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(2 Agosto 2019)
Stazione di Bologna ore 10.25 del 2 agosto 1980.
Un’altra strage, l’ennesima strage “di stato”, senza identificazione dei mandanti reali, nell’ambito della lunga scia di sangue e di morti della “strategia della tensione”, con 85 morti e oltre 200 feriti.
PIAZZA FONTANA, PIAZZA DELLA LOGGIA…STAZIONE DI BOLOGNA (e anche altre…), l’ENNESIMA VERGOGNA in Italia, un Paese troppo incline a dimenticare i fatti, le date, i luoghi, la storia e a riscriverne i connotati, le caratteristiche reali, frutto di una tendenza costante al “depistaggio”, alla perdita della memoria o alla revisione dei fatti, per farne risultare versioni addomesticate e asettiche.
LE STRAGI COME QUELLA DELLA STAZIONE DI BOLOGNA, anche a tanti anni da quel maledetto giorno, non vanno mai in prescrizione e non dovrebbero mai essere oggetto di archiviazione nemmeno dal profilo giudiziario, se ci si vuole definire un Paese civile.
Nemmeno dovrebbe mai mancare la solidarietà alle vittime, ai familiari, a tutte-i coloro che si sono impegnati-e, per ottenere verità e giustizia.
CHI NON HA MEMORIA, NON AVRA’ NEMMENO UN FUTURO, se non la legittimazione della barbarie e delle strategie che, per interessi criminali, hanno messo le bombe nelle piazze, sui treni, nelle stazioni…con mandanti “oscuri”, ma determinati ad ottenere con ogni mezzo, la soddisfazione dei propri interessi e la difesa dei propri profitti, in contrasto con gli interessi generali e collettivi, delle stesse classi lavoratrici e dei settori popolari sfruttati.
Per quel che ci riguarda, non dimentichiamo e proseguiremo come nell’attività quotidiana politica e sindacale, culturale e sociale, la pratica solidale, autorganizzata, autogestita, autofinanziata e indipendente, alla continua ricerca della verità e per la giustizia sociale, che quasi mai coincide con la “giustizia processuale” dello Stato.
ANTIFASCISTI-E SEMPRE, DENTRO E FUORI DAI POSTI DI LAVORO, come dice lo striscione che domani a Bologna, sarà esposto da lavoratori e lavoratrici, non solo per ricordare la strage, ma in solidarietà a Giusi, dipendente del Comune di Casalecchio di Reno, sottoposta a un ingiusto procedimento disciplinare, per aver partecipato, fuori orario di servizio, ad una manifestazione antifascista a Bologna a maggio scorso, proprio per il rispetto di quei valori e principi costituzionali, che uniformano la condotta dei dipendenti nei servizi pubblici alla cittadinanza.
2 agosto 2019
USI Unione Sindacale Italiana fondata nel 1912
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