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(3 Aprile 2011) Enzo Apicella
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LA CINA SOTTO ATTACCO

(15 Febbraio 2020)

1. UN VIRUS AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTO

2. COMPAGNI ANARCHICI CINESI AI QUALI FRATERNAMENTE, DA MARXISTI, TENDIAMO LA MANO

3. ANCORA SUL FOCOLAIO VIRALE CONTRORIVOLUZIONARIO DI HONG KONG


1. UN VIRUS AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTO


Alla fine di questa serie di interventi ripubblichiamo lo scritto del “Che Fare” (n. 61 giugno-luglio 2003) dove dicevamo la nostra sulla Sars, infezione che colpì la Cina nel 2003. Non ci si dimentichi che quattro anni prima, maggio 1999 nel bel mezzo degli attacchi che finirono il criminale lavoro di sventramento della Jugoslavia (do you remember “compagno” Marco Rizzo?), la Cina fu colpita militarmente o meglio mafiosamente “avvisata” attraverso i missili sparati dalla Nato contro la sua ambasciata a Belgrado. Che “per errore” la distrussero, con i funzionari dentro.

Esso iniziava con le seguenti parole: «Di prove, non ne abbiamo. Mettiamo nel conto anche la possibilità che il tutto si origini, “banalmente”, dalle condizioni di sovraffollamento e di incuria igienica diffuse nelle città in tumultuoso sviluppo economico…» il resto lo leggete qui in appendice. L’attuale epidemia Coronavirus è molto diversa, nel senso di molto più pericolosa e devastante dell’infezione di diciassette anni fa. Non parliamo dell’aspetto medico-sanitario del quale siamo totalmente ignoranti, ma della pressione devastante esercitata sulla Cina “grazie” allo sprigionamento di questo virus. Dentro ad un contesto economico-politico generale ed internazionale di lotta mortale fra poli “soci-concorrenti” del capitalismo mondiale. Polo nordamericano (campo democratico: “guerrafondaio”, “aggressore”) che intende difendere con ogni mezzo la sua egemonia mondiale e con ciò scongiurare l’infezione mortale della lotta di classe all’interno dei suoi confini e potenze di grande calibro capitalistico quali Cina e Russia (campo del “totalitarismo”: paesi presentati dai nostri …”campisti” come “capitalisti sociali” o in qualche modo “socialisti” nel caso della Cina, “amanti della pace”, “rispettosi del diritto internazionale” ecc.) che pretendono di metterla in discussione quella egemonia, di sicuro senz’altro decisi a rispondere a mano armata se l’egemone imperialismo democratico giunge a minacciare la loro “sicurezza” e stabilità sociale interna.

Il capitalismo mondiale, fin dentro la sua tana di Wall Street, si trova in una situazione molto più critica ed esplosiva rispetto al 1999/2003 quando ancora proprio e soprattutto la Cina-“fabbrica del mondo” poteva assicurare una produzione di plusvalore tale da mettere d’accordo (provvisoriamente) tutti i “soci-concorrenti” che di quella massa di plusvalore e di potere capitalistico vivono e lottano per spartirseli (“più equamente” lo lasciamo dire ai finti ingenui, reali imbonitori/ingannatori del proletariato).

Nel discorso sullo stato dell’Unione tenuto ai primi di febbraio, il presidente Trump ha vantato il +70% toccato dai mercati azionari Usa dalla sua elezione (dato assolutamente spaventoso, da brividi! in quanto scollegato dalla reale base produttiva): “il nostro paese prospera ed è di nuovo altamente rispettato (forse riferendosi alla borghesia stracciona di paesi come l’Albania, dove hanno eretto una statua a Bush. Trump o chi gli ha scritto il discorso finge di non vedere che persino i borghesi polacchi i quali prostituiscono la libertà polacca allo Zio d’America si sono per un momento inquietati circa la “fedeltà” dello Zio stesso, osservato il trattamento riservato ai curdi: e se domani toccasse a noi? si sono lasciati scappare di bocca taluni borghesi di Varsavia. …“Paese altamente rispettato”? Ma mi faccia il piacere!). “Le fortune dell’America crescono ed il futuro è luminoso” ha proseguito Trump annunciando inoltre stanziamenti per astronomici 2.200 miliardi di dollari in spese militari nel prossimo futuro “al fine di salvaguardare la libertà americana”.

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Nucleo Comunista Internazionalista

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