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    CRISI DI GOVERNO: QUANDO LA TOPPA E’ PEGGIO DEL BUCO CI VUOLE UN’ALTERNATIVA

    (11 Agosto 2019)

    nicola zingaretti

    Nicola Zingaretti, segretario del Pd, vede nella crisi di governo e nella possibilità di nuove elezioni, un'occasione per rilanciare quel bipolarismo che tanto danno ha fatto al paese.

    Il buco è lo strappo che Salvini ha fatto nel tessuto politico e sociale della nostra Repubblica, riesumando e riproponendo, alle masse popolari impaurite, soluzioni tratte di una cultura politica fascisteggiante, spacciata al senso comune come opinione politica tra le altre. Oggi la LEGA vorrebbe passare all’incasso elettorale, capitalizzando la devastazione morale e sociale che ha prodotto nell’ultimo anno e raccontandosi come il partito dell’uomo forte. Più passa il tempo e più emergeranno gli aspetti inquietanti, fallimentari, risibili della reale azione di governo della LEGA, che per questo motivo ha fretta di andare a votare.

    A questo buco i liberaldemocratici del PD propongono due toppe: la prima, ufficiale, quella di Zingaretti che propone di andare subito al voto, il PD non ha paura di governare; sennonché tale percorso non farebbe altro che portare acqua al mulino eversivo della LEGA, consentendogli di sfruttare l’attuale infame legge elettorale chiamata “Rosatellum”. Che regala al primo partito un implicito premio di maggioranza, circa il 10%, e consente con i suoi collegi uninominali e maggioritari di creare coalizioni di puro interesse, in cui le forze politiche, indifferenti agli ideali che proclamano, si mettono insieme per conquistare il maggior numero possibile di scranni Parlamentari. Tuttavia Zingaretti non è sciocco, sa che il sacrificio della vittoria di Salvini avrebbe anche un beneficio per il PD. Infatti riprenderebbe quota quel bipolarismo che tanti danni ha prodotto al Paese Italia, a cominciare dall’esclusione dei cittadini dalla politica. In quest’ottica il PD si potrà presentare come la sola credibile alternanza al fascisteggiare della LEGA, e potrà mostrarsi magnanimo e democratico nel costruire una coalizione che richiami all’unione democratica tutte le forze politiche disponibili a far finta di opporsi alla destra. Far finta perché in realtà le politiche proposte sono poi le stesse: privatizzazioni, agevolazioni fiscali in modo prioritario ai padroni, andare avanti con la TAV, mantenere, come ha fatto la LEGA, la Riforma Fornero, etc.

    La seconda toppa è quella proposta dall’effettivo “segretario” riconosciuto dai gruppi parlamentari del PD Renzi: fare un accordo di governo con il M5S, approvando l’infame riforma del taglio dei parlamentari. Un risparmio economico risibile per i cittadini, ma con il grave esito di taglio della democrazia e della rappresentanza parlamentare dei cittadini che vivono del loro lavoro, commessie, operaie, disoccupatie, impiegatie, pensionatie, quelli cioè che la stampa chiama gente comune. L’esito di questa toppa, oltre ad un ulteriore vulnus alla democrazia, non sarebbe altro che il consentire a Renzi di narrarsi come il salvatore della “patria”.

    A quanto pare attualmente alla gente comune saranno proposti due scenari su cui scegliere, due scenari che possono essere schematizzati nel seguente modo: PadellaBrace, PesteColera etc.

    Eppure questi scenari non sono ineluttabili, sarebbe possibile sviluppare altre possibilità che nello stesso tempo mettano a nudo la narrazione di uomo forte di cui si ammanta Salvini e nello stesso tempo ricomponga quel tessuto democratico lacerato dalle pratiche salviniane e dei bipolaristi: PD e M5S, che hanno consentito la crescita elettorale della LEGA, la mandino all’opposizione utilizzando i normali strumenti Parlamentari e, attraverso una legge elettorale proporzionale, diano finalmente dopo oltre vent’anni, ai cittadini e alle cittadine, lavoratori e lavoratrici la possibilità di poter votare per chi esprime le loro idee.

    A tutti coloro che si oppongono alle destre nelle loro varie declinazioni, a chi non si riconosce nel neoliberismo dei liberaldemocratici del PD o del M5S, spetta il compito di far crescere e rafforzare l’esperienza politica realizzata nel corso della campagna elettorale per le europee con “la Sinistra” . Con la consapevolezza che quella lista è l’unica che ha parlato e continuerà a parlare della necessità di far pagare le tasse agli evasori, ai grandi redditi e di ridurre le tasse sui lavoratori, costruire uno sviluppo dell’economia che tenga conto della necessità della sua trasformazione ecologica, generando una occupazione di qualità per un massimo di 32 ore settimanali a parità di salario e che implementi i tempi di non lavoro con il diritto ad un reddito di base. Sono queste le proposte di una vera ALTERNATIVA di governo per avviare la costruzione di un altro mondo possibile a partire dall’Italia, dai suoi lavoratori e dalle sue lavoratrici.

    Marco Bizzoni

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