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NO MUOS

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(10 Agosto 2013) Enzo Apicella
Un centinaio di manifestanti no-Muos è riuscito a sfondare la recinzione e ad entrare nella base militare americana di Niscemi, in Sicilia.

Tutte le vignette di Enzo Apicella

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(Il saccheggio del territorio)

Rimini: una battaglia in difesa delle spiagge libere

(8 Dicembre 2019)

Proponiamo il documento protocollato in Comune da USICONS Rimini e Comitato per la Difesa delle Spiagge Libere della Provincia di Rimini. Queste due realtà stanno peraltro preparando un'assemblea cittadina a difesa del mare e delle spiagge dagli interessi privati.

Alla c.a.: Comune di Rimini, Settore Marketing
Territoriale Waterfront e Nuovo Demanio

Rimini, 2 Dicembre 2019


Rispondiamo al Comune di Rimini, settore Marketing Territoriale, Waterfront e Nuovo Demanio, che invita "Tutti coloro che potrebbero avervi interesse a presentare … le osservazioni che riterranno opportune" in merito alla “concessione temporanea di una porzione di spiaggia libera antistante la Colonia Bolognese per eventi di pubblico spettacolo dal 20/06/2020 al 14/07/2020”.
Con rammarico constatiamo che si prepara anche per l'estate 2020 una massiccia occupazione delle spiagge libere di Rimini, attraverso l'organizzazione di eventi le cui caratteristiche si riconducono essenzialmente ad un modello di turismo “mordi e fuggi” e ad una modalità di divertimento che mal si accorda con la tutela dell'ambiente, mettendo persino a repentaglio la sopravvivenza di specie in via di estinzione.

Qui di seguito tre punti di fondamentale importanza a proposito delle occupazioni:

1) Rimini è una città che dispone di numerosi spazi idonei allo svolgimento di spettacoli musicali caratterizzati dall'afflusso di un grande numero di persone: basti pensare allo Stadio, al palazzetto Flaminio o all’RDS Stadium; luoghi in cui è possibile fare tutto il rumore che si vuole senza per questo disturbare i cittadini e l'habitat naturale, consumando cibi e bevande senza limiti e senza il rischio di inquinare l'ambiente, senza dover allestire recinzioni, biglietterie, vie di fuga, e potendo garantire la sicurezza del pubblico; si ricorda a questo proposito l’inadeguatezza - se non l’assoluta mancanza - di servizi di sicurezza sull’arenile e in mare durante gli eventi del 2019; su questo punto, USICONS Rimini ha più volte segnalato al Comune di Rimini situazioni di pericolo e di disagio sia per i lavoratori che per i frequentatori durante gli eventi in spiaggia;

2) c'è una disposizione della Regione Emilia Romagna, secondo cui la percentuale di spiagge libere deve essere non inferiore al 20% dell'arenile, che questo Comune si ostina a non prendere in considerazione: l'attuale estensione per il Comune di Rimini è di fatto inferiore al 4% e nessun "Piano Spiaggia", nessun “Progetto di riqualificazione dell'arenile”, prende in considerazione la tutela, la qualificazione, la giusta estensione e il riconoscimento del valore turistico delle spiagge libere; si insiste invece a promuovere e potenziare un unico, uniforme, obsoleto modello turistico che prevede spiagge praticamente proprietarie, disseminate di servizi a pagamento che, come tutti sanno, da decenni non attira più il numero atteso di turisti;

3) c'è un insieme di associazioni in tutto il Paese, cui aderiscono decine di migliaia di cittadini, che chiedono di godere del diritto alle spiagge libere: un diritto da sempre compresso a suon di cavilli, omissioni, interessi privati e tanta indifferenza da parte delle Pubbliche Amministrazioni; il Comitato per la Difesa delle Spiagge Libere della Provincia di Rimini, nato come associazione libera e spontanea di cittadini per la difesa delle spiagge libere, da anni si batte per la tutela, la promozione, il potenziamento delle spiagge libere, tramite raccolta di migliaia di firme, iniziative
sulla spiaggia e anche manifestazioni presso il Comune di Rimini; dai commenti e dalle considerazioni che riceviamo a voce o sulla Rete, migliaia di turisti scelgono giornalmente Rimini USICONS Associazione per la tutela dei diritti e degli interessi degli utenti di servizi pubblici e privati e dei consumatori anche perché dotata di spiagge libere: l'ombra a pagamento, la foresta di ombrelloni, il chiasso del bar, il campo di bocce o di footvolley dovrebbero essere un'opzione, non una scelta obbligata; tanti di questi turisti se ne vanno poi via da Rimini quando trovano le recinzioni metalliche delle occupazioni, la plastica dei bicchieri, i mozziconi di sigaretta, i cumuli di immondizia che sono il generoso lascito degli eventi alla Città; ci chiediamo perché l'Amministrazione riminese persista nel considerare le spiagge libere come un Far West a disposizione dei privati (con quale ricaduta positiva sulla cittadinanza poi sarebbe da dimostrare) anziché tutelarle, incrementarle, potenziandone i servizi (attualmente indegni di una città che si ammanta di essere il vertice italiano del tempo libero) e riconoscendole come una risorsa turistica proprio in quanto libere.

USICONS Rimini - Comitato per la Difesa delle Spiagge Libere della Provincia di Rimini

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