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(27 Giugno 2019)
Hannah Arendt
Nella notte tra mercoledì 26 e giovedì 27 giugno a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", si sono svolti una veglia e un digiuno di solidarietà con i naufraghi sopravvissuti ai lager libici e salvati dalla nave di soccorritori volontari "Sea Watch", per chiedere che siano fatti sbarcare a Lampedusa, porto sicuro, e adeguatamente soccorsi, accolti, assistiti.
L'iniziativa viterbese si collega idealmente a quella dei cittadini di Lampedusa che da diversi giorni passano la notte sul sagrato di una chiesa per sostenere la stessa richiesta: che i naufraghi salvati dalla nave "Sea Watch" siano finalmente fatti sbarcare.
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Cessi la folle e scellerata politica razzista e golpista del governo italiano
Il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, che negli anni Ottanta del secolo scorso coordinò per l'Italia la più rilevante campagna di solidarietà con Nelson Mandela allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano, ha ancora una volta chiesto che cessi la folle e scellerata politica razzista e golpista del governo italiano, e che l'Italia torni al rispetto della Costituzione e del diritto internazionale; che l'Italia torni al rispetto e alla difesa della vita, della dignità e dei diritti di tutti gli esseri umani.
Il razzismo è un crimine contro l'umanità; salvare le vite è il primo dovere.
Siano revocate tutte le criminali misure razziste.
Si dimetta il governo della disumanità, il governo razzista e golpista, il governo colpevole dell'abominio dell'omissione di soccorso dei naufraghi in pericolo di morte, il governo complice dei lager libici, il governo che cerca di imporre un regime di segregazione e persecuzione razzista.
Siano tratti a giudizio nei tribunali della Repubblica i ministri responsabili di crimini contro l'umanità e di attentato contro la Costituzione.
Insorga nonviolentemente il popolo italiano in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani; in difesa della legalità che salva le vite; in difesa della Costituzione repubblicana democratica ed antifascista; in difesa della civiltà; in difesa dell'umanità.
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All'ascolto di Hannah Arendt, di Primo Levi, di Nelson Mandela, di Simone Weil
Nel corso dell'incontro è stata data lettura di alcuni testi di Hannah Arendt, di Primo Levi, di Nelson Mandela e di Simone Weil.
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Un appello all'Onu
E' stato anche letto un appello all'Onu, di cui riportiamo il testo integrale:
"Egregio Segretario Generale dell'Onu,
rivolgiamo a lei, e tramite lei anche al Consiglio di Sicurezza e all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, un urgente appello ad intervenire nei confronti del governo italiano per contrastare i crimini razzisti che esso da mesi sta commettendo contro l'umanità.
In particolare segnaliamo i seguenti crimini:
1. Omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia.
2. Conclamata volontà, espressa in più forme ed occasioni, di far sì che i naufraghi superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilità ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitù, torture e costante pericolo di morte.
3. Persecuzione razzista ed effettuale favoreggiamento della riduzione in schiavitù attraverso criminali e criminogene misure contenute nel cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
4. Sequestro di persona aggravato, reato per il quale i complici del governo che siedono in Senato hanno impedito alla magistratura italiana di procedere nei confronti del Ministro dell'Interno reo confesso, garantendo così una scandalosa impunità al ministro e al governo.
5. Reiterata istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso.
6. Violazione di convenzioni internazionali, di leggi ordinarie, e della stessa Costituzione della Repubblica italiana, al fine di attuare una criminale politica razzista.
E' in atto in Italia un vero e proprio colpo di stato che mira ad instaurare un regime razzista, violatore dei diritti umani, negatore dei principi fondamenti e dei supremi valori della democrazia, dello stato di diritto, della dignità umana.
L'Onu, che ha proclamato la Dichiarazione universale dei diritti umani, deve intervenire in difesa delle vittime dei crimini razzisti commessi dal governo italiano, deve intervenire a sostegno dell'ordinamento giuridico costituzionale democratico italiano, deve intervenire per impedire che in Italia s'imponga il razzismo, l'anomia, la barbarie.
Cento anni fa in Italia nasceva il fascismo: averlo lungamente sottovalutato ai suoi esordi e negli anni successivi, ha poi provocato la più immane tragedia del XX secolo.
Non si commetta di nuovo lo stesso errore.
Si contrasti subito la criminale politica razzista e golpista del governo italiano.
Ci si opponga subito alle abominevoli violazioni dei diritti umani di cui essa consiste.
Ci si adoperi subito per difendere in Italia la democrazia, la legalità costituzionale, lo stato di diritto, la civile convivenza.
Nelle forme adeguate ed opportune, ma subito, senza esitazioni e senza ambiguità, l'Onu intervenga nei confronti del governo italiano per far cessare i crimini razzisti in corso.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite è il primo dovere".
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Dalla veglia e dal digiuno viterbese è stata espressa non solo piena solidarietà ai naufraghi ed ai soccorritori volontari che li hanno salvati, non solo la richiesta che siano immediatamente fatti sbarcare, ma anche la condivisione e il sostegno all'appello al Presidente della Repubblica promosso dalla partigiana, femminista e senatrice emerita Lidia Menapace, dal missionario e costruttore di pace padre Alex Zanotelli, e da centinaia e centinaia di altre persone di volontà buona e varie associazioni di solidarietà, appello che di seguito integralmente riportiamo:
"Egregio Presidente della Repubblica,
fermi l'ecatombe in corso nel Mediterraneo richiamando il governo al dovere di soccorrere i naufraghi, di salvare le vite umane in pericolo.
E' il governo italiano, che da un anno sta facendo di tutto per impedire che i naufraghi siano soccorsi e recati in salvo nel nostro paese, il primo responsabile della mattanza di esseri umani nel Mediterraneo: potrebbe salvarli tutti, ed invece decide di farli morire.
Chiunque lo vede, chiunque lo sa. Tacere significa essere complici di un immane massacro.
Lei è il Presidente della Repubblica, il primo magistrato del nostro paese: nelle forme previste dall'ordinamento, nel pieno adempimento dei suoi doveri istituzionali, intervenga per far cessare la strage, intervenga per impedire altre morti di esseri umani innocenti ed inermi.
Dal profondo del cuore la preghiamo".
Per adesioni all'appello: centropacevt@gmail.com
Per scrivere direttamente al Presidente della Repubblica: dalla home page del sito www.quirinale.it cliccare sull'icona della busta postale in alto al centro e successivamente compilare il format.
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Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignità, alla solidarietà.
Vi è una sola umanità in un unico mondo vivente casa comune dell'umanità intera.
Salvare le vite è il primo dovere.
Viterbo, 27 giugno 2019
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
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