">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale, ambiente e salute    (Visualizza la Mappa del sito )

No Tav

No Tav

(4 Dicembre 2012) Enzo Apicella

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Capitale, ambiente e salute)

La tragicommedia delle mascherine

"PERCHÈ NON ESISTE UN POLO PUBBLICO?"

(10 Aprile 2020)

La tragicommedia delle mascherine continua a porre interrogativi che rimangono spesso senza risposta e assume risvolti che, se non fossimo in questa drammatica situazione che li rende purtroppo tragici, potrebbero essere legittimamente considerati farseschi.

Qualche giorno fa uno dei principali TG nazionali ha mandato in onda un servizio dove un giornalista mostrava l'interno di uno stabilimento privato che ha convertito la propria produzione per produrre mascherine.
Il proprietario, intervistato, spiegava che aveva dovuto sostenere un investimento estremamente modesto, perché queste macchine sono estremamente semplici e hanno un contenuto tecnologico altrattanto modesto.
La cifra di una sola macchina si aggirava intorno ai 150.000 €.
Costui spiegava che già una sola macchina, in grado in un solo giorno di produrre un quantitativo enorme di mascherine, può coprire QUOTIDIANAMENTE una percentuale importante del fabbisogno nazionale.
Il giornalista faceva due conti, e calcolava che, all'incirca, con un investimento di circa 3.000.000 € si potrebbero acquistare 20 macchine e che queste sarebbero in grado quotidianamente di soddisfare l'intero fabbisogno nazionale.
Quindi, semplificando: 3.000.000 € = 20 macchine = fabbisogno nazionale giornaliero di mascherine.
È del tutto evidente che se il costo di poche macchine risulta relativamente modesto per i parametri di un singolo capitalista, a maggior ragione lo sarebbe per le disponibilità finanziarie delle casse di uno Stato (per quanto economicamente inguaiato come quello italiano).
È altrettanto evidente che avere una produzione industriale adeguata sul territorio nazionale permetterebbe alla popolazione di poter letteralmente respirare senza dover dipendere dai capricci dell'importazione, con tanto di ricatti reciproci e ritorsioni surrettizie fra Stati, carichi già pagati profumatamente in anticipo e poi tenuti bloccati alle dogane senza spiegazioni, "generosi aiuti" che arrivano e poi si rivelano farlocchi perché le suddette mascherine risutano non conformi alle norme e buone per Carnevale o Halloween.
Proseguendo nel ragionamento, il nostro giornalista, concludeva con una domanda:

"PERCHÈ NON ESISTE UN POLO PUBBLICO?"

Ai posteri (e a quelli tra noi che auspicabilmente riusciranno a sopravvivere) l'ardua sentenza.

Ernesto Mandelli

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «Covid-19 e dintorni»

2831