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    (Flessibili, precari, esternalizzati)

    USI: sui limiti delle attuali ipotesi di coordinamento cittadino per l'internalizzazione dei servizi pubblici

    (26 Ottobre 2019)

    comunicatousi

    L’attuale valutazione politica di Usi, per quanto riguarda l’attualità e l’accelerazione, da alcuni spinta a Roma, verso percorsi e ipotesi per mettere in piedi di ipotesi di coordinamenti cittadini che coinvolgano attori sociali, strutture sindacali, forze politiche e con singoli gruppi di lavoratori e lavoratrici sciolti, con mobilitazioni, pratiche autorganizzate e indipendenti, svolti in tempi diversi, in alcuni casi da anni e con esperienze di lotta più o meno radicate in città , di contrasto alle esternalizzazioni, privatizzazioni, liberalizzazioni su servizi pubblici a Roma, merita una doverosa precisazione e indicazione certa e chiara.
    Quindi una complessiva valutazione politica e di scelta dei tempi, per una auspicata messa in opera di quei percorsi di collegamento e di coordinamento, sui quali le strutture Usi si sono spese in tanti anni, per l’inversione di tendenza e per la ri-pubblicizzazione (c.d. internalizzazione) di servizi strategici ed essenziali per la cittadinanza, con il dignitoso e coerente assorbimento di chi quei servizi li eroga, in base ai rapporti di forza che di volta involta si riescono a sviluppare e sulla base di obiettivi chiari e definiti da raggiungere su comuni condizioni di lavoro, di servizio.
    Attualmente, non ci sono le oggettive, certe, serie e materiali condizioni, in termini di chiarezza degli obiettivi comuni da raggiungere, sulla pari dignità di trattamento, di trasparenza dei percorsi di lotta e di mobilitazione e delle modalità e pratiche, per Usi in forma autorganizzata, indipendente e autofinanziata, di lotta, di azioni, per una efficace e solida costruzione di percorsi di collegamento o di coordinamento cittadino intersettoriale e intercategoriale.
    Percorso che per l’esperienza maturata sul campo, positiva o negativa che sia, non può prescindere da chi quei metodi, pratiche e obiettivi, li ha rigorosamente autogestiti e sviluppati in senso autorganizzato, ma di organizzazione diretta per il metodo e lo spirito originario, proveniente dalla storia della confederazione sindacale di riferimento, comunque esperienze di lavoratori e lavoratrici organizzati sui posti di lavoro e sui territori dove i posti di lavoro sono insediati, che è nostra antica e attuale pratica di intervento.
    Non ci interessano e non ci sono mai interessate, forme di “intergruppismo” o di coordinamenti artefatti, che sono per esperienze passate nati e morti in poco tempo, perché non avevano basi solide e chiare come sopra indicati, che per Usi sono caratteristiche, metodi e pratiche imprescindibili.
    Né ci si può ancora nascondere, con formule simili alle classiche foglie di fico di parvenza formale ma non sostanziale, di coordinamenti e di assemblee “…nate da lavoratori e lavoratrici di aziende e settori diversi”, che siano svincolate dalle loro strutture e associazioni di riferimento o dalla chiarezza, parità di trattamento o certezza di obiettivi, metodi e pratiche…
    Il metodo da “gregge” di lavoratori e lavoratrici “sciolti”, senza i loro abituali e quotidiani punti di riferimento organizzati, o autorganizzati nel nostro caso, che si muovono spontaneamente per la costruzione di percorsi di collegamento e coordinamento di tale portata che a Roma, per la situazione oggettiva e per la funzione complessa che si è avuto modo di analizzare, valutare, combattere, come il contrasto ad un certo sistema degli appalti e le manovre speculative, di cordate e interessi economici-finanziari e di profitto, sulla pelle di chi lavora e della cittadinanza utente dei servizi pubblici strategici, questa spontaneità inesistente nei fatti ma agitata in modo inopportuno, da qualche forza politica, gruppo o struttura associativa o sindacale, è il classico “specchietto per le allodole”, foriero come imparato da brucianti esperienze del passato anche in città, di forme di strumentalizzazione, egemonia a fini politici, sindacali, di gruppo, che non ci interessano e che non intendiamo con la nostra presenza, legittimare e avallare, perché dannose alle lotte di lavoratori e lavoratrici, ai settori sensibili della cittadinanza solidale con le lotte messe in campo in questi anni, ancora vive e combattive o ai nuovi percorsi di aggregazione, come avviene per un settore degli operatori-trici sociali (Oepa Aec). Come non ci interessa l’intergruppismo, nemmeno siamo interessati-e, a prestarci come convitati di pietra o come soggetto legittimante, tali operazioni di strumentalizzazione o di egemonia sul…nulla, visto che a Roma, un percorso di coordinamento con le caratteristiche utili, efficaci e che ci servono veramente, per andare un passo al di là delle nostre parzialità o dei risultati che si possono ottenere nei rispettivi settori, aziende, ambiti di intervento, non ci sta e se non ha solide radici di chiarezza degli obiettivi, delle pratiche di parità di trattamento (che sia un sindacato con migliaia di iscritti-e, un partito politico o un semplice comitato di dieci persone, se si fa un coordinamento hanno pari dignità, ma nessuno egemonizza o strumentalizza altri…né lo abbiamo mai fatto noi Usi e non inizieremo certo adesso, ma le nostre pratiche, metodi e …”bandiere”, simbolo di antiche lotte e di antica ma attuale organizzazione, vanno rispettate come noi rispettiamo gli altri-e), dei metodi e pratiche di lotta o di gestione utile delle iniziative di mobilitazione, a sostegno dei punti in comune delle rivendicazione.
    Pertanto, allo stato attuale, le strutture Usi di Farmacap, Zètema, Roma Multiservizi, Risorse per Roma, le varie rappresentanze sindacali e associati-e nelle varie cooperative sociali ed enti del terzo settore, non presteranno la loro legittimazione a percorsi che, in via preliminare, siano carenti, come è attualmente la complessa situazione a Roma, di quelle caratteristiche per noi autorganizzati-e di Usi, fondamentali e imprescindibili, come pure per le prossime assemblee cittadine in via di svolgimento nei prossimi giorni.
    Usi e Usicons, RESTERANNO COME SOGGETTO ATTIVO e combattivo, nel COMITATO PROMOTORE PER LA DELIBERA DI INIZIATIVA POPOLARE PER LA RI-PUBBLICIZZAZIONE (c.d. internalizzazione) DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA E INCLUSIONE SCOLASTICA NELLE SCUOLE DI PERTINENZA DI ROMA CAPITALE, DI ALUNNI-E CON DISABILITA’, erogato in forma esternalizzata prevalente da molti anni, da Aec ora Oepa.
    Così come le strutture e gli associati-e di Usi a Roma nelle cooperative sociali e del terzo settore, sono e restano parte attiva con Cobas e Cub e comitati di operatori-trici, del percorso cittadino nel terzo settore e nelle cooperative sociali, che da 9 anni tiene botta in città del RAGGRUPPAMENTO CITTADINO OPERATRICI-OPERATORI SOCIALI IN LOTTA, struttura che nei metodi, nella pratica, nella parità di trattamento nelle riunioni e nelle scelte, ha dato un chiaro segnale di come si sviluppano percorsi differenti ma uniti e combattivi di autorganizzazione, analisi e lotta.
    Chi invece, per esigenze diverse dalle nostre, vuole perseverare in percorsi e metodi già visti e che non ci piacciono da nessun punto di vista, mettendo in piedi con accelerazioni e forzature, inopportune e di facile strumentalizzazione o di egemonia, è liberissimo di farlo, ma senza la nostra legittimazione, avallo o complicità.

    Segreteria intercategoriale confederale locale dell’Unione Sindacale Italiana Usi fondata nel 1912

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