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Il comunismo continua a fare paura

editoriale di "nuova unità" n. 5/2019

(20 Ottobre 2019)

Il vero problema è il sistema capitalista, per questo deve essere abbattuto e sostituito con un sistema socialista, l'unico che può eliminare padroni e sfruttamento ed emancipare la classe lavoratrice e tutta la società

nuova unità

Abbiamo chiuso il numero scorso con l'autogol di Salvini, la presentazione di una mozione di sfiducia - che poi ha ritirato alle ore 20 mentre era in corso il dibattito in Senato. Salvini - che sosteneva che questo governo avrebbe durato una legislatura - ha rotto il contratto della convivenza populista pen-sando di ottenere pieni poteri e avanzare nella sua politica sempre più reazionaria al servizio del capitale e dell’imperialismo Usa. Invece la scelta del Quirinale di non indire elezioni e la manovra M5S e PD (che si accolla una bella eredità debitoria, la manovra finanziaria, le vertenze operaie, l'aumento IVA) ci hanno portato ad un governo Conte 2, che rifiutiamo di definire giallo rosso come molti lo chiamano perché il PD di rosso non ha proprio nulla. Sarà un altro governo antioperaio e antipopolare, delle autonomie differenziate, del proseguimento dei decreti sulla sicurezza, delle privatizzazioni dei servizi e, soprattutto, gradito alla UE.
La crisi era nell'aria, ma Salvini - che dice di non badare alle poltrone - a due giorni dal dibattito in Senato, dopo averne dette di cotte e di crude sul M5S, prima ha tentato un riavvicinamento ai 5Stelle per un rimpasto, poi accusa il PD di aver sempre sostenuto mai con i 5stelle, proprio lui che ha basato la sua campagna elettorale a suon di “mai con i 5 Stelle!". Ora ci troviamo con un governo Conte 2 e con Gentiloni commissario UE.
Artefice di questa alleanza è stato il rottamatore rottamato Matteo Renzi (re-duce dall'incontro con il più potente circolo finanziario para-massonico mon-diale, il Bilderberg) che - dopo soli pochi giorni - ha fatto la sua scissione portandosi via onorevoli e senatori, ha formato il nuovo gruppo "Italia viva" - all'insegna dell'allegria e del divertimento (così lo presenta) - per ritornare alla ribalta e tenere in pugno il governo.
L'Unione europea - quella, votata a maggio, delle banche, quella che pro-muove le riforme di peggioramento delle condizioni della classe lavoratrice, la privatizzazione dei servizi, delle scelte imperialiste - il 19 settembre adotta una risoluzione che equipara il comunismo al nazifascismo. In un sostan-ziale revisionismo storico e politico, condanna l'esperienza sovietica e di costruzione socialista come "totalitaria" ed esorta il divieto di simboli e manifestazioni in appoggio all'ideologia comunista criminalizzando l'unica ideologia - quella marxista-leninista - che, con la Rivoluzione d'Ottobre, ha realmente messo in discussione il dominio capitalista e che, con l'intervento e il sacrificio dei soldati dell'Armata rossa, ha liberato i campi di sterminio e sconfitto il nazismo. L'UE riscrive la storia mettendo sullo stesso piano vittime e carnefici, rappresentando l’Europa occidentale come patria della libertà e della democrazia e l’Europa orientale come teatro della dittatura e del terrore. Con grossolane falsità addebita lo scoppio della Seconda Guerra mondiale alla firma del patto Molotov-Ribbentropp, quando è evidente, comprovato e accertato persino dal tribunale di Norimberga che quella devastante guerra è dovuta al nazismo. Una risoluzione "ideologica" che ac-contenta i Paesi dell'est Europa (in molti i comunisti erano già messi al bando), la borghesia e il capitalismo che, ieri hanno dato carta bianca a Hitler e Mussolini, e oggi sostengono governi e gruppi fascisti e nazisti in ogni paese pur di evitare che le idee comuniste - di fronte al crescente malcontento e all’insofferenza della classe lavoratrice e delle masse popolari - possano attecchire ed avanzare.
Il comunismo - che è la forza della liberazione del proletariato dallo sfrutta-mento - fa ancora paura e non è bastato aver ordito con traditori revisionisti e Vaticano per far cadere il muro di Berlino 30 anni fa. Tant'è che per motivare più convintamente la risoluzione - secondo la quale l'unico modo per essere uno Stato democratico è far parte dell'Unione Europea e della NATO - si richiama al totalitarismo stalinista, trovandosi in buona compagnia con i trotskisti, con coloro che si definiscono di sinistra e con generici demo-cratici. Ma anche con chi - come PRC - si definisce comunista e si allinea sull'attacco allo stalinismo. Il suo segretario avrebbe fatto meglio a tacere piuttosto che sostenere che l'ungherese Imre Nagy fu vittima dello stalinismo quando morì nel 1958, 5 anni dopo la morte di Stalin, durante il periodo kruscioviano. Ma tant'è!
Nel frattempo il mondo è distratto dal salvataggio del pianeta. Un milione di giovani sono scesi in piazza in molte città d'Italia fortemente condizionati dalla forza dei mass-media che per settimane gonfiato l'evento. Gli studenti sono usciti dalle scuole, tutti giustificati (mai successo per altri obiettivi), e hanno manifestato con gli insegnanti in sciopero coperto dai sindacati e con altri strati di popolazione.
Non si sa quanto l'idea iniziale di Greta Thunberg fosse personale, sta di fatto che è diventata simbolo e riferimento del FridaysForFuture che l'ha portata fino all'intervento all'ONU. Anche se non è la prima: nel 1992 una giovane
canadese di 12 anni di età, Severn Cullis-Suzuki pronunciò un discorso al vertice della Terra di Rio de Janeiro, ma nessuno se ne ricorda più.
Perché questo movimento è appoggiato dalla borghesia e dai capitalisti che reprimono qualsiasi forma di protesta operaia e studentesca?
Perché gran parte della pubblicità commerciale è impostata sulla difesa dei cambiamenti climatici e contro la plastica?
Perché queste masse di giovani non si chiedono chi siano i veri responsabili del disastro ambientale e pensano che bastino piccole azioni quotidiane e individuali per risolvere il problema?
Perché ignorano le conseguenze dello sfruttamento padronale, dell'inquina-mento prodotto dai bombardamenti delle guerre, dagli incendi dell'Amazzonia e della Siberia, dagli esperimenti nucleari sulla salute ecc.
Il movimento FFF - se rimane tale e se il proletariato e i comunisti non rie-scono a trasformarlo in lotta anticapitalista e antimonopolista - rischia di es-sere un boomerang, e diventare una buona opportunità per il sistema capitalista-imperialista. Infatti sono già molti i capitalisti che cavalcano l'ondata verde e hanno già pronto i loro piani per trarre nuove fonti di profitto, ad esempio con la green economy.
Il vero problema è il sistema capitalista, per questo deve essere abbattuto e sostituito con un sistema socialista, l'unico che può eliminare padroni e sfruttamento ed emancipare la classe lavoratrice e tutta la società. Per cambiare realmente la classe operaia ha un ruolo fondamentale se rifiuta ciò che viene propinato dalla destra, dalla cosiddetta sinistra, dai sindacati compiacenti con il potere, ma si organizza e lotta in prima persona, diventando protagonista del proprio futuro.
I prossimi mesi saranno molto difficili e richiederanno maggiore impegno a tutti i livelli - anche per difendere l'attacco al comunismo - in ogni luogo di lavoro e di studio. In difesa degli interessi della classe lavoratrice noi comunisti ci siamo.

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