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(2 Ottobre 2005)
Mentre il governo Zapatero, coerentemente con quanto promesso in campagna elettorale, dopo aver ritirato le truppe dall'Iraq ora si appresta a ritirarle dall'Afghanistan, in Italia una parte dell'Unione va nella direzione opposta.
Oggi Marco Minniti (Ds) sul Corriere della Sera sostiene che in Afghanistan bisogna rimanervi, così come in Kosovo e che su ciò vi sarebbe una larga convergenza nel centro sinistra.
Noi, al contrario, riteniamo che, tra i primi atti del futuro governo dell'Unione, debba esservi l'immediato ritiro dei militari italiani dall'Iraq, così come dall'Afghanistan e dal Kosovo. Il forte movimento per la pace che è cresciuto in questi anni, in Italia e nel mondo, contro tutte le guerre e contro tutte le occupazioni (anche quelle avvallate dall'Onu), deve essere tenuto in considerazione dalle forze che si riconoscono nell'Unione.
E' quindi essenziale che, a partire dalla politica estera, ci si doti di un programma realmente alternativo a quello di Berlusconi e dei suoi alleati Bush e Blair.
A partire da un no "senza se e senza ma" a tutte le guerre, al ritiro immediato dei militari italiani dall'Iraq, dall'Afghanistan e dal Kosovo e dalle riduzioni delle spese militari.
Roma, 27 settembre
Claudio Grassi
Coordinatore nazionale Essere Comunisti
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