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(12 Marzo 2020)
Il MIUR insiste con un comportamento provocatorio ed offensivo nei confronti del personale ATA.
Dapprima le alte gerarchie del ministero hanno imposto a collaboratori scolastici e assistenti amministrativi di presidiare le scuole deserte nei primi giorni di sospensione delle attività didattiche e, in alcuni casi, addirittura di sanificare le scuole pur essendo privi di mascherine, strumenti e competenze specifiche (quando la sanificazione è sempre stata a carico delle strutture territorialmente competenti persino dopo l'utilizzo delle scuole come seggio elettorale: ribadiamo che, a maggior ragione oggi, la cosa è a carico del molto più competente sistema Sanitario).
Così facendo ne hanno messo a repentaglio la salute e l'incolumità fisica, non considerando affatto la possibilità che gli stessi lavoratori, in tale assurda condizione, potessero rappresentare un ulteriore e pericoloso vettore di contagio, contravvenendo, inoltre, alle stesse indicazioni presenti nei documenti licenziati dal Consiglio dei Ministri.
Di fronte al drammatico progredire dell'epidemia, alle giuste rimostranze provenienti da tutta l'Italia da parte del personale ATA che non accetta di essere trattato come "figlio di un dio minore" e alle note che il nostro sindacato, in completa solitudine, ha emanato fin da mercoledì 5 marzo denunciando appunto la vergogna di tale iniquo trattamento, i solerti funzionari del Ministero sono stati costretti a correre ai ripari ma, come al solito, in maniera improvvida perché, invece di disporre la turnazione minima degli ATA senza recupero per tutti, la nota del 10 marzo, a firma del Capo Dipartimento Dott. Marco Bruschi, introduce un'inspiegabile imposizione che lede i diritti individuali dei lavoratori.
Infatti, se da una parte si afferma che in nessun caso il Dirigente scolastico potrà imporre a tale personale ferie d'ufficio per l'anno scolastico in corso (e non potrebbe essere altrimenti vista la situazione emergenziale in cui ci troviamo), la stessa nota invita i Dirigenti Scolastici a mettere a riposo a turno il personale, costringendolo ad utilizzare i giorni di ferie non goduti dell'anno scolastico 2018-19 (secondo l'art. 13 del CCNL vigente).
Una nota ministeriale assolutamente illegittima, perché:
- in primo luogo se sussiste una situazione emergenziale – e quella che stiamo vivendo in occasione dell'epidemia Coronavirus lo è – sotto il profilo giuridico i provvedimenti valgono in assoluto: se non compromettono le ferie per l'anno scolastico in corso, non possono comprometterle neanche per il precedente;
- in secondo luogo si viene a stabilire un'inaudita disparità di trattamento tra i lavoratori che hanno potuto già usufruire in toto delle ferie dello scorso anno scolastico e quelli ai quali, avendone ancora da disporre, verrebbe negato il diritto (sancito dal Codice Civile) di scegliere liberamente quando e come fruirne.
In una situazione come l'attuale costringere gli ATA ad andare a scuola, tutti o contingentati, è una vergogna, così come è assurdo tenere aperti agli studenti gli istituti più promiscui quali i Convitti e gli Educandati.
Ora basta: occorre chiudere del tutto le scuole!
Roma, 11.3.2020
La Segreteria Nazionale dell'Unicobas Scuola & Università
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