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Cantiere Italia

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(17 Novembre 2010) Enzo Apicella
Presentato il report Inail: gli omicidi sul lavoro nel 2009 sono stati 1021

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(Di lavoro si muore)

FCA POMIGLIANO: OPERAI NON SCIOPERANO NEMMENO PER LA TRAGICA MORTE SUL LAVORO DEL LORO COLLEGA DEL REPARTO PRESSE DI CASSINO. CI SARA’ UN PERCHE’!?

(1 Ottobre 2019)

INTANTO A POMIGLIANO LA FCA, COL ‘SUO METRO’ (PURTROPPO CONDIVISO DAGLI STESSI SINDACATI CONFEDERALI) HA PROCLAMATO STAMANE UN MISERO MINUTO DI RACCOGLIMENTO PER OGNI TURNO DI LAVORO (DALLE 11.30 ALLE 11.31 AL PRIMO TURNO ED A QUELLO CENTRALE, DALLE 18.30 ALLE 18.31 AL SECONDO TURNO, DALLE 23.30 ALLE 23.31 AL TURNO DI NOTTE) A FRONTE DEI 10 MINUTI DI FERMATA IMPIANTISTICA DELLO SCORSO 25 LUGLIO 2018, INIZIATIVA, ALL’EPOCA, DI ‘VICINANZA E RACCOGLIMENTO PER LA SCOMPARSA DI SERGIO MARCHIONNE’.

slai cobas

“Quando alla FCA di Pomigliano e Nola i lavoratori non scioperano nemmeno in occasione della tragica morte del loro collega della manutenzione di Cassino, incidente verosimilmente dovuto all’evidente violazione delle più banali normative antinfortunistiche: una inquietante violazione ormai assurta a ‘sistemico ed illecito escamatoge di innalzamento del rischio per il proporzionale abbassamento dei costi di produzione’, e questo non solo nelle fabbriche del Lingotto ma nell’insieme delle realtà lavorative italiane, allora, come sindacato, non possiamo non porci una doverosa riflessione sul devastamento dell’intera condizione operaia operato
ad arte, cinicamente e da anni, ed ancora in questi giorni in uso, dai governanti a discapito dei governati, e dal sindacalismo confederale nei confronti dei lavoratori”… dichiara Mara Malavenda dell’esecutivo nazionale di Slai cobas… “Una inquietante violazione ben rappresentata dalla tragica impennata degli ‘omicidi bianchi’ sul lavoro che si ripetono ormai e non casualmente con cadenza quotidiana in Italia”… “ciò
accade quando i lavoratori non sono più liberi di far valere le loro ragioni in quanto imbrigliati da sistematiche ‘normative pirata’ che si susseguono da anni sia in materia legislativa (basti ricordare legge Fornero, jobs act e decreto dignità in materia di liberalizzazione dei licenziamenti) che nei contratti nazionali, tutti derogativi dei diritti soggettivi ed indisponibili dei lavoratori in quanto Costituzionalmente protetti.
‘Normative pirata’ sia di legge che contrattuali, nonché di ‘prassi giuridica’, apertamente confliggenti con principi fondamentali del Diritto del Lavoro e della normativa comunitaria europea in materia di diritto antidiscriminatorio in relazione all’ambito delle ‘ripercussioni datoriali’ sulle libertà del singolo lavoratore nonché sulle restrizioni in atto al libero esercizio delle libertà sindacali nei luoghi di lavoro come, tra altro ed inoltre, dimostrato dalla recente ‘Convenzione ad excudendum’ per impedire la partecipazione alla contrattazione dei sindacati di base sottoscritta lo scorso 19 settembre 2019 tra INPS, Ispettorato Nazionale del Lavoro, Confindustria e CGIL, CISL, UIL. Normative tutte contrapposte non solo al Diritto
Antidiscriminatorio Europeo ma in incontrovertibile violazione delle libertà sindacali soggettive e collettive disposte all’art. 39 della Carta Costituzionale da sempre disatteso in Italia! E non è certo una caso che, dall’entrata in vigore della Costituzione ancora oggi manca la doverosa emanazione del decreto attuativo dell’art. 39 della Carta per la registrazione delle organizzazioni sindacali e dei loro Statuti interni a garanzie di rappresentanze riscontrabilmente rappresentative ed elettive”! Ed è da questa gravissima STRUTTURALE MANOMISSIONE COSTITUZIONALE DEI DIRITTI DEI LAVORATORI che deriva l’attuale stato di ricatto (cui fa da sponda la liberalizzazione dei licenziamenti senza reintegra ed in cambio di qualche mensilità risarcitoria disposta da l. Fornero, jobs act e decreto dignità), uno stato di relazioni sindacali illecite e lesioni dei diritti fondamentali che espone i lavoratori alla repressione aziendale, e le loro vite all’innalzamento del rischio antinfortunistico. Su questo come sindacato ci stiamo dando da fare e sono in cantiere prossime iniziative di revisione normativa legale e contrattuale a favore dei lavoratori ed annullamento delle attuali ‘normative pirata’! Ciò è oggi ancor più drammatico anche in considerazione del totale fallimento dello sciopero della Fiom FCA Pomigliano e Nola di cui come Slai cobas non abbiamo niente da gioire!

1 ottobre 2019

Slai cobas FCA Pomigliano /Nola – Pomigliano d’Arco

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