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(12 Gennaio 2020)
Ho ricevuto in questi giorni post dai più diversi compagni (nel cui profilo si evidenziano falce e martello, nomi di partiti comunisti, icone rivoluzionarie), che ricordano la figura di Craxi: il politico con le “palle”, “il difensore della sovranità nazionale”, “ ce ne fossero come lui” e altre amenità simili. Compagni che parlano con il linguaggio fornito dai media e dove il virus sovranista (nazionalista) è penetrato a fondo e pure la simpatia per l’uomo forte, il decisionista che non teme nessuno, neanche il potente alleato americano. Tutti in buona fede, di questo sono certo, ma tutti con una manifesta perdita di identità: teorica, storica, politica. Qualsiasi fosse il credo ideologico, “trotskista”, “stalinista”, “bordighista”, perfino “berlingueriano” cioè revisionista, nessuno venti anni fa si sarebbe sognato di osannare o rimpiangere il più lucido anticomunista e il più fiero nemico del proletariato degli anni ’70 e ’80, cioè Bettino Craxi. Colui che affermava che l’unico sistema economico possibile era il sistema capitalista, colui che per primo su scala massiccia, mise in atto le politiche neoliberiste (si diceva allora la deregulation), colui il cui accanimento anticomunista non si limitò alle parole ma concretizzò con l’alleanza politica con la DC, di interesse con la Confindustria e con i missili Cruise contro l’URSS. Colui che creò Berlusconi e gli asfaltò la strada del successo con le leggi che lo favorirono. Per chi non sa di storia proletaria e delle sue lotte di liberazione dallo sfruttamento, sarebbe bastato aver visto il servizio di ieri su RAI 2 (pensate un po’ su RAI 2 !!!!) per conoscere il viscerale anticomunismo di Craxi e la corruzione che lo alimentava. La storia insegna ma non ha scolari diceva Gramsci. Studiate compagni, il comunismo non ha bisogno di tifosi ma di compagni coscienti e preparati, altrimenti si rischia il “fuoco amico”, che si spari dalla parte sbagliata, che si venga presi da quel disorientamento che porta a dire come alcuni fanno anche con Mussolini: “anche lui ha fatto qualcosa di buono”. No compagni Craxi era un anticomunista e un pericoloso nemico del proletariato, punto.
Aurelio Fabiani
Associazione Culturale CASA ROSSA
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