCLUB.IT e già parecchie grandi aziende ne usufruiscono.

    Chiudo comunicando ai colleghi delle ludoteche (Casina di Raffaello e Technotown) che ho scritto in Azienda per capire la retribuzione della Notte dei Musei nel loro caso. Sono venuta, infatti, a conoscenza di una loro probabile apertura fino alle 22 per quell’occasione, ma l’Azienda (OVVIAMENTE) non mi ha ancora risposto.

    E quindi?... staremo ancora ad aspettare? Il buon Crozza direbbe con la voce dell’ex. Senatore Razzi …”Questo non creto”… Per cui, a breve, avrete mie notizie. E’ ora di ragionare tutti insieme di iniziative di autodifesa collettiva e di mobilitazione da costruire assieme a chi ci sta! ADESSO BASTA SILENZIO!...

    Serenetta Monti (RSU/USI Zètema)

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