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La fatalità dominante

La fatalità dominante

(26 Novembre 2011) Enzo Apicella

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    (Di lavoro si muore)

    Lavorare all’inferno!

    Solidarieta’ agli operai dell’Ilva di Taranto

    (14 Settembre 2005)

    Una mozione su cui raccogliere solidarietà dalle fabbriche.
    E' necessario uno sforzo straordinario, perchè si tratta di testimoniare la massima solidarietà ad operai costretti a lavorare all'inferno,
    Si tratta dell'Ilva di Taranto, i primi firmatari sono proprio 2 rsu Fiom dell'Ilva sospesi dall'azienda per ritorsione.
    Dal buon esito di questa campagna di solidarietà dipende il rafforzamento della battaglia che gli operai e i delegati della ILVA stanno conducendo.
    P.S. Basta il nome della fabbrica, non dei firmatari, mentre per l'Ilva. i diretti interessati, come vedete dal testo allegato,hanno firmato
    facciamogli arrivare nel giro di pochi giorni la solidarietà di un primo gruppo di fabbriche.
    La RSU della INNSE presse

    Le perdite d’acqua sotto il forno sono di gran lunga superiori alla soglia di sicurezza , la reazione tra acqua e ghisa provoca esplosioni in acciaieria, dove lavorano 2.500 operai su 13.500 occupati nella fabbrica.

    Sul campo di battaglia, dove si combatte la quotidiana guerra per un pezzo di pane, restano morti, corpi mutilati, feriti gravi che per mesi poi languono tra la vita e la morte in ospedale, chi sopravvive rimane pesantemente invalidato per sempre.

    Per il padrone Riva e i suoi “fiduciari” nei reparti, addetti al controllo a vista degli operai, è tutto regolare. Nonostante la totale mancanza di sicurezza, il forno non si può fermare, anzi gli ordini sono di caricarlo all’inverosimile per la massima resa, il profitto non ammette pause o deroghe, al consumo degli operai.

    Bollettino morti e feriti

    2004
    21 gennaio infortunio zona Siviere
    22 gennaio operaio perde un dito in acciaieria
    26 gennaio infortunio in acciaieria e 1 FNA 2
    27 gennaio infortunio AFO 5 MNA con frattura di tibia e perone
    17 febbraio un lavoratore si spezza un braccio in un nastro
    10 marzo un lavoratore si frattura 4 dita
    11 marzo un lavoratore si frattura il polso, 1 il bacino e 1 si procura contusioni varie
    17 marzo 2 operai inalano gas
    Aprile muore Silvio Paracolli al TUB 1 (nel 2003 analogo incidente; un altro operaio perde la gamba)
    30 maggio muore Silvio Murri, ponteggiatore, cade da 7 metri
    Giugno 3 ustionati
    Da giugno a dicembre decine di centinaia d’infortuni più o meno gravi
    Inizio 2005 lo stesso. E mentre stiliamo questa mozione la mattanza continua: 5 sett. operaio ustionato, 6 sett. operaio lesionato alla gamba, 9 sett. operaio di 24 anni muore schiacciato da una trave d’’acciaio.

    In totale gli operai ustionati sono una decina, qualcuno è ancora in pericolo di vita, un operaio ha perso le gambe e si potrebbe continuare. Dei tanti infortuni mortali, ricordiamo per tutti il giugno 2003, quando morirono 2 ragazzi operai.

    “Codice 3”, elemento da eliminare

    Operai e delegati che cercano di far qualcosa sono pesantemente minacciati dai responsabili, con pretestuose misure disciplinari per farli desistere, dicono che tutto è concordato col sindacato e purtroppo quasi sempre è vero. L’azienda fa di tutto per zittire ed emarginare il minimo sussulto incontrollato, ricorre anche ad accuse e maltrattamenti, trasferimenti e sospensioni sono all’ordine del giorno. Tenta di screditare e isolare dai compagni di lavoro gli “elementi scomodi”, che vengono schedati nelle liste nere: “codice 3”, significa elementi da licenziare con qualche pretesto, mentre chi fa malattia o infortunio viene schedato come elemento “sensibile” e messo anche lui in lista di “allontanamento” dalla fabbrica

    Basta col sindacalismo compiacente!

    I sindacati collaborazionisti e i loro delegati nelle Rsu, come l’azienda si preoccupano di non interrompere il ciclo produttivo, lasciano consumare gli operai in questo inferno! Proclamano sporadici scioperi, evitano di mobilitare anche altre realtà locali e non; anzi concedono al padrone Riva l’accordo per ristrutturare l’Ilva di Genova, senza unire le 2 fabbriche e mettere sul tappeto l’inferno di Taranto. Più i dirigenti sindacali sono compiacenti, più l’Ilva ne approfitta: a Taranto mette sul tavolo nove lettere di licenziamento di cui 2 sono delegati, delegati della Fiom, come ritorsione all’intervento dell’Asl, che ha fermato l’impianto e fatto intervenire la magistratura.

    Sindacalismo operaio per organizzare la resistenza

    Tra mille difficoltà all’Ilva si cerca di alzare la testa. La prepotenza di Riva và ridimensionata, è durata a lungo, ed è costata la vita a troppi operai. Sono gli operai che mandano avanti alti forni, acciaierie, laminatoi, sono loro che possono fermare la produzione in qualunque momento. Non c’è bisogno di aspettare che qualche burocrate sindacale dia il permesso per scioperi fiacchi e festaioli. Operai e delegati più coscienti e coraggiosi in contatto coi punti nevralgici dei reparti, lavorano insieme per preparare una risposta adeguata. Non lasciamoli soli! Viva il sindacalismo operaio.

    Operai e delegati delle fabbriche:
    (firmeaggiornate al 23 settembre)

    Francesco Rizzo, Battista Massimo, delegati Rsu Fiom dell’Ilva di Taranto, sospesi dall’azienda;
    Fabio Principale ex Ilva Taranto (C.U.B. FLMU)
    Rsu Fiom Fiat Carrozzerie Mirafiori (To)
    Meta spa Modena
    Piaggio Pontedera
    Rsu Met. ro spa Roma;
    Rsu INNSE Presse Milano;
    Falck: Comitato contro l’amianto Sesto S. G. (Mi)
    Siemens Cassina de Pecchi (Mi)
    FIAT New Holland Modena
    Magneti Marelli Corbetta (Mi);
    Rsu Nuova Mineraria SILIUS Silius (Ca)
    Rsu Marconi Communications Latina
    Ansaldo E.S.C. Camozzi (Mi)
    Operai in mobilità ex Olcese Novara
    Rs Fiom Pirelli di Figline Valdarno (Fi)
    Rsu Fiom e FLMU SELEX Cisterna di Latina
    Ex Copel Latina
    Rsu Fulc Nexans Latina
    Flaica-CUB Frascella Vincenzo Taranto
    CUB-Pensonati Taranto
    Rsu Fiom Terim Modena
    Pirelli Bicocca Milano
    Alupieve Pieve Emanuele (Mi)
    Amsa 2 (Mi)
    Coronet Corsico (Mi)
    Nuova Siga (Bg)
    Falck Ambiente Cavenago (Mi)
    Sea Trento
    Comune di Muggiò (Mi)
    Trafilerie Passerini Dolzago (Lecco)
    Campari Sesto S. G. (Mi)
    Simbac Mezzago (Mi)
    General Electric (Bg)
    Fiat FMA Pratola Serra
    Alfa Pomigliano
    Ansaldo Trasporti Napoli
    Alenia Pomigliano
    BAS Bergamo
    Rsu Fiom Franco Tosi Legnano (Mi)
    Negri & Bossi Cologno Monzese (Mi)
    Ilva Taranto
    Ilva Imprese Taranto
    Getrag Bari
    Bosch Bari
    SKF Bari
    Bridgestone Bari
    Magneti Marelli Bari
    Sofim Iveco Foggia
    Fiat Termoli
    Rsu Fiom Meritor - Cameri (No)
    MRG - Gozzano (No)
    Personale di Bordo F S Roma
    Radici Novara
    G.I- lav. S.E. 189 circolo Roma
    Lavoratori della Scala Milano
    Rsu Fiom Smalti Modena Paolo Brini C. C. Fiom
    Collettivo precari Atesia Roma
    SIRTI Roma
    Lav. Coop. Area Casilina Roma
    Rsu e operai Ondulit Cisterna di Latina

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