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(7 Febbraio 2012) Enzo Apicella

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Sulla strage ferroviaria di LIVRAGA del 6 Febbraio 2020 e sullo sciopero unitario del sindacalismo di Base in ferrovia DEL 7 FEBBRAIO

(8 Febbraio 2020)

Il disastro ferroviario di Livraga, presso Lodi, del 6 febbraio 2020 che ha causato la morte di due nostri colleghi macchinisti e il ferimento grave di un pulitore viaggiante oltre a quello di decine di passeggeri, riporta alla luce l’emergenza della sicurezza dei trasporti e del lavoro, che da anni rivendichiamo con determinazione.
Nonostante la falsa retorica di azienda e Governo, sulla sicurezza, le stragi ferroviarie negli ultimi anni sono state copiose. Da aggiungere i tanti infortuni mortali accaduti sul lavoro.
Una mattanza generata dal sacrificio della sicurezza, sull’altare del profitto, per la carenza di personale e la inadeguata manutenzione, oltre che da ritmi e condizioni di lavoro indegne, soprattutto per gli appalti.
Nel deragliamento del Frecciarossa 9595 del 6 Febbraio sono stati rilevati malfunzionamenti tecnici e protocollo operativi che comportano una responsabilità sistemica, non semplicemente imputabile a errori umani, come vorrebbero farci credere.
Responsabilità sistemiche che abbiamo già visto nella strage di Viareggio dove i controlli a sistema erano inferiori a quelli necessari, lo abbiamo visto nella strage di Corato dove la linea era desueta come in molti tratti secondari, lo abbiamo visto nella strage di Pioltello dove è sotto accusa il livello di manutenzione, lo abbiamo visto nei tanti investimenti di ragazzi che attraversano i binari in stazioni ormai abbandonate, lo abbiamo visto nell’investimento di operai di linea perché le lavorazioni si operano senza interruzione del servizio, lo abbiamo visto nella morte, tra i tanti, del nostro collega Fabrizio a Firenze, manovratore di vent’anni morto perché lasciato da solo a operare mansioni pericolose in piena notte.
Con questo stato d’animo, con questa rabbia come sindacati di base Cub, Cat, Usb, Sgb, Cobas, abbiamo scioperato a caldo il 7 Febbraio, per 8 ore dalle ore 9.00 alle 17,00 non soltanto in FS ma in tutte le imprese ferroviarie, passeggeri e merci.
Lo abbiamo fatto nonostante le pressioni contrarie della ministeriale commissione di garanzia, con la difficoltà di dover avvisare tutti i colleghi e l’utenza dello sciopero e con la solita censura mediatica, con forzature aziendali e vessazioni sugli scioperanti, lo abbiamo fatto sperando che i pendolari abbiano finalmente capito che scioperiamo anche per loro, lo abbiamo fatto nonostante gli attacchi vili di arroganti esponenti politici e mondo imprenditoriale.
Eppure la categoria dei ferrovieri ancora una volta ha risposto con coraggio esemplare, dando vita a una straordinaria giornata di sciopero; tantissimi gli scioperanti e molte le cancellazioni di convogli.
La nostra rabbia chiama giustizia, anche perché abbiamo un contratto scaduto da oltre due anni che anche sui temi della sicurezza deve dare ai ferrovieri risposte concrete e soddisfacenti.
Nel ringraziare tutti i lavoratori che scioperando hanno deciso di essere protagonisti, vogliamo anche sottolineare l’importanza di aver cercato come sindacati di base una unitarietà di intenti e di azione che oggi è cosa tanto rara quanto preziosa e che rappresenta la vera arma vincente che i lavoratori hanno per riscattare il proprio futuro.
Presto nuove iniziative… la lotta è appena cominciata.

08/02/2020

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