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Manifestazioni contro la Turchia che bombarda i curdi siriani: qualche osservazione

(16 Ottobre 2019)

giù le mani dalla siria e dall'iran

Sabato 12 ottobre e lunedì 14 Milano ha visto ben due manifestazioni contro l’attacco della Turchia ai curdi.

In piazza San Babila, del tutto ignorata dai media, quella del “Comitato contro la Guerra”, il cui striscione principale recitava “Giù le mani dalla Siria e dall’Iran”. In via Canova, davanti al Consolato turco, quella dei partiti (di governo) e dei sindacati, finita su tutti i giornali.

L’attacco della Turchia è diretto ai curdi del nord della Siria. Proprio così, non va dimenticato che tale attacco è diretto a parte del territorio di uno Stato sovrano, la Siria appunto (e forse per questo lo striscione di piazza San Babila non è piaciuto ai media), devastata da anni di guerra in cui le nostre “anime belle” hanno tranquillamente accettato e ripetuto non solo le panzane sulle armi chimiche di al Assad e sulla democraticità dei vari “ribelli”, ma hanno fornito appoggio logistico alle forze NATO coinvolte (Turchia compresa). E per non sbagliare, mentre i partiti che lo compongono hanno manifestato a Milano, il presidente del Consiglio Conte ha assicurato al Segretario generale della NATO Stoltenberg che l’Italia aumenterà il suo contributo all’Organizzazione Atlantica di ben 7 miliardi.

Per non dimenticare: i sindacati, CGIL in testa, sostennero quell’abominio della guerra in Yugoslavia, la “madre” di tutte le guerre attuali. E sulle altre guerre non hanno mai detto una parola. Altrettanto dicasi del PD, guidato allora da D’Alema che non solo inventò la guerra “umanitaria” ma, proprio riguardo ai curdi, era presidente del Consiglio quando fece arrestare nel novembre 1998 all’aeroporto di Fiumicino Abdullah Ocalan, allora capo del PKK, poi estradato dall’Italia per finire sepolto sull’isola turca di Imrali.

E non venitemi a dire che il PD non è più quello di D’Alema, visto che in questi anni – insieme a tutti i partiti del cosiddetto centro-sinistra - ha costantemente votato tutte le missioni militari imperialiste all’estero e tutte le spese militari, fra cui quelle per l’acquisto degli F35 che costano al nostro paese – dove, ci dicono, non ci sono soldi per la sanità, per le pensioni, per la scuola pubblica ecc. - circa 14 miliardi, più altri 35 per costi operativi e di supporto logistico.

Dalla parte dei difensori dei curdi siriani troviamo anche Emma Bonino, senatrice di + Europa. Nel corso di tutta la sua carriera politica è stata una vera “signora della guerra” imperialista: dalla Yugoslavia all’Afganistan, all’Iraq, alla Libia, alla Siria… non se n’è fatta scappare una, compreso il suo sostegno all’operazione “Piombo Fuso” di Israele (8 razzi Kassam lanciati contro Israele, zero vittime; 1.200 morti palestinesi a Gaza, tra cui 400 bambini).

Israele piace tanto anche al PD, vecchio e nuovo. Se protesta perché la Turchia bombarda i curdi siriani, negli anni non ha mai detto una parola contro il genocidio dei palestinesi attuato da quello Stato razzista e sionista di Israele, a cui non fa mai mancare il suo sostegno.

Dicevamo che la Turchia fa parte, come l’Italia, della NATO. Da buona collega anche l’Italia vende armi alla Turchia. E se Di Maio, timidamente, dice che forse dobbiamo interrompere la vendita di armi alla Turchia, secondo l’ultima relazione del governo del 2018, l’Italia ha venduto a Erdogan armi per 362 milioni. Quindi è del tutto probabile che tra le bombe che piovono addosso ai curdi siriani ci siano anche le “nostre”.

Ecco, se io fossi un curdo siriano, mi tremerebbero i polsi ad avere simili “sostenitori”: meglio un nemico aperto e dichiarato che “amici” infidi come questi.

Daniela Trollio, Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli” - Sesto San Giovanni

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