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Per i tre operai della Fiat

Per i tre operai della Fiat

(25 Agosto 2010) Enzo Apicella
Melfi. La Fiat licenzia tre operai, il giudice del lavoro li reintegra, la Fiat li invita a rimanere a casa!

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Il 25/10 sciopero generale, il 26/10 manifestazione internazionalista a Roma: alla lotta!

(8 Ottobre 2019)

unità degli sfruttati

CUB, SI Cobas, SGB e USI hanno indetto uno sciopero generale per il prossimo 25 ottobre. Nonostante lo sciopero sia stato proclamato a luglio, quando era in carica il governo CinqueStelle-Lega, tutte le rivendicazioni dello sciopero permangono con il governo della “discontinuità-continuità” trasformista CinqueStelle-PD-LEU:

- Forti aumenti dei salari sganciati dalla produttività e salario medio garantito ai disoccupati (che il Reddito di Cittadinanza condanna alla povertà).

- Drastica riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario: lavorare meno, lavorare tutti! Basta orari di lavoro estenuanti da una parte, e part-time forzato e disoccupazione dall’altra!

- No flat tax, detassazione dei redditi bassi, più tasse su quelli alti (ad es. imposta patrimoniale sul 10% più ricco, che possiede oltre la metà di tutta la ricchezza. Tra il 2005 e il 2013 questi ricchi hanno aumentato la loro quota dal 42 al 54%, con il sudore dei più poveri.
- Cancellazione dei Decreti Salvini 1 e 2. Questi decreti aumentano pene e sanzioni contro chi sciopera o lotta, protesta per casa, ambiente, diritti sociali; e insieme alle misure di Minniti sono responsabili della morte in mare di centinaia di uomini donne e bambini quest’anno.
- Regolarizzazione di tutti gli immigrati, parità di diritti con gli italiani, ius soli, no ai respingimenti, chiusura dei CPR. E, non ultimo per importanza: guerra alla guerra, ritiro delle truppe italiane all’estero e taglio alle spese militari.

- Abolizione del Jobs act e dei contratti precari; rappresentanza sindacale
con elezioni libere, democratiche, libertà di sciopero;
- pensioni a 60 anni con 35 anni di contributi; diritti universali: alla salute, all’abitare, alla scuola e alla mobilità pubblica ed alla sicurezza sul lavoro;investimenti pubblici per ambiente e territorio.

Queste rivendicazioni valgono TUTTE anche nei confronti del nuovo governo Conte perché non saranno i CinqueStelle a revocare i decreti contro gli immigrati e contro le lotte sindacali e sociali, non sarà il PD, il partito del Jobs Act, delle banche e del grande capitale ad abolire la precarizzazione e assicurare un salario decente a tutti i proletari, né a imporre una riduzione generalizzata dell’orario di lavoro, o a tagliare spese militari e spedizioni all’estero.

Il nuovo governo Conte, benedetto prima ancora di essere formato, dai vertici UE e da Trump, oltre che dal Vaticano, si differenzia dal vecchio non perché sia più vicino ai lavoratori, ma solo perché più accomodante verso la UE.

Il SI Cobas conferma quindi il proprio impegno ad organizzare lo sciopero, che dovrà incidere al massimo sulla produzione e circolazione delle merci, beni e servizi, perché lo sciopero sia reale, vi partecipino decine di migliaia di lavoratori, e sia percepito da milioni di cittadini, dai padroni grandi e piccoli, e dal loro governo.

Nella giornata del 25 ottobre privilegeremo il successo dello sciopero, con picchettaggi ovunque necessario, e allo stesso tempo parteciperemo alle manifestazioni che saranno organizzate, compatibilmente con le azioni di sciopero.

Riteniamo tuttavia che sia necessario dare una caratterizzazione più politica alla mobilitazione, con una manifestazione a Roma sabato 26, quando i lavoratori dei sindacati promotori potranno più agevolmente spostarsi per portare la loro opposizione direttamente nella Capitale.

Riteniamo che associare la manifestazione nazionale allo sciopero sia ancora più importante in questa contingenza, dato che, fatto senza precedenti, Salvini ancora al Viminale ha indetto una manifestazione a Roma per il 19 ottobre, di opposizione al prossimo governo.

Non lasciamo l’opposizione di piazza alla destra populista e parafascista!

Facciamo sentire a Roma la voce dei lavoratori e le nostre rivendicazioni di classe!

Invitiamo CUB, SGB, USI CIT e tutte le organizzazioni a preparare l’organizzazione di una grande e combattiva manifestazione il 26 ottobre a Roma.

S.I. Cobas

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