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Un fil di fumo

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Confederazione USI: nota per la per sindaca di Roma Capitale, le istituzioni e le aziende

(16 Aprile 2020)

comunicatousi

Roma, 15 APRILE 2020

Alla Prefettura U.T.G. – Ufficio di Gabinetto del Prefetto p.t. fax 06 67294555

Alla sindaca di ROMA Avv. Virginia Raggi e p.c. Ufficio di Gabinetto della Sindaca di Roma

All’Assessore alle partecipate e al Bilancio on. Lemmetti via e mail

All’Assessorato alle Politiche Scolastiche ed Educative fax 06 671070074 e per e mail

All’Assessorato alle Politiche sociali fax 0677207587 e per e mail

Al Direttore Generale p.t. di Roma Capitale via e mail

Alla Società Roma Multiservizi SpA – Direzione via fax 06 41205854 e per e mail

Alla società AMA Spa Amm.re Delegato p.t.

Alla società ZETEMA cultura spa Amm. re Unico e Resp. Relazioni Sindacali p.t.

Alla FARMACAP Direzione generale ad interim e Commissario straordinario

Alle altre aziende partecipate e del Gruppo Roma Capitale

Al MIUR – ufficio di gabinetto e relazioni sindacali e mail e fax

Ai Presidenti e responsabili legali di cooperative sociali e aziende che svolgono in appalto/affidamento/convenzione i servizi esternalizzati per ROMA CAPITALE e della Regione Lazio – socio assistenziali, socio sanitari, educativi, scolastici, attività nelle università

Al presidente dell’Assemblea capitolina On. DE VITO e ai capigruppo consiliari

ALLA REGIONE LAZIO all’attenzione del Presidente on. ZINGARETTI e degli Assessori di riferimento

OGGETTO: DIFFIDA AD ADEMPIERE entro il mese di Aprile 2020 – PREAVVISO DI INIZIATIVE LEGALI, IN CASO DI CARENZA DI ATTIVAZIONE DI PROCEDURA DI INTERVENTO DI ROMA CAPITALE, per corretta corresponsione RETRIBUZIONE, per PAGAMENTO DI TUTTI/E LAVORATORI/TRICI DEI SERVIZI ESTERNALIZZATI, AI SENSI DEL DECRETO LEGGE N. 18 DEL 17 MARZO 2020 PUBBLICATO SULLA G. U. N. 70 ANNO 161, ad effetto del combinato disposto degli articoli 48 comma 2 e 87 comma 3 e dell’articolo 1256 codice civile. - Eventuale illegittima sospensione della retribuzione, con danno ai dipendenti utilizzati e in forza in appalti/affidamenti/convenzioni dei servizi esternalizzati di ROMA CAPITALE, per conto della Regione Lazio e di altre P. Amm.ni. Integrazione fattispecie di cui all’articolo 1256 codice civile a loro favore, in solido con Ente committente ai sensi art. 30 comma 5 e 6 D. Lgs. 50/2016 e ss.mm.ii., nonché ex art 1676 cod. civile, a seguito diversi DD.P.C.M. predisposti nel mese di Marzo 2020, con la sospensione di varie attività nei servizi esternalizzati socio assistenziali, socio sanitari, educativi, scolastici, nelle università (oltre venticinquemila dipendenti), con applicazione per l’erogazione della retribuzione spettante per monte ore come da contratti individuale di lavoro (efficacia ex art. 1372 codice civile), a fronte di manifestazioni di volontà e dichiarazioni dei dipendenti addetti a tali appalti e/o servizi, per evento di forza maggiore e di natura eccezionale, non dipendente dalla volontà dei dipendenti (in maggioranza in regime di part time disciplinato dagli articoli da 4 a 12 del D. Lgs. 81 2015 detto codice dei contratti), con utilizzo di somme già stanziate nei bilanci preventivi sui servizi e attività in regime di appalto, convenzione o affidamento. Carenza attuale presupposti, su improprio utilizzo ammortizzatori sociali, con effetto penalizzante di addossare ai dipendenti l’eventuale “rischio di impresa”, su servizi strategici e pubblici essenziali, come previsto all’art. 87 comma 3 del D.L. 18 del 17 marzo, in combinato disposto con l’articolo 48 comma 2 e secondo fattispecie integrata ex art 1256 cod. civ, in presenza di situazione di “emergenza sanitaria di natura pandemica”. RICHIESTA DI APPLICAZIONE DEL PROTOCOLLO DI INTESA DELLA REGIONE LAZIO IN MERITO, DI QUANTO RICHIESTO DALLE ASSOCIAZIONI DELLE COOPERATIVE, ENTI DEL TERZO SETTORE, GIA’ PREDISPOSTO IN DOCUMENTI DI ALTRI ENTI LOCALI. DISCONOSCIMENTO DI EVENTUALI ACCORDI PEGGIORATIVI DI DISPOSIZIONI NORMATIVE CITATE, A FIRMA DI CGIL-CISL-UIL o di altre OO.SS., IN MERITO AD USO ILLEGITTIMO DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI, con effetti dannosi PARI O SUPERIORI AL 20% DEL SALARIO7RETRIBUZIONE GLOBALE DI FATTO DEI DIPENDENTI E LA MANCATA CORRESPONSIONE DI DOVUTI ASSEGNI PER IL NUCLEO FAMILIARE.

La scrivente Unione Sindacale Italiana, segreteria collegiale della Confederazione sindacale fondata nel 1912, segnala la situazione indicata nell’oggetto della presente. Infatti da varie comunicazione delle aziende partecipate pubbliche, in convenzione e private, da cooperative sociali, da società e consorzi, che svolgono i servizi pubblici esternalizzati per conto di ROMA CAPITALE, della Regione Lazio, di Atenei e P. amm.ni, giunge notizia della non conformità, per il pagamento delle retribuzioni spettanti ai dipendenti e soci con rapporto di lavoro subordinato, rispetto a quanto sarebbe spettante, per effetto della sospensione delle attività e della chiusura di molte sedi di lavoro e di servizi, per causa non imputabile alla volontà di adempiere alla prestazione lavorativa, come integrazione nel caso concreto, con danno attuale, della fattispecie di cui all'articolo 1256 cod civ. per i servizi citati nell’oggetto della presente nota di intervento, ulteriore rispetto a quelle per i vari settori, già inoltrate a partire dal 6 marzo u.s. (note di 8, 9 marzo, 11 e 21 marzo 2020), anche in considerazione di quanto disciplinato, dal combinato disposto degli articoli 48 comma 2 e 87 comma 3 del D.L. 18 del 17 marzo 2020 in via di conversione in legge dal Parlamento.

Né è ipotizzabile che il c.d. “rischio d’impresa”, possa in un simile frangente essere determinato da eventi non dipendenti dalla volontà dei dipendenti, che fa integrare invece quanto previsto, disciplinato, garantito dalla fattispecie di cui all’art. 1256 del codice civile, scaricato sui lavoratori e sulle lavoratrici, non erogando la retribuzione spettante in base al monte ore sottoscritto nei contratti individuali di lavoro, in considerazione del regime di part time in vigore e della specifica disciplina legislativa, sia per i servizi per conto di Roma Capitale, che per gli altri svolti per effetto di appalti, convenzioni e affidamenti per conto di AA.SS.LL., Regione Lazio o Atenei. Si tratta di una platea di oltre venticinquemila dipendenti.

Si rileva inoltre che allo stato attuale, con accordi sottoscritti in sede aziendale, si sta operando, con la complicità di alcuni sindacati, un utilizzo improprio di forme di ammortizzatore sociale ex D. Lgs. 148/2015, di cui attualmente, mancano presupposti in questa prima fase di mera sospensione dei servizi (come da Ordinanza della Sindaca di Roma Capitale e di DPCM del mese di marzo 2020), per la loro corretta applicazione, con meccanismi che contravvengono alla finalità delle forme di ammortizzazione sociale, senza il consenso (o mancata opposizione) del personale interessato da eventuale tale procedura.

Si verrebbe a creare una ipotesi di “danno emergente” e di “lucro cessante”, ricordiamo a proposito che gli ammortizzatori sociali non superano l’80% della retribuzione base e non vengono pagati con questi i dovuti assegni per il nucleo familiare ANF, a sfavore dei dipendenti, determinato da sospensione della normale retribuzione, per causa non dipendente né imputabile, dalla volontà di adempiere alla prestazione lavorativa, come da utilizzo non conforme e improprio di forme di ammortizzatore sociale, con erogazione ridotta di indennità e assegno in luogo di retribuzione, in caso di prosecuzione ulteriore della sospensione dei vari servizi e attività. Si creerebbe una evidente situazione di difficoltà per decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori (Roma Multiservizi del global service, Oepa già Aec per assistenza ad alunni-e con disabilità, del settore della ristorazione scolastica e sostituti precari, dei servizi svolti in centri diurni, case famiglia, centri Alzheimer, laboratori con attività per persone anziane, disabili, minori, sia di natura comunale che sanitaria per conto della Regione Lazio, nonché di servizi sociali e socio sanitari di prossimità, dal RECUP a sportelli sociali, di servizi presso Atenei, del personale delle società pubbliche e partecipate), con una riduzione delle retribuzioni spettanti ed esigibili, in luogo di un uso inesatto delle misure relative agli ammortizzatori sociali. Senza sottovalutare tutte le misure di prevenzione, informazione, formazione e intervento per tutelare e garantire la piena applicazione delle disposizioni su salute e sicurezza sul-del lavoro e degli ambienti di lavoro, ai sensi dell’articolo 2087 del codice civile e del D. Lgs. 81/2008, dove non sia possibile l’utilizzo del c.d. “lavoro agile”.

Tanto premesso, la scrivente O.S. intercategoriale e di categoria, INOLTRA FORMALE DIFFIDA ALLA SINDACA DI ROMA CAPITALE E RAPPRESENTANTE LEGALE P.T. Avv. RAGGI e ai soggetti in indirizzo, con invito ad ottemperare in tempi brevi (entro la fine del corrente mese di aprile 2020) in base a quanto esposto dalla nostra Confederazione sindacale, sostenuta dalle dichiarazioni inoltrate ad aziende, società e cooperative da migliaia di lavoratori e lavoratrici, riservandosi di tutelare nelle sedi competenti, i diritti e gli interessi degli stessi, ove non risultasse erogata la retribuzione spettante al personale dipendente.

La presente è inoltrata all’Ente committente, in solido in base alle disposizioni citate (art. 30 comma 5 e 6 D. Lgs. 50 2016 e art. 1676 cod. civile in regime di appalti) e alle varie società cooperative, società e aziende che gestiscono i servizi di ROMA CAPITALE, della Regione Lazio tramite le rispettive AA.SS.LL., gli Atenei e le strutture scolastiche ed educative per conto del MIUR, nonché al Prefetto quale U.T.G. territorialmente competente, affinchè valuti l’improprio e superficiale richiamo a disposizioni contrattuali, adottando, in tempi brevi, i provvedimenti che si riterranno più opportuni ed efficaci, in ottemperanza alle leggi.

L’USI FA INOLTRE INVITO ALL’APPLICAZIONE DEL PROTOCOLLO DI INTESA SOTTOSCRITTO CON LA REGIONE LAZIO, DI QUANTO RICHIESTO DALLE ASSOCIAZIONI DATORIALI DELLE COOPERATIVE E DEGLI ENTI DEL TERZO SETTORE, CHE RISULTA GIA’ PREDISPOSTO IN DOCUMENTI DI ALTRI ENTI LOCALI E DISCONOSCE OGNI EVENTUALI ACCORDO A FIRMA DI CGIL-CISL-UIL o altre OO.SS., PER UN USO IMPROPRIO DEGLI STRUMENTI DI AMMORTIZZATORI SOCIALI, CON GRAVI DANNI ECONOMICI, quantificabili, AI DIPENDENTI.

L’USI con la presente invita le P. Amm.ni in indirizzo, ad ottemperare entro la fine di APRILE 2020 a quanto disposto anche dal D.L. 18 del 17 marzo 2020 (artt. 48 comma 2 e 87 comma 3), essendo la presente nota anche a titolo di diffida ad adempiere, per quanto riguarda le retribuzioni di lavoratori e lavoratrici, citando anche la responsabilità in solido per il caso di mancato pagamento delle retribuzioni dai soggetti appaltatori e gestori, a danno e pregiudizio del personale, secondo le procedure di cui al D. Lgs. 50 2016 e modificazioni art. 30 comma 5 e 6. Si inviano distinti saluti.

Per la Unione Sindacale Italiana Usi fondata nel 1912 - il responsabile organizzativo nazionale p.t. e componente della segreteria collegiale della confederazione sindacale USI

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