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(28 Dicembre 2011) Enzo Apicella

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Cgil, "Fare sindacato" sostiene le tesi alternative e si schiera «per un congresso vero, aperto e partecipato»

Indipendenza del sindacato, democrazia interna e diritti dei lavoratori al centro del programma

(18 Settembre 2005)

Con l'assemblea della Rete 28 Aprile di Bologna del 7 settembre 2005, aggregazione per il 15° Congresso della Cgil e per la costituzione di un'area programmatica nuova (sinistra sindacale della Cgil) e della quale i compagni e le compagne di Faresindacato sono parte costitutiva e importante, si sono avviati due importanti progetti. Il primo riguarda la battaglia politica nel prossimo congresso a sostegno delle due tesi alternative (la n° 8 e la n° 9) a quelle della maggioranza del comitato direttivo uscente della Cgil. Tesi alternative che hanno come punti centrali 3 temi di fondo: l'indipendenza del sindacato da padroni, governi e partiti politici; la democrazia come diritto indisponibile delle lavoratrici e lavoratori, pensionate/i nell'approvare le piattaforme e gli accordi che li riguardano; l'incremento dei salari, stipendi e pensioni reali, a partire dal potenziamento del contratto nazionale di lavoro e dall'aggancio delle pensioni alla dinamica dei CCNL, dalla riduzione dell'orario di lavoro a 35 ore settimanali, per rendere inefficace la Legge 30 e superare la legislazione che rende prevalente il lavoro a tempo determinato rispetto a quello indeterminato, mettendo così fine alle politiche concertative figlie dell'accordo del 23 luglio 1993.

Il secondo concerne invece l'inizio della discussione al fine di rendere operativa, oltre la scadenza del percorso congressuale, la costituzione di una area programmatica nuova della sinistra sindacale in Cgil, per aggregare tutte le potenzialità e le forze presenti nei luoghi di lavoro, leghe dei pensionati, negli organismi dirigenti del sindacato a tutti i livelli.

Fare sindacato ha condiviso e sostenuto sin dal suo nascere l'idea su cui si basa il progetto della Rete 28 Aprile ed ha operato attivamente per la sua realizzazione, che non si esaurisce con il percorso dei prossimi mesi. Intendiamo svolgere un ruolo forte per affermare, nella pratica, che i protagonisti della vita e decisioni del sindacato, della Cgil, sono e devono essere le lavoratrici, i lavoratori, le pensionate e i pensionati, i disoccupati e le disoccupate, gli iscritti e le iscritte, abolendo pratiche burocratiche e di "ceto" sindacale. Opereremo per contribuire a costruire una presenza capillare nei luoghi di lavoro, leghe dei pensionati e delle pensionate, nei territori (quartieri e Comuni) di iscritti/e che sosterranno nelle varie fasi congressuali di base (ben 62mila durante lo scorso congresso) le due tesi alternative, eventuali emendamenti al documento congressuale (in particolare su giudizio della Costituzione europea, privatizzazioni, previdenza e uso del Tfr) nonché eventuali ordini del giorno su temi locali, nazionali e internazionali di attualità, nonché sulla vita democratica della Cgil (a partire dalla critica al regolamento congressuale e al cosiddetto "patto dei 12 segretari confederali" per l'autoconservazione dei posti).

Fare sindacato da sempre sostenitore di queste proposte, non solo ne condivide il contenuto, ma ne è interprete e nel contempo parte attiva di questo processo, condividendone i percorsi definiti. Lavoreremo per affermare una presenza forte di delegate/i ai congressi superiori di iscritte/i sostenitori delle tesi alternative e per affermare pluralismo e democrazia negli organismi dirigenti della Cgil a tutti i livelli (a partire dai comitati degli iscritti nei luoghi di lavoro). Consideriamo decisivo ai fini del risultato congressuale la costituzione rapida, prima che inizino i congressi, dei "comitati di sostegno alle tesi alternative" con una loro ramificazione nei luoghi di lavoro e nei Comuni e quartieri delle grandi e medie città (in relazione anche alle situazioni delle piccole aziende che svolgeranno congressi inter-aziendali e che rappresentano una rilevante realtà di iscritti/e molto spesso marginalizzata.

Non siamo in presenza di processi e percorsi già decisi e conclusi. Occorre però un lavoro preparatorio capillare, al quale ci sentiamo impegnati come aderenti a Fare sindacato sia per il percorso congressuale sia per la realizzazione di un'area programmatica nuova che ha oggi nella rete 28 Aprile una valida e solida base di partenza.

Coordinamento Nazionale di Fare Sindacato (Liberazione 18 settembre 2005)

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