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Direttivo Nazionale e Congresso Cgil: Bugie e Falsità di “Liberazione”

(11 Settembre 2005)

Intervengo in qualità di componente del Comitato Politico Nazionale di Rifondazione, del Comitato Direttivo Nazionale della CGIL e di Coordinatore di Lavoro Società della Lombardia, a proposito dell’articolo sulla CGIL apparso su Liberazione di oggi, martedì 6 settembre.

Per l’ennesima volta mi spiace dover assistere sul nostro giornale, a proposito delle vicende interne alla CGIL e relative al suo percorso congressuale, allo stravolgimento della realtà e ad interpretazioni -guarda caso sempre prodotte dalla fantasiosa penna del solito “giornalista”- tanto ideologiche e strumentali quanto false.

In quell’articolo si sarebbe dovuto leggere di una CGIL che si appresta a vivere, con grande autonomia e con rinnovata unità, attrezzata di forti contenuti programmatici e di tesi molto avanzate, una fase congressuale intensa, nel quadro di crisi economica e sociale che conosciamo.

Questa sarebbe stata la giusta interpretazione della riunione del Direttivo del 5 settembre.

Ma così non è stato, e c’è stato offerto un quadro irreale della qualità e del livello del confronto che non rende giustizia a nessuno - tantomeno a quelli che si intendeva sostenere- con l’unico obiettivo di rafforzare strumentalmente un progetto teso a ridimensionare politicamente l’area programmatica di Lavoro Società e a minare la credibilità e il prestigio del suo Coordinatore Nazionale. Si tenta così di disconoscere il ruolo e la funzione di LS nella tenuta della linea della Cgil negli ultimi anni e nella costruzione di un congresso unitario su tesi così avanzate su tutti i grandi temi politici e sociali.

In merito a quanto scritto:

1- sulla composizione della Commissione di Garanzia nazionale – a falsità si aggiunge falsità - non si vede quale sia stata la discriminazione, visto che le presenze, su nove componenti, sono equilibrate e rappresentative delle tesi proposte; infatti i presentatori delle tesi 8 e 9 sono due.

2- il Segretario Generale, nel suo intervento, ha ampiamente confermato e valorizzato i processi congressuali avviati e sanciti nel documento d’intenti dei dodici segretari.

3- infine, in merito alla tesi alternativa sui temi della democrazia, sfugge totalmente al giornalista che in primis è stata depositata da Lavoro Società; successivamente ne è stata presentata un’altra e a nulla è valso il tentativo di Lavoro Società di procedere ad un accorpamento.

La nostra tesi 9, qualitativamente diversa da quella di Rinaldini sul percorso democratico e sull’utilizzo del referendum, è l’unica che contiene la richiesta- in coerenza con la battaglia di questi anni della Cgil- l’estensione dell’articolo 18 a milioni di lavoratori e a centinaia di migliaia di posti di lavoro, questione pregnante rispetto all’esercizio dei diritti.

Di fronte a tutto questo l’articolo di Liberazione, dimostrando ignoranza rispetto agli avvenimenti in corso e non conoscenza della realtà, produce un effetto grottesco e persino offensivo.

In quale piatto si vuol mettere i piedi parlando di “ruggine” tra Lavoro Società e Fiom, di “allontanamenti” di compagni che hanno invece consapevolmente scelto di uscire da LS per altri progetti ed altre idee?

Col XV° congresso si avvia un confronto politico che sarà decisivo per il futuro della Cgil e della stessa sinistra sindacale, e su questo non c’è “ruggine” ma idee, ipotesi e analisi della fase divergenti, anche se questo non ha mai fatto venir meno il pieno sostegno alle lotte della Fiom.

Fare false dietrologie non solo non serve, ma rischia di essere pericoloso per l’intera sinistra, che sta cercando un suo baricentro e che ancora, a mio parere, non si è dislocata adeguatamente nella direzione di un confronto fecondo con i contenuti avanzati di cui è portatrice la Cgil.

Sesto San Giovanni 6 settembre 2005

Nicolosi Nicola

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