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(25 Ottobre 2011) Enzo Apicella

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APPALTO PORTINERIE E SERVIZI ALL’UNIVERSITA’ DI ROMA 3: CONCLUSA POSITIVAMENTE VICENDA SPETTANZE ARRETRATE DI 130 DIPENDENTI

UN ALTRO RISULTATO POSITIVO OTTENUTO IL 25 LUGLIO 2019. LA MOBILITAZIONE E LA LOTTA PAGANO…E NON SOLO LORO…

(30 Luglio 2019)

comunicatousi

Si è conclusa positivamente, dopo una tenace mobilitazione e pressione continua, iniziata a gennaio 2019, dopo la sottoscrizione dell’accordo all’Ispettorato Territoriale del Lavoro il 28 dicembre scorso, del cambio di gestione-appalto (aggiudicataria Cns con Coopservice, uscente Formula Sociale), la vicenda relativa alle spettanze economiche arretrate e non pagate da Formula Sociale, per i 130 dipendenti dell’appalto e cantiere di servizi e portinerie dell’Università degli Studi di Roma 3.

Il 25 luglio scorso, con accordi individuali di conciliazione (21 persone sono state quelle che si sono fatte rappresentate dall’USI come conciliatore sindacale), si è dovuta di nuovo scomodare la Cns (Consorzio Nazionale Servizi) nazionale da Bologna, per intervenire in surroga dell’affiliata e inadempiente Formula Sociale società cooperativa, per onorare gli impegni presi e rispettare le condizioni di versamento al personale dell’appalto a tempo indeterminato, le somme spettanti, con importi variabili, relative alla monetizzazione di ferie e permessi (di chiusura dell’appalto precedente), dei ratei di 13° e dell’indennità a titolo di 14° mensilità (ottenuta con accordo sindacale aziendale migliorativo diversi anni fa in questo appalto e mantenuto anche nella gestione attuale di Coopservice scpa, inserita come richiamo anche nel testo del capitolato speciale descrittivo prestazione di Roma 3).

A febbraio e marzo di quest’anno, erano stati già regolati in surroga, le competenze di dicembre 2018 e il versamento tramite Inps, del Tfr (liquidazione) accantonato.

A quanto pare, la pressione continua e i presidi con assemblee (retribuite) fatte a luglio al Rettorato, con invito all’Università di vigilare non solo perla situazione pregressa, ma anche sulla gestione attuale come previsto per Enti committenti e stazioni appaltanti dal “codice degli appalti e contratti pubblici” (pena essere chiamata in solido, in base all’articolo 30 comma 6 del D. lgs. 50/2016, per le parti di retribuzione non corrisposte dai soggetti gestori), le stesse note e diffide inoltrate dal sindacato Usi, hanno avuto il loro effetto.

Non è stato necessario, in questo caso, né fare scioperi né azioni legali esecutive di recupero coattivo dei crediti da lavoro (attivate solo nella loro fase iniziale di diffida e invito ad adempiere), per recuperare le somme spettanti ed esigibili, ma non liquidate.

La tenacia di lavoratori e lavoratrici, la gestione esperta di Usi, che ha avuto un effetto di trascinamento in termini di azione sindacale di Cgil F.P. e della Uil, ha permesso di raggiungere con il minimo sforzo, questo risultato, nei fatti obbligando la Cns, alla quale sono associate le cooperative uscenti e subentranti di questo appalto, a intervenire in surroga, accollandosi spese e oneri ed esentando, la responsabilità in solido della stazione appaltante dell’Università di Roma 3.

Usi e la Rsa Usi C.T.&S. interna dell’appalto, non intendono però dormire sui classici allori, ancora ci sta molto da fare per rimettere a posto le relazioni sindacali industriali con la Coopservice, che ancora deve rispettare l’impegno di riaprire la fase di negoziazione aziendale rispettando in pieno il CCNL cooperative sociali, appena rinnovato (e gli impegni presi nell’accordo firmato anche da Usi il 28 dicembre), compresa la questione delle buste paga e dei troppi errori che penalizzano la gestione corrente del rapporto di lavoro, ma intanto il pregresso è stato ottenuto.

La mobilitazione proseguirà a settembre, anche in sede ItL, per gli altri obiettivi da raggiungere. Abbiamo avuto la dimostrazione concreta che …”la lotta paga” …e hanno pagato pure i “padroni cooperativi”, in euro e centesimi.

Un ringraziamento a tutti-e coloro che hanno partecipato alle mobilitazioni e iniziative promosse dalla Rsa interna Usi nell’appalto e che hanno permesso di ottenere questo positivo risultato e senza conseguenze negative, in una fase nella quale le mobilitazioni e le lotte per diritti e salari decenti, sono spesso represse con sanzioni disciplinari a raffica, licenziamenti, pestaggi, minacce, cercando di trasformare le lotte e il conflitto sociale, a partire dalle lotte sul lavoro, in problema di ordine pubblico.

UN ERRORE CHE NON VA MAI FATTO, quello di cadere in questa pericolosa spirale o di fomentarla.

A cura dell’Unione Sindacale Italiana Usi fondata nel 1912

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