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Fiat: lacrime e sangue

Fiat: lacrime e sangue

(14 Agosto 2010) Enzo Apicella

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AI COLLEGHI DEI FORI … MA NON SOLO …

(9 Luglio 2019)

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Care/i colleghe/i dei Fori Imperiali… ma non solo …,

come alcuni di voi già sapranno, venerdi 5/7 u.s. , mi sono recata personalmente presso l’Area archeologica, per verificare alcune informazioni che mi erano state fatte pervenire dal sig. Antonio Monaco (RLS UIL) in risposta alle mie sollecitazioni mosse in Azienda (compreso l’RSPP) ed a tutti gli RLS, a partire dal 24/6 u.s. . Il sig. Monaco è stato l’unico che ha condiviso con me sia le sue valutazioni sia le risposte fornite dall’Ufficio Sicurezza. Come saprete c’è una bella differenza tra un RSU ed un RLS, ma non bisogna dimenticare che l’RSU è un lavoratore come tutti gli altri e sono felice che il sig. Monaco se lo sia ricordato rispondendo ai miei solleciti.

Grazie a tale scambio collaborativo, ieri (8/7/2019) ho inoltrato all’azienda una corposa serie di puntualizzazioni che cercherò di sintetizzare.

L’area archeologica è critica da gestire. Individuati i rischi specifici, inseriti nel DVR (Documento di Valutazione dei Rischi), il personale impiegato deve essere PREVENTIVAMENTE formato ed informato.

Come già detto in altro comunicato, temo che, presi da ansia da prestazione, ci si sia precipitati a far partire l’ingresso al pubblico, quotidiano, troppo presto.

L’Azienda, nella persona della dr.ssa Di Cicco, mi ha voluto obiettare che quella dei Fori NON sia una NUOVA APERTURA … perchè …” già nei 2 anni passati veniva aperto la prima domenica del mese, per cui le valutazioni in merito sono già state fatte in passato, anche con sopralluoghi congiunti con gli RLS e in quelle occasioni sono state prese alcune misure a tutela dei lavoratori, condivise con gli RLS: sono stati forniti dei copricapi, messi a disposizione degli ombrelli (da utilizzare in caso di pioggia), stabilite delle postazioni che fossero all’ombra. Per l’apertura che da mensile è diventata quotidiana, abbiamo mantenuto le misure precedenti, prevedendo inoltre il posizionamento di un gazebo per una posizione che è stata aggiunta rispetto al passato” A tali affermazioni sono stata costretta a rispondere che le “rassicuranti affermazioni non trovano conforto nell’attuale situazione dei colleghi. Un’apertura al mese non è lontanamente paragonabile alle condizioni che si possono creare con turni giornalieri, a queste temperature elevate.” Ritengo, infatti, che “Non è, pertanto, possibile pensare di mantenere “le misure precedenti” per un’apertura che da mensile sia diventata quotidiana con turni fissi di lavoro di 6 ore. Come già detto, il gazebo non ha risolto il problema, trattandosi non solo di ombreggiamento la permanenza in postazione, ma anche di surriscaldamento al di sotto del gazebo stesso. Pertanto, il fatto che l’Azienda abbia “condiviso con il medico competente la valutazione sul luogo di lavoro” e che lo stesso ne abbia “ confermato la regolarità del lavoro all’aperto, con l’accortezza di avere postazioni all’ombra e acqua per idratarsi (l’acqua è disponibile nei servizi igienici riservati ai lavoratori presso la biglietteria)”, non mi conforta, perché ritengo che le valutazioni a monte non siano state effettuate con le debite accortezze. Va evidenziato, infatti, che le postazioni 5 e 6 (ritenute ombreggiate) sono quelle più lontane dall’accesso idrico del bagno al bagno disabili presso cui, secondo l’Azienda, poter reperire acqua potabile utile a garantire la corretta idratazione con le alte temperature di questi giorni, senza parlare della semplice operazione di rinfrescare nuca e polsi.

Potrei continuare con le indicazioni legate, per esempio all’utilizzo di scarpe chiuse (meglio se con calzini di cotone), o creme solari per prevenire scottature che non so se siano state inserite nel DVR. Ho chiesto che le rotazioni non siano di 40 minuti ma inferiori … anche la boccetta di acqua in 40 minuti va in ebollizione. Ho chiesto di valutare i rischi di caduta dell’alto di lattine e bottiglie varie (episodio accaduto anche in mia presenza). Per i lavoratori H501, per i quali non è stato neanche fornito il cappellino con visiera, ho chiesto che ne venga anche verificata la formazione. Ho chiesto che l’Azienda IMPEDISCA, con apposito ordine di servizio, lo strumento del doppio turno in tale sito: mi risulta, infatti, che siano stati già fatti fare a lavoratori H501. Spero si riusciranno a trovare presto tutte le soluzioni utili a creare le condizioni di lavoro a tutela dei nostri colleghi assegnati “fissi” ai Fori, ma anche di chi vi deve transitare per alcuni turni. Nel frattempo, io continuerò a sollecitare l’Azienda nelle mie funzioni di RSU. Lascio il resto agli RLS, sperando in una proficua collaborazione collettiva.

Serenetta Monti (RSU/USI Zètema)

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