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Siria

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(16 Agosto 2012) Enzo Apicella

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Così, Erdogan non ha inventato i profughi siriani?

(5 Marzo 2020)

Di questi tempi capita di leggere di tutto. Ma quel che è troppo è troppo.

Ecco un tweet del comunicatore tv Gad Lerner:

“Ricordiamoci che i #profughi siriani non li ha inventati #Erdogan, e la loro sorte non può restare solo a carico della #Turchia. Il primo colpevole di questa tragedia è #Assad rimasto al potere in #Siria con metodi criminali. Ma anche con l’appoggio di #Putin e della nostra viltà“

A Lerner promettiamo una risposta accurata, che consisterà nel mettere insieme ricerche sulla guerra in Siria dal 2011 a oggi, e una lunga serie di ammissioni da parte dei gruppi jihadisti e dei loro padrini. Ipsi dixerunt.

Ma intanto, soffermiamoci su due concetti del suo tweet.

Primo concetto. “I profughi siriani non li ha inventati Erdogan”. E invece sì! Senza Erdogan che ha fatto fin dal 2012 della Turchia un’autostrada verso la Siria per i tagliagole di tutti i paesi del mondo, la guerra e nove anni di dolore assoluto NON ci sarebbero stati. E non ci sarebbero stati profughi. Nessuno scappava dalla Siria prima della guerra. Certo il sultano non è stato il solo a compiere l’impresa infernale di distruggere la Siria. Lo hanno aiutato i paesi Nato/Golfo, in particolare la combriccola dei cosiddetti undici “Amici della Siria”, fra cui l’ Italia, che ai jihadisti hanno fatto da padrini fornendo armi e denaro, e supporto politico-diplomatico all’Onu. Ci sono le prove e le ammissioni, a pacchi.

Quanto all’ultima crisi dei profughi, con l’aggressione da parte di Erdogan (l’aggressione internazionale è il crimine supremo) per spalleggiare i gruppi armati nell’ area di Idlib, va detto a Lerner che molti sfollati siriani stanno tornando nelle loro case nelle aree dalle quali i gruppi armati jihadisti sono stati sfrattati malgrado il sostegno turco.

Insomma la “comunità internazionale” anziché pagare Erdogan sottostando ai suoi ricatti (“vi spedisco i siriani”) potrebbe aiutare economicamene la Siria a rimpatriare i rifugiati, togliendo anche le sanzioni.

Secondo concetto di Lerner: “la nostra vilta’”…

Cosa si augura a il coraggioso comunicatore negli anni di guerra in Siria? Facile la risposta: bei bombardamenti diretti da parte della Nato, stile Iraq, Libia o Jugoslavia.

Tanto, le bombe non sarebbero cadute sulla sua testa di occidentale al caldo.

M.C.

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