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Attaccare il capitalismo non Greta

(2 Ottobre 2019)

greta thunberg

L’origine di Greta, le sue motivazioni, la sua infermità, la sua nazionalità, i suoi genitori, i suoi sguardi sono stati al centro della preoccupazione sia della borghesia mondiale così come di una massa di intellettuali che oramai non sono più in grado di affrontare una situazione nuova cercando di ragionare in proprio.

Greta e’ stata radiografata, laddove sarebbe stato più utile osservare e cercare di comprendere il fenomeno nel suo contesto.

Si sono mobilitati in tutto il mondo vari milioni di persone, soprattutto giovani, che si confrontano con un futuro di degradazione delle condizioni di vita degli esseri umani. Non del pianeta, perché il pianeta non è in pericolo, ma è la umanità che avrà difficoltà a sopravvivere, insieme a molte specie di animali. Il problema é urgente e da risolvere a breve scadenza, anche perché “a lunga scadenza saremo tutti morti”.

I giovani sono stati accusati di avere usufruito di un giorno libero, ovvero di uno sciopero autorizzato. La domanda allora è perché le istanze preposte hanno autorizzato lo sciopero? Per mettere il cappello sulla mobilitazione, certo, ma anche perché non avevano altra scelta. Negare lo sciopero avrebbe avuto come conseguenza il confronto e lo scontro: la gioventù non si sarebbe fermata. Il dato da valorizzare e mettere in risalto in questo caso non è tanto la volontà della borghesia di manipolare la mobilitazione, che è certa, quanto il rapporto di forza questa volta a favore dei dimostranti che hanno imposto la loro volontà. Il concetto che il nemico da battere è il capitalismo è stato presente nelle manifestazioni nei vari paesi. Il fatto importante è la mobilitazione della massa. Sarà nel corso dello sviluppo di questo processo di mobilitazione che verranno create strategie per dare una forma organizzativa per prendere in mano l’adottare le soluzioni necessarie, dalla riorganizzazione solidaria dei rapporti di genere, alla riorganizzazione della produzione in funzione del benessere della popolazione e della riproduzione dell’ambiente naturale. Il compito di salvare l’umanità dalla estinzione o imbarbarimento non potrà essere svolto dalla classe capitalista mondiale proprio perché è il suo modo di produzione, attualmente basato principalmente sulla rapina di tutto ciò che esiste, che si muove in senso contrario. Per sopravvivere il capitalismo ha bisogno di operare stragi quotidiane:uccidere la gente, terrorizzare, è questa l’attività con la quale si distingue la gestione del potere attuale.

La elaborazione di modi di funzionamento sociale è in corso nel mondo. In Algeria, Sudan, Marocco, Venezuela, in Francia e altre parti la popolazione sta cercando una soluzione sociale che non dipenda più dalla organizzazione gerarchica attualmente dominante. L’ esercizio della solidarietà, della fraternità e sorellanità sta creando le basi di una nuova concezione dei rapporti umani. Via dall’individualismo con cui il capitalismo ha infettato l’umanità. Lo spirito comunitario che sta maturando e cercando forme di espressione renderà possibile il sorgere di nuovi modi di convivenza umana.

Passeranno Greta e i suoi denigratori invidiosi, ma quanto si sta producendo tra le persone nel mondo di riconoscersi l’un l’altro per quello che sono e aspirano e non in relazione alle merci possedute, è un dato che indica che l’umanità non si lascerà travolgere dalla volontà di distruzione e di saccheggio del capitalismo.
2/10/2019

Nicolai Caiazza

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